Verismo
E' un movimento letterario e
culturale, sviluppatosi in Italia verso la fine del secolo scorso,sotto
l’influenza del realismo narrativo russo e inglese e, più particolarmente,
del naturalismo francese:esso è legato, come filone italiano,alla corrente
antiletteraria, antiretorica, innovatrice, che risale, attraverso la
scapigliatura,al Manzoni.Come il naturalismo,il Verismo si forma in seguito alle
sollecitazioni della filosofia positivista e all’urgenza della questione
sociale: infatti, in realtà, si tratta della ripresa delle esigenze realistiche
dei romantici fatte in nome della curiosità continua e fredda dello scienziato
ma anche con fervore e indignazione, di chi sperava e voleva il progresso: e il
progresso era anzitutto il rifiuto di tutte le utopie e le accettazione del
reale.In Italia il verismo(specialmente nei romanzi del suo rappresentante, il
Verga)si distinse per il suo colore regionale, per la riscoperta dei mondi
primitivi ed epici del sud, per l’aspetto più pessimista, scettico, quasi a
esprimere la disperazione e la sfiducia nata in molti, fra gli entusiasmi della
rivoluzione risorgimentale, nel vedere l’Italia unita caduta nelle mani di una
ottusa burocrazia.Lo scrittore verista sentiva di avere una missione da
compiere: interpretare il silenzio disperato di masse remote ed amorfe e pur
sofferenti; nello stesso tempo sentiva che difficilmente quelle masse, in nome
delle quali e per le quali egli scriveva l’avrebbero letto e capito.Perciò il
verismo italiano è più isolato, aristocratico, di quello francese: il verista
francese o il verista europeo esprimeva invece un mondo l’oro col quale era in
comunicazione. In conclusione si può dire che il verismo europeo fu più
immediato e comunicativo e distaccato.Inoltre bisogna riconoscere che lo stesso
Verga si differenzia al Verismo,in quanto non prende da questo quel malsano
gusto di rappresentare la vita; più che nelle sue miserie dolorose,nelle sue
miserie disgustose e nelle sue oscure nudita’egli seppe trovare nel fondo
primitivo dell’ umanita’una sanita’ e profondita’ di sentire, divenendo
non gia’ lo scopritore del turpe, del deforme, del basso, dell’animalesco,
ma lo scopritore dell’umanita’ dei derelitti e dei barbari.