• 21 dicembre 1997 GERMANIA: DISPERSO RADUNO NAZISKIN, 187 FERMATI Erfurt, 21 dic. - (Adnkronos/Ign) - La polizia tedesca ha disperso oggi un raduno di naziskin nella cittadina orientale di Beuren, nella Turingia, fermando 187 estremisti di destra. A far intervenire le forze dell'ordine e' stata l'esibizione del gruppo rock ''Hauptkampflinie'' (Prima linea), che ha un repertorio di canzoni xenofobe e razziste, durante la quale il pubblico ha urlato slogan nazisti. I cento agenti che presidiavano la manifestazione sono intervenuti, fermando gli estremisti e requisendo materiale di propaganda nazista. (Ses/Zn/Adnkronos)
  • 8 gennaio 1998 "Sporco punk". In 11 lo riducono in fin di vita Nuova aggressione neonazi a Magdeburgo contro un giovane "punk" che è stato ridotto in fin di vita da una banda di 11 nazi-skin fra i 13 e i 20 anni. Secondo quanto indicato da una portavoce della procura, gli aggressori, volendo "dare una lezione" al giovane "punk" di 23 anni, hanno fatto irruzione nel suo appartamento quindi, essendo il giovane scappato dalla finestra, gli hanno teso un agguato per la strada; riducendolo in fin di vita a forza di colpi e di calci. Nove aggressori sono stati arrestati due sono fuggiti. "Non sappiamo se la vittima sopravviverà", ha detto la portavoce Silvia Niemann. E' stata una "azione orrendamente brutale", ha detto, hanno colpito anche "quando era quasi senza vita al suolo". Gli aggressori non hanno mostrato alcun pentimento. Secondo la polizia l'azione era stata pianificata: nell'edificio della vittima abitano alcune donne anziane che si erano spesso lamentate dello stile di vita del "punk". Altri tre ragazzi e una ragazza erano nell'appartamento al momento dell'aggressione sono riusciti a mettersi in salvo. E' questa la terza aggressione contro dei "punk" a Magdeburgo: un anno fa, un neonazi ne uccise uno di 17 anni a coltellate e calci; nel '92 un altro "punk" di 23 anni fu ucciso durante un attacco di 60 naziskin. (fonte: ecn.org)
  • 24 Aprile 1998 dal Manifesto GERMANIA LA RINASCITA NAZISTA Bravi ragazzi rispettosi con la svastica al braccio L'adesione ai gruppi di estrema destra e i comportamenti xenofobi sono ormai dominanti nel mondo giovanile dell'ex Ddr, in continuità con il vecchio regime - ALESSANDRA BARBERIS - INVIATA A BERLINO A nita ha 14 anni, lunghi capelli biondi e un sogno: andare a vivere in città. Le piace spendere e in una metropoli potrebbe riuscirle meglio. Jacqueline ha 19 anni, si fa fotografare con una giacca di pelle da motociclista e con un falchetto appoggiato sul braccio. Le moto sono la sua passione, se ne è comprata una con i suoi risparmi. Vorrebbe andare in America, per provare la famosa "highway 66". Le moto sono una cosa di famiglia, anche i genitori sono un'affiatata coppia di centauri. Rico, Carsten, Jürgen e Martin hanno da 13 a 18 anni e una faccia da bambini. La foto li ritrae su una panchina in riva ad un laghetto in un'atmosfera autunnale. Hanno i capelli cortissimi, con un ciuffo sulla fronte. Indossano tutti qualche capo militare abbinato alla tuta da ginnastica. Sono questi alcuni dei ritratti presentati dalla fotografa Angela Fensch in un reportage sui ragazzi di estrema destra della regione della Uckermark. Situata nella ex Germania orientale a nord-est di Berlino, quest'area rappresenta un punto particolarmente basso della depressione tedesco orientale. Non ci sono industrie degne di nota, cosa che ha conservato quasi inalterata la natura ma ha mantenuto la zona in uno stato di sottosviluppo economico. Dopo il 1989 la disoccupazione ha colpito duramente. In questo quadro gli adolescenti sono stati catturati dal vento di estrema destra che spira con forza nei nuovi Bundesländer. La crescita del neonazismo giovanile nella ex Ddr è stato a lungo ignorato e ufficialmente non riconosciuto. E' stato necessario arrivare all'aggressione all'ostello per stranieri di Rostock del 1992 perché il fenomeno meritasse le prime pagine dei giornali. Ma prima di quella data, almeno a partire dal 1987 e in contemporanea con il sorgere di fatti analoghi di Germania ovest, erano avvenute cose gravissime. Nella notte tra il 23 e il 24 febbraio 1991 a Lisnig un campo profughi era stato attaccato da un gruppo di estrema destra. Un rifugiato afghano era morto per le ferite. Da allora gli atti di violenza non si sono più fermati. Nel 1997 i reati a sfondo neonazista o xenofobo sono aumentati del 30% in tutta la Germania. La polizia federale Bka (Bundeskriminalamt) ha registrato 11.720 delitti con questa impronta, 3.000 in più che nel 1996. Sempre secondo la polizia gli episodi di violenza veri e propri sarebbero cresciuti solo da 781 a 791. Ma il quotidiano berlinese Tageszeitung avverte: dalle statistiche sarebbero stati esclusi episodi che hanno portato soltanto a danni materiali e non a gravi conseguenze per le persone. La deriva neonazista dei teenagers riguarda tutta la Germania, ma nelle regioni dell'est la sua visibilità è così forte da farne in questo momento la tendenza giovanile dominante e più preoccupante. C'è una continuità tra la vecchia realtà della Ddr e l'attuale diffusione dei comportamenti di destra. In Germania est l'elaborazione del passato ha riguardato gli intellettuali, ma secondo sociologi ed educatori non sembra avere interessato la cultura quotidiana che anzi ha potuto evitare di fare i conti con i propri scheletri nell'armadio proprio grazie all'instaurarsi di un regime rigido e antidemocratico. "Con l'ingresso della Ddr nella Repubblica federale tedesca è entrato in vigore un altro sistema sociale politico ed economico che è stato visto dai cittadini dell'est come straniero e minaccioso", spiega Bernd Wagner, un criminologo che ha cominciato la sua carriera nella polizia tedesco-orientale e oggi si occupa di eversione di estrema destra nella società tedesca. Il disagio, aumentato dalla frustrazione dovuta alla crisi economica e soprattutto alla disoccupazione, si è tradotto nell'attaccamento a quei valori tradizionali dell'identità tedesca che avevano un grande ruolo anche nella Repubblica democratica: ordine, sicurezza, diligenza, laboriosità. Valori che secondo i tedeschi dell'est sarebbero stati messi in discussione non solo dal sistema di vita occidentale ma soprattutto dalla contaminazione con gli immigrati. E gli stranieri, che nei nuovi Bundesländer non arrivano al 2% della popolazione e vivono segregati in confini ben definiti come i campi profughi, sono visti anche come possibili concorrenti sul mercato del lavoro. La rassegna stampa del Centro cultura democratica di Berlino riporta un lungo elenco di episodi di cronaca nel 1997. Le vittime sono sempre le stesse: immigrati, barboni, persone di sinistra e persino portatori di handicap anche se tedeschi e anziani. Il 7 aprile dell'anno scorso è cominciato a Potsdam il processo contro due ragazzi che nell'autunno 1996 avevano cercato di uccidere un muratore italiano emigrato sull'onda del boom edilizio dell'ex Germania est. Secondo l'accusa i due ragazzi avevano come scopo esplicito la caccia agli italiani. Durante il processo, terminato con una severa condanna a 8 e 15 anni di carcere, i due accusati hanno ricevuto il sostegno di un gruppo di coetanei e pare che l'avvocato dei due, egli stesso simpatizzante di destra, abbia tentato di pilotare le testimonianze mettendosi d'accordo con i ragazzi interrogati e aiutandoli con segni convenzionali durante la deposizione in aula. Il movimento degli adolescenti di estrema destra ha una caratterista abbastanza inconsueta nel panorama delle realtà giovanili: non è una manifestazione "sana" di rottura con le vecchie generazioni e di emancipazione dalle famiglie. Al contrario questi sono bravi ragazzi che vivono a casa, sono appoggiati dai genitori e condividono pienamente i valori dei padri. Gli adulti non vanno in gruppo a picchiare gli immigrati ma il sentimento xenofobo e il senso dell'ordine tra loro sono profondamente radicati come nei figli. Nel suo studio sulla sovversione culturale dei nuovi Bundesländer, Bernd Wagner ricorda un episodio avvenuto dopo un'aggressione neonazista ai danni di alcuni libanesi nella città orientale di Fürstenwalde. Invitati a partecipare ad una riunione di solidarietà, gli immigrati si videro negare una tazza di caffè: la signora che l'aveva preparato, impegnata lei stessa in un lavoro di educazione democratica in una scuola, non riusciva a superare il suo sgomento per quella pelle di un altro colore e si rifiutava di servire il caffè agli ospiti stranieri. Di questa complicità degli adulti e della gravità stessa del revival di destra nei Länder dell'est, non sembra esserci una presa di coscienza forte in Germania. I singoli episodi vengono considerati a sé stanti. a stessa polizia spesso chiude un occhio o sottovaluta gli atti di violenza. Nello scorso autunno un gruppo di studenti ginnasiali di Rheinsberg è andato a fare un campeggio in riva a un lago ed è stato circondato e aggredito da giovani di estrema destra. Due studenti che erano riusciti a scappare e raggiungere una cabina telefonica non sono riusciti a convincere i poliziotti ad intervenire: "Non siamo una società di taxi che si occupa di riportare a casa gli studenti". Così il ministero degli interni della Baviera propone oggi di punire i genitori dei ragazzi stranieri che delinquono nel caso che i figli siano troppo piccoli per pagare di persona. Al contrario nessuno chiama in causa le responsabilità educative delle famiglie per quegli adolescenti che scorrazzano con le svastiche e i coltelli in giro per i nuovi Bundesländer.
  • 27-04-98 da Repubblica: Brivido neonazista in Germania I neonazisti entrano in un organo elettivo, anche se locale. E' la prima volta che succede. Alle elezioni regionali di Sassonia il movimento razzista della Unione Tedesca del Popolo, la DVU, ha preso il 12 per cento. La destra xenofoba è cresciuta grazie al tonfo di Kohl, intercettato solo parzialmente dai socialdemocratici, solo più 4 per cento, volano al 20 per cento,invece, i comunisti.

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