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UN BILANCIO REALE

di Lucio Di Pietro

  Con delibera n°5 del 28 febbraio scorso, il consiglio comunale ha approvato il bilancio di previsione per il 2002.
L’approvazione è giunta con il voto favorevole dell’intera maggioranza mentre la minoranza si è limitata all’astensione.
In questo bilancio l’unico elemento di variazione riguarderà le risorse per entrate tributarie. Anche il nostro comune, come molti altri, ha adottato lo strumento contabile che comporta l’aumento dell’addizionale Irpef che dallo 0,2 per mille passerà allo 0,4. Come spiega il vice sindaco Ettore Muscella, esisteva l’esigenza dell’ufficio tecnico di avere un nuovo collaboratore a tempo determinato che nel frattempo è stato impiegato. Trattasi del geom. Giuseppe Muscella.
Per quanto riguarda i lavori pubblici, le esigue risorse non permettono rilevanti investimenti.
Sono stati previsti circa 2600 euro per il funzionamento del bocciodromo comunale ed una somma per affidare l’incarico del nuovo piano regolatore esecutivo.
Il piano delle opere pubbliche prevede intereventi di adattamento dell’edificio scolastico, interventi all’impianto di depurazione e ad altre infrastrutture comunali (strade, municipio e impianti sportivi).
Per il resto verranno completati i vari interventi iniziati nei mesi scorsi.
Migliori sono le prospettive di medio periodo. Difatti l’amministrazione ha partecipato ad un bando di concorso (legge regionale 09\08\99 n°64) presentando un piano di sei progetti d’investimento. Nello specifico i progetti riguardano gli impianti sportivi, il completamento della sala polifunzionale (computer e altre attrezzature), la ristrutturazione di piazza Madonna delle Grazie e verde attrezzato, realizzazione del parcheggio in viale Roma, rifacimento della pavimentazione del centro storico, conversione del mattatoio comunale. In seguito alla valutazione degli organi competenti, l’intero piano si è posizionato ai primissimi posti della graduatoria e questa collocazione permetterà di realizzare i progetti con un particolare regime di finanziamenti. Circa 380.000 euro riguarderanno l’edilizia sovven-zionata a fondo perduto (tali fondi saranno

interamente destinati alla conversione del mattatoio comunale),circa 240.000 euro come mutuo urbanizzazioni (finan-ziamento regionale a rimborso rateizzato), mentre circa 160.000 euro rappresentano la parte che il nostro comune dovrà coprire direttamente nell’arco pluriennale della realizzazione. Nella medesima seduta del 28 febbraio è stata altresì affrontata la questione relativa alla viabilità.
L’ente regione Abruzzo aveva richiesto all’amministrazione comunale di eprimere un parere in merito alla declassificazione di alcune strade provinciali che divente-rebbero, entro breve tempo, comunali.
Maggioranza e minoranza, in maniera compatta, si sono espressi negativamente in riferimento, non ravvisando l’oppor-tunità di condividere il provvedimento proposto dall’Ente Provincia di Teramo. Le motivazioni sono di triplice ordine. In primis la situazione di bilancio non permette di provvedere (almeno nel breve) a risorse economiche ed umane aggiuntive di entità non indifferente necessarie per gestire con efficienza ed efficacia i tanti chilometri di strada improvvisamente affidate al comune (tenendo conto anche degli eventuali interventi di manutenzione straordinaria e ristrutturazione necessari nei prossimi anni). Inoltre alcune di queste strade non sembrano rientrare nella definizione di strada comunale (Cod. della Stada art. 2 c.6 D.Lgs.285\92).
E’ il caso della strada Campodino che attraversa i territori di tre comuni (Torano, Nereto e S.Omero) e della provinciale 57\A (Villa Bizzarri – Ancarano) strada di collegamento tra Torano, Ancarano e S.Egidio, rientranti sicuramente nella definizione di strada provinciale.
Per concludere l’amministrazione ravvisa una certa disparità di trattamento nell’assegnazione di queste strade (a Torano sono affidate tre strade mentre altri comuni con maggiori possibilità economiche avranno responsabilità meno gravose), recriminando anche il modo passivo in cui il comune dovrà accollarsi certe responsabilità visto che non è stato per nulla interessato in merito alla opportunità di questa scelta.

 

ENOTECA REGIONALE

Torano Nuovo Regina della cultura slow

di Dino Pepe

  L’istituzione della seconda enoteca regionale è al centro del dibattito da molti mesi e, con gli attuali problemi della Regione, la soluzione sembra lontana. Tuttavia torniamo sull’argomento e tentiamo di approfondire ulteriormente le ragioni che ci spingono a candidare il nostro comune quale sito ideale.
La cronaca giornalistica indica in Colonnella e Mosciano Sant’Angelo i comuni, insieme a Torano, candidati ad ospitare l’enoteca. Addirittura Colonnella propone già il suo palazzo Pardi quale struttura dedicata all’enoteca. Sicuramente Colonnella è una bellissima cittadina, ma la sua vocazione da agricola e industriale, vedi Contrada san Giovanni, sembra negli ultimi anni essere divenuta essenzialmente commerciale. Infatti tutti, da Ancona a Pescara, conoscono Colonnella soprattutto per l’Iper.
Questa è una realtà assolutamente incontrovertibile. Il suo territorio è caratterizzato da quella immensa struttura commerciale che ha condizionato, dal punto di vista commerciale, tutto il comprensorio vibratiano e non solo. E’ assolutamente un’incoerenza ospitare in un piccolo comune un mega centro commerciale con annesso Mc Donald e un’enoteca regionale. I centri commerciali rappresentano la cultura del fast food, del confezionato, della produzione in serie, mentre l’enoteca è l’emblema della buona cucina, della ricerca del buon vino selezionato, della “cultura slow”. Colonnella non può rappresentare contemporaneamente il centro del commercio e della nuova economia rurale. La scelta di una politica commerciale forte, voluta
dall’amministrazione comunale colonnellese, è stata così dirompente che ha condizionato molto le scelte di tutte le amministrazioni della Val Vibrata e non solo di essa. L’altra cittadina candidata è Mosciano Sant’Angelo. Appunto, la città del mobile da decenni. Chi, in prossimità del matrimonio non si è recato a Mosciano per acquistare i mobili? La sua tradizione e la sua vocazione artigianale sono conosciuti e riconosciuti da tutti, tant’è che Mosciano è stata denominata la Cantù dell’Italia centro-meridionale. Infatti oltre 200 aziende del settore mobiliero operano attivamente sul territorio moscianese.
Infine Torano Nuovo. Le sue caratteristiche storiche, economiche e paesaggistiche fanno di Torano Nuovo la sede ideale. Assenza di industrie, sette cantine vinicole, quattro ristoranti, il salumificio, la più antica sagra del vino e dei prodotti tipici (32 anni di storia), splendide colline coltivate a vite e un prezioso centro storico con nel mezzo il palazzo Montori, sede ideale per l’enoteca.
Convinti infine che l’enoteca possa rappresentare un importante strumento di promozione economica per Torano Nuovo, invitiamo l’amministrazione comunale, le sette cantine, la Pro – Loco e gli operatori del settore a riflettere circa l’istituzione di un centro di promozione del vino a Torano Nuovo, iniziando con un’esperienza a carattere comunale o a livello di Val Vibrata come istituzione dell’unione di Comuni. Relativamente all’unione è giustissimo che la collocazione delle aziende, delle scuole, degli uffici pubblici, dei centri commerciali, dei centri fieristici, avvenga nei comuni più grandi ma, è altrettanto giusto che quello che ci spetta ci venga assegnato.