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Pubblichiamo volentieri una lettera che il manager di Matteo Salvatore ha inviato al Folkclub di Torino per disdire per la seconda volta in poco tempo un concerto dell’artista pugliese nel locale di Franco Lucà.
Nato ad Apricena, al confine tra Gargano e Tavoliere, nel 1925 tra miseria e analfabetismo, pur profondo conoscitore della tradizione pugliese e meridionale in generale (repertorio appreso da bambino da un musicista popolare ultra centenario cieco), Salvatore inventa su di esse un nuovo stile, staccandosi dal passato e anticipando le generazioni dei grandi cantautori italiani che riconoscono in questo cantastorie un vero maestro.
Matteo Salvatore è un uomo che sfugge a ogni regola e legge, arguto e imprevedibile come ogni lazzarone, geniale e sregolato come un vero artista, ruffiano e incantatore come ogni uomo destinato al successo.
Al suo attivo centocinquanta dischi distribuiti in tutto il mondo, una vita intera snocciolata in concerti, un libro La luna aggira il mondo e voi dormite! , biografia raccontata ad Angelo Cavallo.

 


“Gentili amici del Folkclub
Gentile Franco Lucà
con rammarico comunico la seconda disdetta del concerto di Matteo Salvatore. Le condizioni di salute non permettono di affrontare un impegno artistico. Questo, sarebbe il minimo, se fosse un malanno passeggero. Purtroppo Matteo sta facendo una brutta vecchiaia. La chitarra e il canto sarebbero per lui antidoti contro la solitudine, la povertà ed i malanni. Personalmente mi vergogno di non poter fare di più di quello che io, Ninni Maina, Nicola Briolo, Mimmo Rendine, Gennarino Arbore, gli amici fraterni, stiamo facendo. Ogni concerto che il maestro regala a questo Paese è un momento di grande crescita, coscienza, cultura. Ci sono però ostacoli insormontabili come la "forte carenza di affetto" che porta alla somministrazione di psicofarmaci, il diabete melito che lo sta logorando. Lui sorride, non l'ho mai visto piangere. Si rammarica e dice che un giorno rivedremo i due cavalli bianchi. E' il nostro segnale di fortuna.
FACCIO INVECE APPELLO A TUTTI GLI AMICI DEL FOLK CLUB AI SOCI, A QUANTI VORREBBERO ASSISTERE AL SUO CONCERTO AFFINFCHE' GLI ENTI LOCALI DELLA CAPITANATA, LA REGIONE PUGLIA, DECIDANO: VISTO CHE UN GRANDE ARTISTA, PADRE DELLA CULTURA POPOLARE MUSICALE ITALIANA, VIVE IN CONDIZIONI DISAGIATE, SIA CHE ECONOMICAMENTE CHE ASSISTENZIALMENTE, VISTO CHE NON PUO' USUFRUIRE DELLA LEGGE BAGHELLI (BACHELLI ?) PER PROBLEMI GIUDIZIARI LEGATI AL SUO PASSATO, FACCIANO QUALCOSA PER QUESTO UOMO, NON TARGHE E TROFEI DA DEPOSITARE NEI CARTONI, MA UN PROTOCOLLO DI INTESA DOVE VENGA STABILITO ASSISTENZA SANITARIA, SUSSIDIO PER VALORI ARTISTICI, QUALSIASI COSA PURCHE' NON DEBBA OSSESSIONARSI PER LA INSICUREZZA DEL FUTURO, CHE PUO' AFFANNARE UN GIOBANE DISOCCUPATO ITALIANO, MA NON UN UOMO STANCO, SULLA SEDIA A ROTELLE E CON GRANDI DISAGI, ALLA ETA' DI OTTANTA ANNI. PAGHIAMO UN GRANDE SCOTTO, NOI PUGLIESI....DI ARRIVARE SEMPRE TARDI...

ANGELO CAVALLO
AMICO E PRODUTTORE DI MATTEO SALVATORE

divulgate questa e mail e agite Voi, perché qui, nel sud, nessuno è profeta in patria, a noi non ci ascoltano.

MATTEO SALVATORE VIVE SOLO IN UN PIANTERRENO A FOGGIA, HA LA PENSIONE SOCIALE, POCHI DIRITTI DI AUTORE ALL'ANNO E VORREBBE FARE CONCERTI PER PAGARSI LA ASSISTENZA SANITARIA. IL 20 FEBBRAIO PASSERA' L'ULTIMA VISITA PER LA INVALIDITA' PERMANENTE. QUESTO GLI PERMETTERA' DI AVERE UNA TRANQUILLITA' ECONOMICA PER AFFRONTARE LE SPESE SANITARIE.
spero di non essere stato patetico, ma qui la situazione è drastica! “




Unica fonte di cultura popolare nel mondo e nel suo genere. Le parole di Matteo noi le dobbiamo ancora inventare. ( Italo Calvino)

Matteo è il più grosso fenomeno musicale italiano, potrebbe rappresentare la nostra musica nel mondo. La sua voce è particolarissima. Ho amato la sua musica fin dall’inizio della mia carriera. Sono stato dalle sue parti, sul Gargano… di lui mi piace tutto il repertorio ma non è fatto di canzoni e basta… è tutto quello che emotivamente riesce a trasmettere… Matteo e io siamo un dialogo mediterraneo. (Pino Daniele)

Una folgorazione perché l’energia poetica e interpretativa di Matteo è qualcosa di unico, straordinario, appartiene a un passato di favola e di leggenda… crocevia tra la poesia e la terra, ha le mani del contadino, e ha quindi più di un comune poeta . Eugenio Bennato

Assolutamente straordinario. (Francesco Guccini)

È come un negro nostro. Viene da una condizione sociale bassissima e canta le cose vere… è folle… geniale… quando canta ti prende e ti ammazza perché è stupendo… se fosse nato nel Mississippi (Fabrizio Zampa - giornalista)

Matteo quanne piglia ‘a chitarra te fa vedè u paradise (Concetta Barra)

Non so come si possa recitare e parlare dopo aver sentito Matteo. Debbo affunnare in un pozzo di lacrime…mi trema il cuore a sentirlo cantare, resisto e penso al valore del dialetto foggiano che, come tutti i dialetti, è vivo… tutti i cantanti, tutti i cantastorie si possono copiare, Matteo no, perché inventa sempre… è una creazione continua (Ignazio Buttitta)