Fascismo e neofascismo in Francia

La destra in Francia vanta una grande tradizione, con l'Action française dell'inizio del secolo, modello di gran parte della destra estrema della prima metà del secolo.

Solo nel 1933 viene fondato un Parti fasciste da Marcel Bucard, seguito nel 1936 dal Parti Populaire français di Jacques Doriot e dalla Croix de feu del colonnello de La Roque.

Nel dopoguerra si forma nel 1951 un'associazione per la difesa della memoria del maresciallo Pétain.
Negli anni '50 si formano: il Rassemblement National di Tixier e Vignancourt, il Fronte Verde ('57), il Parti Patriotique Révolutionnaire, il Mouvement National Révolutionnaire e due partiti di sostegno alla causa dell'Algeria francese: Jeune Nation e Phalange française.
Nel 1958 tutta la destra estrema si riunisce in Patrie et progrès, legata a doppio filo all'OAS (Organisation Armée Secrète), attiva contemporaneamente in Francia e Algeria, forte di più di 3000 militanti.

Dopo lunghi anni di assenza, nella seconda metà degli anni '80, l'estrema destra francese ritorna alla ribalta grazie al fenomeno Le Pen, che con il Fronte Nazionale riesce a raccogliere il 9,7% dei voti alle elezioni regionali dell'86 e il 13,9% alle presidenziali del '92.
La scena dell'estrema destra francese non si limita al FN: esiste il FANE (Federazione di Azione Nazionale e Europea) dal 1980 e i Fasci Nazionali e Europei (FNE).
Altri gruppi sono Troisième voie, la Jeunesse Nationaliste Révolutionnaire e Skinhead de France. Negli anni '90 il Fronte Nazionale ha ormai una struttura stabile, con circa 100000 iscritti e un settimanale, il National Hebdo, che tira circa 200000 copie.