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UN RICOGNITORE DEL FUTURO.......

......VENUTO DAL PASSATO

IL MODELLO ULTIMATO

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Mi è stato regalato un vecchio scanner manuale, dicendo “fai un po’ tu”. E così ho aperto la scatola degli avanzi ed ho cominciato a pescare. Ho cercato quelli che, incollati fra loro, creassero un qualcosa di verosimile. Vista la forma dello scanner, che ricorda vagamente un qualcosa di aeronautico, mi sono orientato in tal senso. Il vero motivo che mi ha spinto a cimentarmi in questa esperienza è poter fare un qualcosa senza condizionamenti di nessun tipo, vedi esattezza storica, corrispondenze dei colori e via di seguito. In sostanza ho dato libero sfogo alla creatività modellistica. Il modello lo si può considerare un ricognitore del futuro venuto dal passato proprio perché i pezzi utilizzati facevano parti di vecchi kit. Lascio ai visitatori trovare eventuali lati positivi. Da parte mia vi posso dire i maggiori difetti che sono la presenza visibile dello stucco utilizzato per chiudere le fessure alla base del parabrezza anteriore. Sul lato destro dell’abitacolo, a seguito di un distacco di una piccola parte di colore durante la rimozione della mascheratura, si nota il successivo ritocco. L’alone di sporco dei fumi di scarico dei motori verticali, sulla pancia del velivolo, non è proprio perfetto. Per il resto, sono abbastanza soddisfatto. Per concludere, è stata una bella esperienza, mi ha permesso di applicare alcune tecniche modellistiche apprese finora, mi sono esercitato non poco con le stuccature e la verniciatura effettuata a mano libera e devo dire, che mi sono veramente divertito. 

COSTRUZIONE PASSO-PASSO

Lo scanner contornato da vari pezzi che lo trasformeranno. Alcuni di loro non saranno utilizzati. Altri, non presenti nella foto, andranno a far parte del modello durante la costruzione.

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La parte anteriore della fusoliera di un F-86E Esci 1/48 con il nuovo musetto. Come master ho utilizzato il trasparente dell’elicottero AS 341 Gazelle Airfix 1/72. Lo stampo è la pasta per impronte dentistiche e lo stucco è quello d’uso automobilistico. Dopo aver incollato un disco di plasticard alla fusoliera ho fissato il musetto usando colla Faller e successivamente l’ho raccordato utilizzando una spugna abrasiva a grana fine, acquista in ferramenta. Durante questa fase della lavorazione tutte le pennellature sono spariti. Ho quindi rifatto alcuni pannelli d’ispezione utilizzando le dime Verlinden e come incisore un semplicissimo ago da cucito fissato su un porta lama.

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Le due conchiglie che compongono il corpo dello scanner con i primi interventi. Nella parte superiore si vedono le due ventole dei motori necessari al decollo/atterraggio VSTOL. Le ventole provengono dai motori di un elicottero sperimentale dell’Italeri 1/48. Nella parte di colore scuro due pannelli d’ispezione ricavati dal sistema quadrinato di mitragliatrici da 0,50 americano della 2^ W.W. in scala 1/35 Tamiya. Nella parte inferiore, le zone più bianche sono fogli di plasticard che chiudono le feritoie del sistema di lettura dello scanner. In corrispondenza delle ventole ci sono gli scarichi dei motori tratti da un Tornado in 1/72 Italeri. Li ho forati per vedere gli interni ricavati da due scarichi in scala 1/72 di un F.15 di ditta ignota. Al centro un pod in scala 1/72 di un Phantom Airfix. Si nota la gamba di un carrello con ammortizzatore a molla che non è altro che una valvola di una camera d’aria di una ruota d’automobile.

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I tre pod dielettrici ricavati, il più grosso, da una bomba 1/32 F.104 Revell, i due più piccoli da una bomba in 1/72. Le due retine che andranno a ricoprire le ventole delle prese d’aria dorsali sono di provenienza idraulica, i filtri dei rubinetti. I due cilindri, che ospiteranno gli strumenti dei sensori laterali, sono ricavati dalle bombe dell’F.104 1/32 Revell. I due cupolini provengono da un B.29 1/48 Monogram e serviranno come master per stamparli in acetato.

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Utilizzo della macchinetta per il termo stampaggio. A sinistra si vede il cupolino che andrà a ricoprire la torretta della mitragliatrice a canne rotanti.

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I pezzi che compongono l’abitacolo. La vasca e il seggiolino, dettagliato dei cuscini e delle cinture, provengono da un F.84G 1/48 Monogram. Il pannello strumenti da un EA-6B Prowel 1/48 Revell. Il cilindro auto costruito è il serbatoio delle munizioni della mitragliatrice. Sullo sfondo la fusoliera con il dettaglio della foto cine mitragliatrice e cablaggi vari.

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La parte anteriore/inferiore della fusoliera con la sede del serbatoio, gli scarichi dei motori verticali pronti per la colorazione e i due cilindri con gli apparati di rilevamento laterali anch’essi pronti per la verniciatura e la torretta della mitragliatrice. La mitragliatrice è auto costruita in scala 1/35 e poi stampata in resina. Riproduce l’XM27 montata su vari elicotteri.

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I tre dielettrici sono fissati come pure le due prese d’aria dei motori orizzontali. Provengono da un A-10 1/48 ditta sconosciuta. I fori li ho fatti utilizzando un trapano casalingo. Scelta quanto mai sbagliata. Oltre al rischio di bucarsi la mano che reggeva il pezzo, i fori non sono venuti circolari e in una occasione la punta è andata per conto suo costringendomi ad un noioso lavoro di ricostruzione della parte. È consigliabile tracciare con un compasso un segno di riscontro, fare tanti forellini con il trapano da modellista e poi lavorare di taglierino e lime. Tecnica utilizzata per le sedi degli scarichi dei motori orizzontali. Il timone è auto costruito partendo da un foglio di plasticard da 2mm.

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L’abitacolo e i sensori laterali verniciati. Per l’interno dell’abitacolo, la vasca e la strumentazione ho utilizzato il Testor 2737 Grigio di base. L’esterno della fusoliera è stata verniciata di grigio chiaro per evidenziare eventuali difetti nella stuccatura. Si vede anche l’apparato di rilevamento ventrale con il suo cupolino trasparente termo formato utilizzando come master il trasparente dell’elicottero Gazelle e lo sportello del vano del serbatoio della munizioni con un’antenna a lama, successivamente tolta perché interferiva con la canna della mitragliera (sic!) e posizionata dietro alla parte mobile del tettuccio. Tutti i sensori provengono dal B-29 1/48 Monogram.

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Vista della parte inferiore con gli scarichi dei motori verticali verniciati. Ho fissato le quattro gambe dei carrelli. Nei fori si intravedono le ventole dei motori

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La sede degli scarichi dei motori principali nella parte posteriore. Questi saranno a flusso orientabile verso il basso per incrementare la spinta nel decollo verticale.

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L’apparato di rilevamento ventrale e il cockpit verniciati: I dettagli sono messi in risalto con un dry brush di grigio chiaro.

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Il lavoro prosegue. Ho incollato la fusoliera, i sensori laterali, le prese d’aria dei motori principali e le prese d’aria ausiliarie. L’interno delle prese d’aria principali sono state verniciate con l’alluminio Testor 1401, sporcato con il Tamiya XF-69 Nato Black molto diluito ed, infine, leggera passata di cromo Testor per evidenziare le palette. L’attacco della fusoliera, delle prese d’aria e dei sensori hanno necessitato di un grosso lavoro di stuccatura e successiva pulitura con lime e carta vetro. Le prese d’aria ausiliarie provengono da un C47 Dakota Italeri 1/72. Si notano i quattro pattini posizionati a secco per verificare le misure.

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Costruzione dei pattini. A lavoro ultimato, ogni carrello sarà composto di 46 pezzi esclusa la molla e l’anello d’ancoraggio della ditta Grandt Line.

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Gli scarichi dei motori principali. Sono una scatola di plasticard con le cinque labbra rivolte verso il basso. La griglia in fondo è un lamierino forato d’uso navale acquistato anni fa da Amati a Torino.

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Primo piano dei carrelli. Il foro a destra è la sede di una delle luci di navigazione riprodotte con sprue trasparente tornito con il trapano da modellismo. Verranno fissate a modello ultimato e verniciate con i colori trasparenti lucidi rosso e verde della Tamiya. Sui pannelli di ispezione ho praticato tanti piccole incisioni tonde per riprodurre le sedi delle viti. Ho utilizzato un ago da siringa con una estremità affilata. Ho fissato l’ago sul trapano da modellismo e l’ho affilato con una lima a grana sottile.

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Vista dell’abitacolo con la zona posteriore dedicata al sistema di chiusura del tettuccio. La scaletta proviene da un Phantom in scala 1/48 allungata di due scalini.

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La scaletta, il timone con gli spinotti e il tettuccio con a fianco i pezzi che compongono il martinetto di chiusura/apertura e la cerniera.

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I due fari d’atterraggio retrattili. Il tondino bianco mi è servito per stampare il corpo del faro. Con lo scarto dello stampaggio dei cupolini trasparenti, foto 5, ho ricavato il vetro bombato. Le lampade sono due pezzetti di sprue trasparente stirato a caldo e poi avvicinato lentamente alla fiammella di una candela.

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Vista della pancia del ricognitore. Ho posizionato la torretta della mitragliera e l’apparato di rilevamento. I due fori sulla pancia davanti ai pattini anteriori, sono le sedi dei due fari d’atterraggio Ormai il modello è completato ed è pronto per essere mascherato per una prima mano di vernice di fondo.

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Il modello pronto per la verniciatura di base che metterà in evidenza eventuali imperfezioni nelle numerose stuccature. Come si può notare ho aggiunto due timoni verticali più piccoli. Per riprodurre la forma uguale a quella del timone centrale ho fissato con del mascol un pezzo di carta al timone principale e con un compasso ho pantografato il disegno in piccolo. Ho riportato la forma su due pezzi di plasticard da 2mm e successivamente ho arrotondato il bordo d’attacco e assottigliato quello d’uscita. Per la verniciatura ho utilizzato l’Humbrol 129 Satin US Gull Grey che sarà anche il colore della parte ventrale. Per tutte le fasi ho utilizzato un aerografo Badger 200 singola azione con ago medio.

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Prima fase della colorazione della mimetica. Tutte le parti superiori e laterali sono stati verniciati con il Testor 1706 Sabbia che sarà il colore di fondo.

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Gli scarichi dei motori principali. Dopo una base di Humbrol 129 ho verniciato gli interni in nero opaco Testor. Le parti esterne con il Testor 1795 Metallo Bruciato, lavaggio con il Tamiya XF-69 Nato Black molto diluito, dry brush con Testor 1401 Alluminio.

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Seconda fase della mimetica. Fasce in Testor 1702 Terra Scura.

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Terza fase della mimetica. Bordo delle fasce in Testor 1710 Verde Scuro.

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Ripasso del colore laterale in Humbrol 129 Satin US Gull Grey.

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Dopo una mano di lucido Tamiya ho iniziato la posa delle decal anch’esse pescate nella scatola degli avanzi. Dopo averle fissate con un’ulteriore passata di lucido, ho opacizzato il tutto con l’opaco Testor. A questo punto ho posizionato le due antenne bianche sul dorso del velivolo, le luci di posizione ed ho verniciato in nero opaco le tre antennine ed il sensore posti di fronte al parabrezza.

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Il casco del ilota prima della verniciatura. E’ tratto da un pilota dell’elicottero Apache Monogram 1/48 dettagliato di due proiettori laterali con i relativi cablaggi e il microfono.

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Il casco verniciato con Testor 1591 Verde Oliva e posizionato sulla scaletta.

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Basetta. E’ una tavoletta di listellato di pino tagliata con forma ovale sulla quale ho incollato un pezzo di compensato da 5mm circa. Sopra a questo ho incollato della sabbia color grigio della Tauromodel. Ho verniciato con una miscela di Humbrol 129 con una punta di verde. Lavaggio di Tamiya XF-69 molto diluito e successivo dry brush con il colore di base. Le strisce nere degli scarichi dei motori li ho dipinti ad aerografo con Tamiya XF-69. I quattro fori con la griglia servono per le catene di ancoraggio.

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Modello, foto e testo di 

Livio Gonella Centro I.P.M.S. "Tuttoinscala" Roma