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LA SINUSITE

 

 

Introduzione
Cenni storici
Sviluppo dei seni paranasali
Eziopatogenesi
La diagnosi
La sinusite cronica
La terapia
Terapia chirurgica



INTRODUZIONE

E’ una delle patologie  più comuni negli USA, dove è stato calcolato che ogni anno colpisca circa 37 milioni di persone, causi 73 milioni di giorni di blocco delle attività lavorative, 200.000 interventi chirurgici, ed una spesa complessiva, solo per le cure mediche, di $ 2,4 miliardi. Si ritiene che le forme di sinusite cronica possano interessare nei paesi industrializzati circa il 15% della popolazione. Questi costi eccessivi (ed anche molte sofferenze per i pazienti), sono in parte la conseguenza di cattive diagnosi o di terapie troppo radicali.

 

CENNI STORICI

Già gli antichi Egizi possedevano conoscenze approfondite delle cavità sinusali, come dimostrano le immagini  TAC  eseguite sulle mummie.  Si devono invece a Galeno (2° secolo DC) le prime testimonianze scritte (egli parla di porosità delle ossa del capo, senza un preciso riferimento a cavità aeree). Occorre poi fare una salto di parecchi secoli per trovare altre testimonianze mediche sui seni paranasali. Sebbene numerose fonti del 16° secolo, accreditino Berengario del Carpi come il primo descrittore dell’anatomia sinusale, già un secolo prima Leonardo da Vinci mostrava nei suoi disegni anatomici le cavità paranasali. Sempre nel 16° secolo Vesalio è il primo ad affermare che tali cavità contengono aria. Fallopio, contemporaneo di Vesalio nota invece l’assenza del seno sfenoidale nei bambini deducendone lo sviluppo successivo, egli nota inoltre l’assenza dei seni mascellari e frontali nei neonati.

 

SVILUPPO DEI SENI PARANASALI:

Come indicato sopra, da molti secoli è noto che, lo sviluppo dei seni paransali, avviene dopo la nascita. A volte però tale sviluppo può essere incompleto o venire a mancare del tutto in alcuni seni, per cause malformative congenite o secondarie a patologie tossinfettive, esitando nell’agenesia o aplasia di uno o più seni.

 

EZIOPATOGENESI:

La sinusite è l’infiammazione dei seni paranasali, cavità aeree poste dietro e attorno al naso ed agl’occhi. Ogni seno paranasale è colegato con l'esterno attraverso un dotto di sbocco che si apre nelle cavità nasali. Questo dotto è tappezzato da una membrana mucosa ciliata. La sinusite è causata dalla ostruzione di questa apertura che può avvenire in seguito ad una infezione, alla reazione prodotta da allergeni o altri irritanti (fumo, sostanze chimiche etc.), o da cause fisiche (come la presenza di masse polipoidi). Inoltre molte di queste cause interferiscono con il meccanismo vibratile delle ciglia (la cui attività, sincrona come quella dei remi di un armo al ritmo di 16 colpi al secondo, protegge il naso ed i polmoni rimuovendo batteri e polveri). Il fatto che molte forme tumorali delle vie aeree insorgano proprio nelle zone in cui  mancano le ciglia, dimostra l'importanza della loro attività. Il battito delle ciglia presenti nei seni paranasali è diretto verso l’apertura naturale del seno, mentre  nel naso è diretta verso l'apertura posteriore (coane nasali). Le infezioni virali indeboliscono il movimento ciliare e questo favorisce l’aggressività batterica. Le forme acute sono quasi sempre sostenute da una infezione batterica. Per le forme croniche l’eziopatogenesi non è ancora stata completamente chiarita. Un recente lavoro condotto alla Mayo Clinic di Rochester ha dimostrto un interessante legame tra lo sviluppo di sinusiti croniche e la risposta immunitaria ad una infezione fungina. Un altro lavoro, eseguito dai medici dell’Università di Washington e dell’Università di Yale, ha evidenziato il ruolo del fumo come causa di sinusite ma ha  invece ridimensionato quello del fumo passivo. Più raramente interessa la razza latino americana, ma colpisce con maggiore frequenza il sesso femminile ed  i piu alti livelli sociali e di istruzione. Quest'ultimo dato è dovuto forse ad una maggiore attenzione data da queste persone ai disturbi sinusali.

 

LA DIAGNOSI:

In caso di sinusite acuta è abbastanza facile, in quanto il dolore o il senso di pressione facciale sono caratteristici e facilmente riconoscibili. Il dolore interessa normalmente la fronte nelle sinusiti frontali, la regione infraorbitaria nelle sinusiti mascellari, la radice del naso nelle etmoiditi ed il vertice, l’occipite e la regione retrorbitaria in caso di sinusiti sfenoidali. Il dolore di solito è preceduto da una storia di recente flogosi delle vie aeree, di allergia nasale o di ostruzione respiratoria. Si accompagna  a scolo posteriore delle secrezioni nasali e da alterazioni dell’olfatto. Il dolore, sia in caso di sinusiti acute che croniche, spesso si irradia in altre zone del distretto cervico-cefalico. Le vie di propagazione del dolore possono seguire il percorso dei nervi che dai seni paranasali vanno verso le altre aree della testa e del collo, oppure dipendere da anse o anastomosi tra nervi diversi .

L’endoscopia costituisce una parte fondamentale della diagnosi di sinusite, in quanto mette in evidenza l’edema della mucosa, la presenza di secrezioni purulente, l’ostruzione delle fosse nasali , l'eventuale presenza di polipi ed il blocco osteomeatale.

La TAC dei SPN, solitamente conferma la diagnosi endoscopica, inoltre fornisce informazioni sull'ispessimento mucosale, sulla chiusura dei complessi osteomeatali, sulla presenza di polipi e sulla sclerosi od erosione ossea. I livelli idroaerei possono essere presenti anche in assenza di sintomi acuti. La TAC andrebbe sempre eseguita con scansioni coronali che forniscono immagini del complesso osteomeatale, non ottenibili nelle sezioni assiali.

 

LA SINUSITE CRONICA:

Una infiammazione che dura da 3 o più mesi, difficile da diagnosticare in quanto a volte confusa con il dolore cronico prodotto da altre cause. In caso di dolore cronico dei seni paranasali, prima di iniziare qualsiasi tipo di trattamento, è meglio sempre avere la conferma diagnostica attraverso le immagini della TAC e con un’esame endoscopico nasale. I sintomi riferiti dal paziente in caso di sinusite cronica sono di solito: un senso di pressione a livello della fronte e della regione infraorbitaria, un senso di congestione nasale, un dolore sordo (nel 9% presente da solo e nel 69% associato ad altri sintomi) o un generico fastidio in tutta la faccia; a volte è presente una sensazione pulsante quando il soggeto si piega in avanti.

 

LA TERAPIA:

Grazie alla presenza di farmaci antibiotici ad ampio spettro, non è più necessario eseguire l’esame colturale per il trattamento delle sinusiti. Oltre che sull’uso degli antibiotici, la terapia medica si basa sull'uso degl'antiallergici, dei decongestionanti nasali topici e sistemici e degl'analgesici.

Algoritmo per la selezione della terapia antibiotica nelle sinusiti acute dei bambini.

Sintomi della Sinusite Pediatrica : tosse, alitosi, respirazione attraverso la bocca, febbre >40° C, scarico nasale purulento  (rinoscopia anteriore)

Sinusiti Acute <4 settimane

Sinusiti Subacute  4 - 12 settimane

Sinusiti Chronic >12 settimane

Algoritmo per la terapia delle sinusiti nei bambini

          Trattamento Sintomatico *

         * Decongestants topici o sistemici , NSAIDS

 

           Trattamento Antibiotico A

         

           In caso di fallimento della terapia antibiotica occorre prendere in considerazione una CT scan   per valutare l'anatomia nasale. Inoltre lo specialista ORL dovrà escludere la presenza di ostruzioni nasali, deviazioni del setto, etc

           Trattamento Antibiotico B

           (copre i ceppi più resistenti di S. pneumoniae, H. influenzae, M. catarrhalis). La terapia antibiotica deve essere continuata per 3-4 settimane.

  

           Trattamento Antibiotico C

           (copre i ceppi più resistenti di S. pneumoniae)

 

Trattamento Antibiotico :

A Amoxicillina†, TMP-SMX

B Seconde e terze-generazioni di cefalosporine  con adeguata copertura per lo S pneumoniae (cefprozil, cefuroxime axetil, cefpodoxime proxetil), e amoxicillin-clavulanato†. Per i pazienti penicillino-sensibili, sono consigliabili i macrolidi.

C Ceftriaxone, clindamycina ± terza-generatione cefalosporine

† In aree di alta resistenza dello S pneumoniae, la dose di amoxicillin dovrebbe essere aumentata.

‡ Sospetto di patogeni resistenti si ha nei centri di cura giornaliera per bambini, nei bambini con deficit immunitari, etc

 

TERAPIA CHIRURGICA

Se la terapia medica fallisce si deve fare ricorso alla terapia chirurgica. Attualmente quella endoscopica è la più usata perchè ad un buon risultato terapeutico affianca una maggiore conservazione delle strutture anatomiche ed una minore invasività. Essa si basa sul concetto di chirurgia funzionale e consiste in un intervento di apertura del complesso osteomeatale con liberazione di eventuali ostacoli (rimozione del blocco ed allargamento dell’ostio naturale del seno colpito). In particolre si tratta di liberare la zona in cui convergono tutti i dotti di apertura dei seni paranasali, ovvero a livello dello iatus semilunaris, sottile fenditura a forma di falce formata dal margine del processo uncinato e dalla bolla etmoidale e ricoperto dal turbinato medio. Nel caso delle sinusiti frontali, specialmente se complicate dalla presenza di un mucocele, l’intervento funzionale per via endoscopica può non essere sufficiente ed allora bisogna ricorrere ad un approccio chirurgico esterno con osteotomia dell’osso frontale.

Numerosi lavori scientifici hanno però dimostrato che non tutti i pazienti sottoposti a terapia antibiotica o trattati chirurgicamente soffrivano di sinusite cronica e questo dato è ancora più sorprendente per quei pazienti che rispondevano alle terapie con antibiotici e decongestionanti. La conferma viene tra l’altro da quei pazienti che pur trattati chirurgicamente hanno mantenuto o addirittura peggiorato il loro dolore. In questi pazienti la causa del dolore potrebbe essere vasomotoria, ma anche allergica, odontogena, da disturbi dell’ATM, alterazini miofasciali, nevralgica o postchirurgica.

 

 

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