Luca Guerrera (circolo "La Locomotiva")

L' IMBROGLIO

Sarebbe opportuno, una volta per tutte, parlar chiaro: lo sviluppo della nostra città in una visione complessiva che dia credibilità a velleità turistiche di cui Acireale ha pieno credito non può prescindere dalla completa e definitiva pedonalizzazione del centro storico.

Non è pensabile che un turista, magari già sbarcato nel nulla della stazione FS e arrivato chissà come al Duomo, si ritrovi ostaggio di un traffico impazzito, accolto da chiese e palazzi chiusi e inagibili, da servizi pubblici approssimativi, con lo spettacolo della Timpa quasi completamente inaccessibile e vergognosamente abbandonato a se stesso, alle prese con strutture di accoglienza carenti, costose e tragicamente fuori mano.

Perché mai dovrebbe ritornare, e che pubblicità può mai fare ad Acireale?

La verità è che Acireale è una località turistica solo in qualche guida e nelle retoriche parole dei suoi amministratori. La chiusura del centro cittadino al traffico veicolare, insieme ad una politica di razionalizzazione dei trasporti pubblici e di piena occupazione dei posteggi, sarebbe senz’altro un primo, necessario (anche se certamente non esaustivo) passo verso una nuova e reale riqualificazione della nostra città.

Indubbi sarebbero poi i vantaggi per la popolazione residente: la riduzione dell’inquinamento da benzene e monossido di carbonio, la possibilità di passeggiare tranquillamente in centro, la riappropriazione di tanti spazi dimenticati, il recupero di un senso di comunità e di appartenenza civica ormai lontani. Piazza Duomo sarebbe davvero, per Acireale e i suoi cittadini, quel meraviglioso salotto che merita essere. La tutela e la valorizzazione del nostro patrimonio ambientale, artistico e monumentale può essere inoltre l’energia propulsiva per creare e sviluppare nuove forme di imprenditoria e rilanciare con forza tutte le attività artigiane.

Sono bisogni ai quali le Amministrazioni, elette (da queste parti, spesso, con poco senno) dai cittadini e alle quali i cittadini pagano le tasse, dovrebbero rispondere con coerenza, trovando gli strumenti e scegliendo con consequenzialità le risposte da offrire. Bisogni che invece continuano ormai da troppo tempo a restare senza risposta, per paura di impopolarità, a volte per garantire l’interesse di pochi contro quello di molti, spesso per l’incapacità di rendersi conto delle reali esigenze della persone.

Alcune volte ciò che è drastico è migliore di qualsiasi altra soluzione: il tentativo di accontentare tutti con soluzioni diversificate per commercianti, residenti e turisti non fa altro che generare confusione e immobilismo e alimentare sospetti di interessi nascosti da salvaguardare.

E’ tempo di prendersi la responsabilità di scelte decise.

E’ tempo di porre fine all’imbroglio di Acireale città turistica.

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