OH-13S Italeri 1/72

Il Bell 47 è forse il più conosciuto elicottero al mondo e finalmente l’Italeri riesce a colmare il vuoto delle realizzazioni ad iniezione scala 1/72, dato che in scala 1/35 sono uscite recentemente due scatole della MRC e della Revell. La ditta italiana propone due confezioni riguardanti una il modello OH-13S (nr.085) e l’altra l’AB.47G3 (nr.095), che in pratica sono uguali. Ho comprato la prima scatola per realizzare un esemplare della Luftwaffe che ha avuto in dotazione la versione G2 in 45 esemplari di provenienza mista Bell e Agusta ma le modifiche da effettuare sono parecchie. Le principali sono l’accorciamento della trave di coda e il rifacimento dei due tubi trasversali anteriore e posteriore del carrello a pattini. Ma procediamo con ordine e cominciamo ad esaminare il kit contenuto nella solita scatola tipo Italeri con le colorazioni sul retro della stessa. I pezzi, un’ottantina, sono raccolti in due stampate di colore grigio, dal dettaglio sufficiente e senza grosse sbavature, solo alcuni ritiri sui pezzi più spessi e una stampata trasparente che contempla il tettuccio (bolla) e i due portelli. La struttura tubolare della trave di coda è spessa e l’effetto in scala non è molto realistico; penso che si poteva realizzare uno spessore più fino anche se a scapito della fragilità della struttura. Visto che le varie versioni differivano in molti particolari esterni, oltre naturalmente al motore, se vorrete realizzare una versione diversa da quella indicata dalla scatola dovrete deciderlo prima di iniziare il montaggio. Ad esempio la versione G-2 ha la trave di coda più corta e diversa da quello fornita dalle due scatole e dunque ho dovuto tagliarla all’altezza del tubo trasversale posteriore del carrello, togliere i due tubi diagonali, rifare la parte posteriore della struttura centrale, accorciare la trave sopra e sotto ed incollare prestando attenzione a mettere in linea il tutto, possibilmente con un buon disegno; un po’ di colla cianoacrilica rafforzerà l’unione. La trave oltretutto vista in pianta andrebbe ristretta ma in questo caso bisognerebbe rifare tutto il pezzo 33 (struttura superiore della trave) e non solamente accorciarlo; visto che il gioco non vale la candela l’ho usato lo stesso (chi volesse e avesse la pazienza potrebbe anche rifare di sana pianta tutta la struttura triangolare della trave di coda e della struttura centrale ed il supporto del motore con tondini d’alluminio o similari…). Anche il pezzo 32 (batteria) è troppo grosso e deve essere rifatto con del plasticard e del pasticroad usando solamente la scatola ribassata; il motore è molto semplice (troppo) e dato che è chiaramente visibile va necessariamente arricchito e dettagliato con pezzi di plastica e fili di rame; il pezzo 3 (la cinta di trasmissione della ventola) galleggia in aria mentre altri pezzi sono grossolani; sicuramente la parte più trascurata dalla Italeri. Per evitare problemi il motore e il traliccio vanno dipinti prima di essere uniti, così come l’abitacolo. Questo ultimo è abbastanza dettagliato ma la leva centrale tocca il basamento della console centrale, comunque la consolle è molto diversa nelle altre versioni; l’aggiunta delle cinture di sicurezza realizzate con nastro Letraline e attaccate alla parete dietro il sedile completa il tutto. La versione da me scelta ha il faro dietro il tubo trasversale anteriore, così ho tappato il foro e ho incollato il pezzo 25 (faro) più indietro. Da non incollare il pezzo 24 (non meglio identificato), mentre il pezzo numero 39 (antenna) va posto al centro; anche lo stabilizzatore sincronizzato va dipinto prima di incollarlo. Sono presenti due tipi di serbatoi di benzina, tutti e due molto scarsi; nel mio caso ho preso la parte superiore di quelli più stretti e ho incollato inferiormente due metà di bombe d’aereo, rifacendo il supporto, le due centine e il tubo di collegamento; all’interno ho anche inserito del piombo per appesantire il modellino. Inferiormente agli scarichi del motore (anche questi rifatti dato che uscivano sia a destra sia a sinistra e non solo a destra) ho incollato due tubi che servivano uno a riscaldare l’abitacolo, quello di destra, e perciò va incollato dietro la cabina e quello di sinistra a portare aria calda al motore. Ho dovuto rifare l’asse di trasmissione posteriore (pezzo numero B33) dato che, stranamente, non combaciano i giunti con i supporti inferiori, mentre non ho usato i pezzi 58, 59 e 40 (antenne). Il faro rosso anticollisione, pezzo numero 41, l’ho rifatto con un tondino trasparente colorato poi con il Clear Red della Tamiya; comunque nei primi anni questo dispositivo non era montato. Avendo sfortunatamente comprato la prima scatola apparsa sul mercato ho dovuto rifare il pattino, dato che la versione G-2 aveva quello con i tubi trasversali dritti, incluso invece nella scatola dedicata al AB.47G3. Vanno comunque aggiunte le luci di posizione rossa e verde all’estremità del tubo trasversale anteriore. Il rotore di coda è fornito in due versioni, io ho usato il pezzo 45, mentre le pale del rotore principale sono quelle allungate; dunque per le prime versioni come la G2, vanno accorciate ognuna di quattro millimetri aggiungendo inoltre, due piccole alette di compensazione all’estremità da rifare con strisce sottili di plasticard lunghe quattro millimetri e poste a otto millimetri dalla estremità della pala. Le stesse erano per non so per quale misteriosa ragione curve, mentre in realtà erano ben dritte; dunque con molta calma le ho raddrizzate. Ultimo problema, questo però irrisolvibile, è la bolla dell’abitacolo, fornita piccola, mentre i G-2 tedeschi l’avevano grossa; ma a meno di ristamparla vacu-form purtroppo bisogna usare quella fornita, uguale in ambedue le scatole! Per farla combaciare con i portelli e l’abitacolo va inoltre limata. Per le decalcomanie bisogna arrangiarsi dato che trovarle così piccole nella propria banca dei pezzi è molto difficile; un aiuto può venire dai trasferibili o in futuro da qualche ditta di after-market. Nel mio caso ho scelto un esemplare della Luftwaffe negli anni ’70 con i nuovi codici solo numerici (74+11) e la colorazione che da completamente gialla e trave nera, aveva alcune zone arancione (serbatoi, lati della cabina) per essere più visibile. A pennello ho dipinto il tricolore ai lati dello stabilizzatore orizzontale, la scritta Luftwaffe sui serbatoi (non presente invece nella vecchia colorazione) e gli stemmi ai lati della cabina e della deriva ventrale; i numeri li ho realizzati con dei trasferibili, mentre le tre croci le ho ricavate da un foglio decal di un Alpha Jet tedesco; sono leggermente più grandi ma si nota poco la differenza. Complimenti all’Italeri per la scelta elicotteristica ma un po’ più di attenzione e qualche pezzo alternativo in più non avrebbe certo guastato.

ab47-1 copia.jpg

ab47-2 copia.jpg

Tabella corrispondenze e modifiche esterne visibili

Nr. Posti

Versione

Versione US

Motore

Trave

Pale

Pattino

Due

47D1

H-13C/D H-13E

Franklin

Corto

Corte

Dritto

Due

47G

? H-13C

Lycoming 200hp

Corto

Corte

Dritto

Due o tre con bolla grande o piccola

47G2

? H-13H

240hp

Corto

Corte

Dritto

Tre bolla grande

47G2A

H-13H

 

? Lungo

? Lunghe

Curve

Tre bolla grande

47G2A-1

Cabina larga con sedili separati

 

?

? Lunghe

?

Tre bolla grande e piccola

47G3

H-13S

Turbocompresso

Lungo

Lunghe

Curve

? Notizia non certa

ipms.gif (2910 byte)

Tarquinio Prisco Centro I.P.M.S. "Tuttoinscala" Roma

torna alla pagina articoli torna alla pagina modellismo