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A129 MANGUSTA

ITALERI 1/72

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Ho montato il modello da scatola con piccoli interventi strettamente necessari. Le due fotografie del modello pronto per la verniciatura mettono in risalto il grande lavoro di stuccatura dovuto alla scarsa precisione di accoppiamento di alcuni pezzi. Il dettaglio dello stampo, non al passo con le ultime realizzazioni della ditta bolognese, fa presumere una diversa provenienza. In ogni caso le pannellature e i vari sportelli d'ispezione sono fedelmente riprodotti, come pure le linee generali del velivolo. Non avendolo misurato, non so se la riproduzione in scala è perfetta. Riproduce i velivoli del secondo lotto standard G-9, dotati di sistema IR di navigazione (volo notturno) posto nel bulbo sul muso, sensori RWR posti alle estremità alari e la possibilità di ripiegare le pale del rotore principale per favorirne l'hangaraggio. Il foglio decals ci offre due possibilità. Un velivolo del CAE (Centro Aviazione Esercito) di Viterbo 1998 EI.936 (3° lotto standard SCOUT G-11). Il secondo un velivolo del 7° Rgt. EA (Elicotteri d'attacco) Vega di Casarsa della Delizia 1999 EI.933 (2° lotto standard G-9). I maggiori difetti che si riscontrano sono la deriva priva della curvatura (foto 13), le eccessive dimensioni d'alcuni particolari come i due tubi di pitot, la scaletta per il co-pilota/cannoniere e d'alcune decals, la pesantezza della rivettatura e la mancanza d'alcuni particolari come, ad esempio, tutte le griglie. Iniziamo la costruzione dall'abitacolo. E' abbastanza spoglio, mancano le luci a faretto, i sensori dell'unità di immagine collegati ai caschi dell'equipaggio ed i relativi cablaggi, gli ammortizzatori degli sportelli e le maniglie di servizio. Sui seggiolini sono già stampate le cinture di sicurezza e l'imbottitura (foto 1). È sufficiente una buona pittura per renderli realistici. Mancano le leve del passo collettivo, il visore e l'impugnatura del sistema periscopico di puntamento, messi di fronte al co-pilota/cannoniere (foto 2) e le manette dei motori poste sul bordo sinistro della fusoliera (foto 3). Particolari tutti da autocostruire. Gli strumenti dei pannelli e delle console laterali sono riprodotti con decals. A modello chiuso si vedrà ben poco soprattutto per lo spessore del trasparente. Solidali alle due semifusoliere sono riprodotte le scudature di protezione dell'equipaggio (foto 1). Nella realtà sono più vicine ai seggiolini. Occorre asportarle e rifarle con plasticard leggermente più fine. Terminato l'abitacolo si possono unire le due semifusoliere inserendo i perni per i rotori e la torretta girevole dei sistemi di puntamento. Non combaciano in altezza e presentano uno scalino. É preferibile allineare la parte superiore per intervenire con lima e carta vetro su quell'inferiore. Bisognerà reincidere le pannellature perse durante il lavoro di limatura. A questo punto, per proteggere l'abitacolo, ho montato il trasparente. I due tergicristallo sono stampati direttamente sulla superficie (foto 4). Asportarli non è un lavoro facile. A modello terminato con un pennellino piccolo li ho verniciati in nero. Con la punta di uno stuzzicadenti ho tolto le eventuali sbavature di colore. La larghezza del trasparente è leggermente minore rispetto alla fusoliera. Inoltre non combacia con la sede creando delle fessure da eliminare con lo stucco. Ho usato il bi-componente Milliput bianco super fine che si può pareggiare con uno straccio inumidito d'acqua senza ricorrere alla carta vetrata. Visti i molteplici problemi è quasi d'obbligo ristamparlo in acetato. Così si potrà avere una maggiore limpidezza, si risolve il problema della larghezza e si ha la possibilità di aprire i due portelli laterali. Il pezzo che separa la fusoliera dalla torretta del sistema di puntamento non combacia bene, lasciando un solco molto visibile da eliminare sempre con lo stucco. L'accoppiamento delle due alette è poco preciso. Per ripulirle si perdono le luci laterali che saranno rifatte, a modello verniciato, con Kristal Kleer e dipinte con vernici trasparenti lucide Tamiya (foto 5). Le gondole motore sono un vero cruccio (foto 6). Il loro dettaglio è buono ma la scomposizione dei pezzi mi sembra eccessiva. I pezzi combaciano poco. Il lavoro d'adattamento, di stuccatura e successiva pulizia con lima e carta vetro è notevole. Occorre prestare molta attenzione a non perdere il dettaglio delle prese d'aria di raffreddamento. Parte delle pannellature andranno in ogni caso rifatte poiché corrispondono esattamente all'unione dei pezzi . Anche il posizionamento sulla fusoliera è difficoltoso. Dopo alcune prove a secco, intervallate da colpi di lima, si riesce a trovare la giusta posizione. Le fessure andranno eliminate con stucco. I coni di scarico dei motori, privi del dettaglio della ventola della turbina, vanno verniciati in nero opaco all'interno e gun metal esternamente (foto 7). Le gambe di forza dei carrelli anteriori non sono proprio fedeli nel disegno e l'eliminazione del segno di fusione non le migliora molto (foto 11). Le ruote sono ben riprodotte. L'armamento, composto di due lanciarazzi da 70mm e da due lanciatori da quattro missili TOW, necessita una buona limatura per togliere i segni d'unione, di stuccatura e, per i più volenterosi, del dettaglio di tutti i cablaggi (foto 5). Le varie antenne e sensori devono essere fissate poco prima della colorazione poiché numerose e non permettono una facile presa del modello. La lunga antenna radio HF a traliccio laterale destra, leggermente sovradimensionata nei diametri, necessita di un certo adattamento alla fusoliera (foto 8). I due rotori sono ben riprodotti (foto 9 e foto 10). I bordi delle pale del rotore di coda sono un po' spesse. La testa del rotore principale necessita di qualche piccolo particolare come bulloni e cavetti di colore nero. Sono già presenti i martinetti del sistema di ripiegamento pale. Andrà verniciato con il colore del velivolo e non metallo scuro come indicato. Le pale sono in nero con estremità gialle. Sul muso e sulla coda sono stampate le antenne del ricevitore d'allarme radar. Sono poco precise, occorre eliminarle e rifarle con dischetti di plasticard. Ai lati del muso, tra l'abitacolo e la torretta e all'inizio della trave di coda mancano gli attacchi per i supporti delle pale del rotore principale quando ripiegate, particolari che non ho riprodotto nel mio modello (foto 7 e foto 12). L'asta della sonda dei dati dell'aria è sovradimensionata. Il pezzo andrà incollato a modello ultimato. Per la colorazione ho usato il verde oliva 1591 Model Master scurito. Successivamente una mano di dry brushing con il colore base e una leggerissima passata con il colore schiarito per far risaltare i rivetti. Una mano di lucido Xtracolor prima della posa delle decals e una mano di opaco Model Master per terminare. Le decals sono ridotte al minimo, opache e a registro. Quelle che riproducono l'estintore, i triangoli di pericolo e le scritte NO STEP credo siano po’ grosse. Queste ultime hanno uno sfondo bianco. Dalle foto sembrerebbe colore metallo. La pellicola, dopo il trattamento a base di vernice lucida e opaca, sparirà completamente. In conclusione, è un discreto modello con un ottimo rapporto prezzo/qualità, che richiede un certo intervento di dettaglio e miglioria, non certo facilitato dalla scala.

Le fotografie del velivolo le ho scattate durante una presentazione pubblica dei mezzi dell'Esercito italiano Ad Ostia - Roma. 

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Modello, foto e testo di 

Livio Gonella Centro I.P.M.S. "Tuttoinscala" Roma

G.I.S. ELICOTTERI