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"SETE ROTTE LU TREFITTE?"

di Biagio Cimini

  Euro. Fino a qualche anno fa era solo il nome classico del vento che spira da sud (comunemente definito “scirocco”), invece da qualche mese è sulla bocca, anzi…nei portafogli di tutti!
Ebbene si, il sogno di ogni europeo è diventato una splendida realtà. Dal primo gennaio 2002, oltre trecentomilioni di persone appartenenti a dodici nazioni diverse dell’unione hanno adottato la divisa unica come moneta ufficiale. Chi avrebbe mai pensato, che a soli cinquantasette anni dalla fine dell’ultimo conflitto mondiale, il vecchio continente avrebbe riscoperto un così forte sentimento, che lo spinge ad unirsi compatto, per dare vita ad una nuova epoca? Nella storia sono stati sicuramente molti i tentativi di fondere i popoli del nostro continente: duemila anni or sono l’impero romano si estendeva dalla Gran Bretagna al vicino oriente imponendo una forzata unità monetaria a tutte le popolazioni sottomesse. Otto secoli dopo Carlo Magno fu incoronato imperatore del “sacro romano impero germanico” che riuniva ampia parte del continente sotto lo stesso stendardo in nome della cristianità. Più tardi, qualche decennio dopo la scoperta dell’America,

 Carlo V d’ Asburgo ereditò un enorme “fetta” d’ Europa e, più di recente Napoleone e Hitler , a loro modo, volevano creare un impero europeo, dominato però, dalle loro nazioni. Finalmente l’ Euro ha spianato la strada per la nascita degli Stati Uniti d’ Europa, una federazione democratica che garantirà pace e crescita socio-economica per i prossimi decenni.
Da noi, piccolo paesino di provincia, l’arrivo della moneta unica ha suscitato profonda curiosità ma la mancanza della nostra “cara” lira si fa già sentire. Negli ultimi giorni della nostra vecchia moneta, anche a Torano la banca è affollatissima, perché è necessario cambiare al più presto in euro anche i più piccoli risparmi. Pertanto anche i nostri salvadanai, simboli di risparmio e speranza per il futuro, sono stati rotti a malincuore per tirare fuori gli ultimi spiccioli. Insomma, in qualche settimane la frase più ascoltata e pronunciata nelle nostre case è stata sicuramente: “E mò, reppema lu trefitte!!”. Dunque il nostro amatissimo “trefitte” è andato in pensione e ci toccherà ricomprarne un altro magari con il marchio € stampato sulla parte esterna ma per noi, così fortemente legati alle tradizioni, non sarà mai la stessa cosa. Negli ultimi mesi, a causa della presenza dei “neonati” centesimi è stato rivalutato e trasformato un altro simbolo della nostra vita quotidiana… “ lu partazicchì”! Oggi ha un nome nuovo, più elegante e rivoluzionario: ”portaeuro”. Questo comodo oggetto è ricercatissimo sul mercato…isomma è scoppiata l’euromania.
Sembra che l’Euro abbia rivoluzionato la nostra vita di tutti i giorni ma, in realtà, ci siamo solo accorti, con millenni di ritardo, di essere cittadini europei.
 

CIRCOLO ANZIANI

Manca solo a Torano!

  Il comune di Nereto ha promosso, l’anno scorso, la costituzione del circolo anziani con la sistemazione di un’adeguata sede, con canone di locazione a carico del Comune e soprattutto con un contributo di 15 milioni per le prime iniziative. Attualmente il circolo conta circa 100 soci e numerose sono le iniziative intraprese dal suo dinamico presidente, Vincenzo Di Giacobbe. Gite sociali, serate ludiche, incontri e soprattutto la costituzione di un coro degli anziani che si esibirà il prossimo 1 agosto all’anfiteatro di Nereto. Per il prossimo anno si prevede inoltre la prima festa dell’anziano. Il comune di Controguerra invece, da oltre quattro anni ha favorito la nascita di un centro per giovani ed anziani che svolge numerose iniziative, tra le quali “Calici sotto le stelle al centro storico”, rassegna estiva di enogastronomia organizzata in collaborazione con l’associazione dei sommelier d’Abruz-zo. Inoltre nel corso dell’anno promuove gite sociali, corsi di primo soccorso e campionato di briscola.
Torano Nuovo, dal canto suo i suoi anziani li apprezza poco. Riserva loro un angolo di strada e neanche delle panchine dignitose. Né un locale, né una festa, né un’iniziativa che li coinvolga e soprattutto che li ricordi. La popolazione anziana, cioè oltre i 65 anni, risulta essere la componente più vasta. Infatti sono 405, il 22,6% della popolazione totale. Un tempo le suore organizzavano la feste degli anziani e la Pro-Loco, in occasione del Natale donava un panettone. Forse non era molto ma sicuramente rappresentava un segno di rispetto e soprattutto di riconoscenza.
I nostri nonni rappresentano le nostre radici, i nostri ricordi, la nostra cultura, e la comunità deve rispettarli ed onorarli. A Torano sembra che questo non accada. Infatti nei pochi casi in cui si cerca un contatto con loro, le loro riflessioni, i loro commenti, i loro giudizi sono assolutamente negativi. La creazione ora di un centro per anziani anche a Torano Nuovo potrebbe rappresentare un’ottima iniziativa di crescita sociale. A questo proposito il coordinamento delle associazioni toranesi ha promosso una lotteria destinata anche alla creazione di un fondo per la costituzione del circolo anziani. Confidiamo nella riuscita dell’iniziativa e soprattutto nella disponibilità dell’amm.ne comunale.