Presentazioni

 

Scrisse il barone de Coubertin, colui che nel 1896 resuscitò ad Atene le Olimpiadi: «Non fu certo il caso a riunire ad Olimpia, intorno agli antichi sport, gli scrittori e gli artisti; e da questa incomparabile unione derivò il prestigio di cui i Giochi godettero così a lungo».

A Parigi, nel 1906, il barone convocò addirittura un congresso per verificare come le lettere e le arti potessero celebrare le moderne Olimpiadi.

Arte e sport: un binomio di straordinaria suggestione che ispirò in questo contesto grandi opere. Fino a quando il Comitato Olimpico Internazionale non decise, nel 1948, di sospendere le “Olimpiadi dell’Arte”, sin lì articolate in cinque sezioni: architettura, scultura, pittura, letteratura e musica.

La 1a Mostra d’Arte Sportiva della Repubblica di San Marino intende ripercorrere, attraverso le due sezioni proposte, la memoria di questa antica manifestazione del genio artistico umano. Un genio non smarrito, ma privo negli ultimi decenni di un luogo ove esprimersi compiutamente. Dalla Repubblica arriva quindi l’incitamento a riconoscere ed incoraggiare nuovamente questa sensibilità umana, capace di tradurre in opere d’arte l’impareggiabile fascino della competizione sportiva e dell’incontro fra uomini di tutto il mondo.

Resuscitare le “Olimpiadi dell’Arte”: questo è il messaggio che parte dalla Repubblica di San Marino verso il Comitato Olimpico Internazionale, affinché i Giochi del nuovo millennio, nuovamente ad Atene nel 2004, riscoprano l’antico e nobile prestigio.

 

SANTE CANDUCCI

Segretario di Stato per la Pubblica Istruzione,

gli Affari Sociali, gli Istituti Culturali e la Giustizia

 


 

Una mostra dedicata all’Arte e allo Sport. Si tratta di un’iniziativa sicuramente singolare in quanto il suo intento mira a rinnovare l’antico e felice connubio tra l’Arte e lo Sport, spazzato via dal vento di barbarie dei secoli bui, ma rivitalizzato da Pierre de Coubertin all’inizio del Novecento.

Il barone, cui si deve la rinascita delle Olimpiadi dopo 15 secoli di abbandono, riuscì, nell’arco di tempo che va dai Giochi del 1912 a quelli del 1948, a far disputare contemporaneamente gare artistiche e gare sportive. I concorsi riguardavano: architettura, scultura, pittura, letteratura e musica. Il cosiddetto “Pentathlon delle Muse”.

Gli organizzatori di questa 1a Mostra d’Arte Sportiva della Repubblica di San Marino hanno dichiarato di perseguire uno scopo ambizioso: quello di resuscitare le “Olimpiadi dell’Arte”.

La finalità è senz’altro meritoria, ma il compito è gravoso. Per questo la Repubblica di San Marino, così ricca di tradizioni culturali, ha assecondato l’iniziativa, accogliendo  con entusiasmo anche la proposta di rendere periodica la manifestazione.

Il primo appuntamento, che verrà inaugurato il 27 marzo 1999 al Centro Olimpico di Serravalle, oltre a validissime opere d’arte ospiterà manifestazioni culturali e sportive, indispensabile corredo ad un’occasione di così alto respiro. Manifestazioni che verranno perfezionate ed arricchite nelle prossime edizioni, fino a costituire un avvenimento di valore internazionale.

Sono dunque particolarmente lieto di accogliere questa mostra e, in qualche modo, di tenerla a battesimo per l’importante significato che essa racchiude.

Mi congratulo con l’architetto Livio Toschi, che con tanta passione l’ha ideata e diretta, e con Marino Ercolani Casadei, che con altrettanta professionalità ne ha curato l’organizzazione sul posto. Ma il mio ringraziamento va anche a tutti coloro che in qualunque maniera hanno collaborato, perché sono sicuro che questa loro fatica porterà lusinghieri risultati e sarà coronata da successo.

Auspico inoltre che gli organizzatori possano concretizzare una ben più alta aspirazione: far rinascere le “Olimpiadi dell’Arte”, così care a de Coubertin, e ancor più preziose alle soglie del nuovo millennio per diffondere i valori etici e culturali dello Sport. A questi obiettivi assicurerò sempre il mio sostegno.

 

CLAUDIO PODESCHI

Segretario di Stato per il Turismo, il Commercio e lo Sport

 


 

Convinti sostenitori di un concetto di sport che ne deve riflettere anche i connotati culturali, educativi, etici, l’impulso alla sua rappresentazione e valorizzazione nei modelli-simbolo più suggestivi delle arti figurative raccoglie, come movimento olimpico, il nostro totale favore e sostegno.

L’alto profilo di queste forme di espressività è pienamente aderente agli insegnamenti umanistici di Pierre de Coubertin e proprio perché richiami di tale levatura ed universalità si sono andati impoverendo nel tempo, lasciando il passo a nuovi gusti, nuove tendenze, nuove filosofie, non sempre migliorative, ci sembra estremamente lodevole e d’attualità rilanciarne il ruolo.

L’obbiettivo di ripristinare le “Olimpiadi dell’Arte” è un progetto che suscita nel Comitato Olimpico Nazionale Sammarinese una particolare attenzione ed è significativo che la prima tappa d’avvicinamento a questo ambizioso progetto si compia proprio a San Marino il 27 marzo 1999 attraverso la 1a Mostra d’Arte Sportiva della Repubblica di San Marino, promossa con il patrocinio d’importanti istituzioni ed ospitata negli accoglienti locali del Multieventi Sport Domus.

Nei due mesi di apertura di questa rassegna saranno sicuramente molteplici e stimolanti le visite, le occasioni di scambio, confronto e approfondimento non solo per gli “addetti ai lavori”, ma anche per chi genericamente è appassionato di sport e potrà raffrontare dal vivo il modo con cui quotati artisti sono riusciti a rappresentarlo. Sia nelle sue forme estetiche che nei messaggi simbolici, ciascuno secondo il suo originale stile, personalità e sensibilità.

Nel rinnovare l’apprezzamento del C.O.N.S. per l’iniziativa, esprimiamo voti fervidi che la mostra riscuota il miglior successo e si distingua come fecondo punto di riferimento per ulteriori, proficui sviluppi.

 

ANGELO VICINI

Presidente del C.O.N.S.

 


 

Finalmente, dopo tanto lavoro, la 1a Mostra d’Arte Sportiva della Repubblica di San Marino è diventata una realtà e resterà aperta per due mesi, nel corso dei quali auspichiamo che numerosi appassionati visitatori vi possano trovare il giusto appagamento.

L’intendimento dei promotori è quello di riprendere una vecchia tradizione, che vedeva appunto abbinare periodicamente ad una importante manifestazione sportiva come le Olimpiadi una mostra d’arte sportiva, rinnovando così quell’antico e felice connubio che fin dall’antichità esisteva tra Arte e Sport.

Questa mostra vuole quindi lanciare un messaggio ben preciso affinché si possa riprendere la prestigiosa iniziativa voluta dal barone de Coubertin e che dopo sette edizioni fu sospesa nel 1948, ma si potrebbe resuscitare proprio in occasione di una prossima edizione dei Giochi Olimpici.

Ed è sulla base di queste considerazioni che la Federazione Sammarinese Pesi Lotta Judo e D.A., unitamente al gruppo di esperti che ha lavorato sotto la direzione dall’architetto Livio Toschi, si è resa promotrice di questa mostra che espone opere a soggetto sportivo realizzate con qualsiasi tecnica espressiva (sculture, medaglie, pitture, disegni, ecc.).

All’iniziativa hanno dato il loro patrocinio le Segreterie di Stato per la Cultura e per lo Sport di San Marino, come pure hanno dato il loro sostegno il Comitato Olimpico Nazionale Sammarinese, la Federazione Italiana Lotta Pesi Judo Karate, il Museo Olimpico di Losanna, la Scuola dello Sport del C.O.N.I. e la Biblioteca Sportiva Nazionale di Roma, ai quali tutti va il nostro ringraziamento per la fattiva collaborazione prestata all’attivissimo Comitato Organizzatore nella realizzazione di questa importante 1a Mostra d’Arte Sportiva della Repubblica di San Marino. Desidero inoltre formulare il più cordiale benvenuto ai graditissimi ospiti che ci onoreranno della loro presenza nel corso della mostra.

 

GIAN CARLO VENTURINI

Presidente della F.S.P.L.J. e D.A.

 


 

Arte e Sport hanno stretto da tempi remoti un inscindibile legame che questa mostra documenta attraverso i secoli con l’ausilio di suggestive immagini delle opere più significative. Una ricostruzione storica sempre accurata, ma ricca soprattutto di testimonianze del mondo greco, che certamente evocherà la giusta atmosfera di un passato luminoso, capace d’ispirare al barone de Coubertin la restaurazione delle Olimpiadi: impresa generosa cui consacrò l’intera vita, sostenendo aspre battaglie e sopportando cocenti delusioni prima di ottenere completa vittoria. Ma l’umanista de Coubertin non poteva limitare la palingenesi di Olimpia ai soli giochi sportivi e volle ripristinare anche, se non soprattutto, «le mariage des muscles et de l’ésprit», l’espressione più alta della civiltà ellenica, il cui ideale di vita s’incarnava appunto nell’uomo kalòs kai agathòs.

Mi pare particolarmente significativa l’idea di trarre dall’oblio le “Olimpiadi dell’Arte”, che per il fondatore dei moderni Giochi costituivano il necessario complementodelle competizioni agonistiche, ben consapevole che è proprio «l’Art qui assure la pérénité de l’esthétique du Sport», come certamente hanno compreso gli artisti partecipanti alla 1a Mostra d’Arte Sportiva della Repubblica di San Marino, rappresentando nelle loro opere non solo la dinamica bellezza del gesto tecnico, ma anche il pathos della vittoria o della sconfitta, eterne compagne di chi si batte per raggiungere un traguardo. Una grande idea, quella del barone, che l’Architetto Toschi, da molti anni prezioso consulente storico della F.I.L.P.J.K., ci ripropone con l’entusiasmo di studioso e di sportivo praticante proprio in un momento così travagliato per il mondo dello Sport, che ha urgente bisogno di riscoprire vecchi stimoli, di trovare nuove mete. La mostra sammarinese, che premierà gli artisti selezionati con una bella medaglia di classica ispirazione, lancia un messaggio chiaro e importante per quanti credono nei valori etici e culturali dello Sport.

È con vero piacere che la F.I.L.P.J.K. aderisce a questa manifestazione, di cui apprezza e condivide gli obiettivi, auspicando che possa presto avere un seguito e riesca, con l’appoggio di noi tutti, a far ripristinare le “Olimpiadi dell’Arte” ai Giochi di Atene del 2004, nella culla dello Sport occidentale, quando lo Sport non era soprattutto un grande spettacolo, ma un inno gioioso alla vita. Un inno che tante volte, sotto il cielo di Olimpia, con i versi di un ispirato poeta, donò agli atleti l’immortalità degli dei.

 

MATTEO PELLICONE

Presidente della F.I.L.P.J.K.

 


 

L'idea di far risorgere dalle ceneri di oltre duemila anni l’uso greco di svolgere competizioni artistiche oltre che atletiche fa onore agli organizzatori di questa mostra d’arte contemporanea ispirata alle attività sportive.

Una gara fine a se stessa, senza premi e quindi senza vincitori, tuttavia, com’è giusto, sarà inevitabilmente un misurarsi con l’opera di altri artisti, uno stimolo alla propria fantasia, al proprio impegno creativo.

È noto che nell’antica Grecia la gara era intesa come un organismo atto a permeare l’essenza dell’essere e si rifletteva in modo vario su ogni attività umana. La lotta in ogni senso era tesa oltre tutto a superare se stessi, così nelle competizioni sportive come nelle attività culturali e spirituali. Le Olimpiadi atletiche furono così essenziali da essere prese quale termine per misurare le vicende umane nel tempo: ogni fatto storico era ricordato in riferimento, per esempio, alla decima o alla quindicesima Olimpiade. Ma altrettanto importanti e fondamentali per la intera umanità furono le competizioni poetiche, letterarie, filosofiche. Lì si gettavano le basi della cultura che ha animato la vita sociale, morale e spirituale del nostro tempo. Il teatro di Dioniso, ai piedi dell’Acropoli di Atene, fu centro di gare letterarie e in esso si scontrarono drammaturghi come Eschilo, Sofocle, Euripide, Aristofane, con opere ove si discutevano e si mettevano a nudo per la prima volta gli eterni drammi della intera umanità.

Le varie manifestazioni allora divenivano fonte d’ispirazione e stimolo per artisti: scultori e pittori protesi a fermare l’attimo di un moto, ad illustrare misteri.

Opere come il rilievo dei lottatori (Museo Archeologico Nazionale di Atene), il diadumeno di Policleto nell’atto di cingere la benda del vincitore (Museo Archeologico Nazionale di Atene), il discobolo di Mirone (Roma), l’apoxyomenos di Lisippo mentre si deterge il sudore (Musei Vaticani, Roma), i cosiddetti lottatori degli Uffizi, lo splendido anatomico pugile simbolo di brutalità (Museo Nazionale, Roma).

Non ci sono pervenute pitture greche, ma dalle sorprendenti decorazioni tombali etrusche (Tarquinia) e dalle più tonde pitture parietali di Pompei ed Ercolano possiamo certamente intravvedere quale poteva essere il tono della pittura greca che aveva in qualche modo influenzato i vari centri culturali.

Naturalmente questo primo tentativo di voler far rivivere lo spirito competitivo dei greci anche nel mondo dell’arte del nostro tempo e in questo limitato angolo della terra non presume di raggiungere il tono delle opere espresso nelle competizioni greche, almeno considerando la bellezza delle opere pervenuteci, né lo pretende. Si propone soltanto, per ora, di risvegliare un sano interesse nella personalità degli artisti di oggi, soprattutto in quelli troppo arroccati nel loro divistico sdegnoso isolamento, verso il mondo dello sport con lo stesso sano agonismo dello sport puro, dello sport non ancora contaminato, perché le competizioni che si succederanno abbiano una più intensa e convinta partecipazione di artisti di ogni disciplina.

 

ALFREDO ROMAGNOLI

Presidente della Commissione Selezionatrice

 


 

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