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L'Istrione intervista il sindaci di Ancarano UNA GRANDE SFIDA QUOTIDIANA di Dino Pepe - dino.pepe@libero.it |
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Il 13 maggio scorso, Emiliano Di Matteo è stato eletto
sindaco di Ancarano. Elezione un pò a sorpresa, tant'è che lo scarto dei
voti tra le due liste è stato di circa 50 preferenze. Le liste, entrambe
civiche, sono state guidate l'una da Di Matteo di Alleanza Nazionale e
l'altra da Viola, dei Democratici di Sinistra. Di Matteo è il più giovane
tra i suoi colleghi della Val Vibrata e l'unico di Alleanza Nazionale.
Inoltre, è consigliere provinciale di minoranza. Innanzi tutto ci racconti un pò la sua storia politica. La politica è sempre stata uno dei miei principali interessi fin dagli anni del liceo, ho sempre seguito le vicende sia locali che nazionali, tuttavia fino al 1999 non ho mai sinceramente pensato ad un impegno diretto. Invece quando mi hanno proposto la candidatura al Consiglio Provinciale, dopo qualche giorno di comprensibile esitazione, mi sono sentito motivato e desideroso di mettermi alla prova trasformando così un interesse in un vero e proprio impegno. La molla che mi ha spinto a decidere in tal senso è stato il desiderio di incidere nella società in cui vivo lasciando un segno tangibile attraverso il mio contributo di idee, iniziative ed impegno. Ora, dopo gli importanti risultati elettorali conseguiti e grazie alla fiducia degli elettori, il desiderio si è trasformato in una grande sfida quotidiana, difficile ma per questo ancora più avvincente e stimolante. Quando ha pensato di diventare sindaco di Ancarano? Il pensiero di propormi come Sindaco di Ancarano ha cominciato ad insinuarsi nella mente dei miei amici ancaranesi poco dopo la mia elezione al Consiglio Provinciale e mi veniva ricordato con "affettuosa insistenza" ad ogni occasione utile. Da parte mia tanti e tali segnali di stima non potevano certo lasciarmi insensibile, tanto più di fronte alla situazione amministrativa del mio comune, che vedevo peggiorare mese dopo mese di fronte all’inerzia degli amministratori. La decisione vera e propria l’ho presa però nel Novembre 2000 quando, a seguito di alcuni episodi "particolari", ho capito che il mio impegno era assolutamente necessario per cambiare ed io era tra quelli assolutamente |
insoddisfatto di come Ancarano era stato amministrato negli
ultimi otto anni. |
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VAL VIBRATA: sistema turistico integrato di Francesca Cucca |
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La Val Vibrata e le sue tante risorse naturali, le infrastrutture e i servizi, la gente e la gentilezza, l'indotto economico e gli investimenti, la politica e l'amministrazione, la creatività e la concretezza. E, come scenario, il mare, i monti, la collina, la gastronomia, l'arte, la storia. Tornare alla ribalta del mercato nazionale ed internazionale del turismo e diventare territorio pilota per l'abruzzo. Un obiettivo realizzabile, basta volerlo, basta riunire tutti gli elementi che combinano e vivono la città territorio per realizzarvi quella che, effettivamente, può essere definita la cultura dell'ospitalità. Tutti insieme, il territorio, le identità locali, l'impresa, gli amministratori, i politici,, possono creare un sistema intregrato del turismo. Lo ha spiegato, e molto bene, il consigliere regionale Augusto Di Stanislao, in un progetto che ha presentato alla regione su "Val Vibrata: sistema turistico integrato". "Il turismo in Abruzzo - ha dichiarato- èfatto di due terzi da italiani e per un terzo da stranieri, stessa cosa per la Val Vibrata.Cosa fare per recuperare tutte le |
capacità di offerta che le potenzialità del nostroterritorio sembra conservare? Innanzitutto, intendere e sviluppare e promuovere il turismo come sistema, mettendo il turista al centro del sistema. Ad una domanda sempre più elevata, esigente, esperta, vanno garantitti prodotti e servizi con standard di livello europeo. E' indispensabile puntare sulla qualità del terirtorio: paesaggio, ambiente, sicurezza, arredamento, segnaletica. Quindi, sulle qualità delle risorse umane. Formazione, aggiornamento, orientamento al turista. Infine, sulla qualità delle strutture e dei servizi: certificazione e rispetto degli standard, per le strutture e per i trasporti. Poi , disponibilità di informazioni certe e precise in più lingue, sia in rete, sia in loco. Infine, fare proprio il concetto di sistema turistico, coinvolgendo tuti i protagonisti del processo, creando la consapevolezza diffusa che solo se tutti gli elementi dell'orchestra "suonano bene" il risultato finale sarà ottimo. Il pubblico del concerto è il turista, che in questa prospettiva si pone al centro del sistema.” | |
Presentato dai giovani della Forania di Nereto il nuovo spettacolo di Pasqua Come l'uomo che si sporcò le mani di Lorenza DI Leonardo e Federica VItali |
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Questo è l’ultimo spettacolo che i
giovani della forania di Nereto hanno allestito presso la Badia di Corropoli
in occasione della Pasqua. Il tema trattato narra la Parabola del buon
samaritano, adattata alla società dei giorni nostri. |
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