In queste pagine troverai una serie di domande e risposte rigorosamente in disordine su svariati argomenti riguardanti aspetti tecnici e pratici del nuoto. Prima di ogni domanda o gruppo di domande attinenti ho cercato di mettere un titolo che possa essere d’aiuto a chi cerca di orientarsi in mezzo a questo mare di parole, nella speranza che venga utile a qualcuno… Buona lettura!


Sommario

Freddo, integratori e alimentazione

Virata a Stile libero

Sull’allenamento in generale

…sempre sulla virata a stile…

Sulla nuotata a stile…

… ho alcuni problemi a delfino…

Nuotata a rana…

Bere durante l’allenamento?

Sui miglioramenti in allenamento e la gara…


Freddo, integratori e alimentazione…

Alberto segue un programma di 24/26 vasche che deve spezzare in due tronconi un po’ per il freddo (nuota all’aperto in una città di montagna) ed un po’ per la fatica allora mi chiede:

1) se esiste un "trucco" per farsi passare il freddo

Mi spiace nessun trucco! Quando hai freddo hai freddo, specie nelle condizioni di cui mi dici.

2) se esiste un modo per rimediare al calo energetico (integratore ? bevande ?) o ci vuole solo allenamento

Io non credo che nel tuo caso si tratti di calo energetico, per quanto tu possa essere poco allenato non compi sforzi che possano esaurire le scorte energetiche. L’unica cosa che devi controllare è la sete, ma basta un po’ di acqua naturale o del succo di frutta, tuttavia se vuoi gli integratori salini in commercio possono andare bene.

3) se il fatto di spezzare le 25 vasche in due serie vanifica l' allenamento o serve comunque.

No se comunque le condizioni tue o dell'acqua non ti permettono di continuare è conveniente separare le due serie. Tieni conto che può essere meglio cercare di aumentare le vasche di ogni serie piuttosto che cercare di farne di più di seguito

4) se ti sembra opportuno e utile , magari un' oretta prima di andare in piscina, che mi faccia "preventivamente" un panino con Nutella o simili per predisporre in anticipo una carica energetica prima di scendere in vasca

Decisamente sì meglio marmellata o miele comunque un'iniezione di zuccheri prima dell'allenamento è sicuramente un'ottima cosa!

Virata a stile libero…

1) per come l' hanno insegnata a me , quando faccio la capriola tengo le gambe vicino al petto (quindi escono poco o niente dall' acqua); vedo spesso invece che gli altri buttano fuori tutta la gamba dal ginocchio in su. Cosa è più giusto ? C'è un motivo ?

Se tieni le gambe più raccolte la rotazione avviene più velocemente, se sono meno piegate si gira un po' più lentamente, l'importante è controllare la rotazione ed arrivare con i piedi contro il bordo e le gambe pronte per la spinta. A mio avviso è un fatto personale ma con quello che ti dirò in seguito potrai orizzontarti meglio.

2) dopo aver fatto la mezza capriola , quando devi fare la rotazione per passare dalla posizione "a dorso" a quella in giù io appoggio i piedi "a dorso" e faccio la rotazione di 180° dopo/durante la spinta. Vedo invece che qualcuno quando punta i piedi è già girato a 90° e in spinta gira i restanti 90°. Cosa è più giusto qui ?

Credo sia meglio essere già girati a 90° perché questo ti permette di creare meno vortici ruotando su se stessi mentre avanzi dopo la spinta, dovrebbe essere più idrodinamico insomma. Anche perché la restante rotazione la compi mentre ti spingi  e quindi al termine della spinta sei già in posizione orizzontale e pronto a riprendere la nuotata.

3) io tendo ad avvicinarmi molto al bordo e "appoggiarmi" con le gambe molto rannicchiate in modo da avere una spinta forte. Altri invece stanno molto più distanti , virano prima però riuscendo a spingere molto meno (perché ovviamente arrivano con le gambe flesse più distanti dal bordo vasca). Com' è la storia ?

Ovviamente va ricercato un compromesso fra l'esplosività del movimento e la velocità di esecuzione, devi cercare la giusta misura: rannicchiando molto le gambe acquisti in esplosività ma il movimento di spinta ti richiede molto tempo, viceversa come hai notato tu virano più velocemente ma perdono in efficacia nella spinta. Morale: arrivando ad appoggiarsi al bordo con le gambe che formano un angolo coscia/polpaccio leggermente inferire ai novanta gradi si ha un buon compromesso tra velocità ed esplosività da unire al fatto che magari devo compiere ancora solo 90° di rotazione su me stesso rendono una virata una buona virata.

Altra domanda credo "classica": è meglio (a livello di rendimento/velocità) virare più fondi (+ attrito ma meno onde opposte ) o in superficie ( meno attrito ma + onde) ?

Come al solito la verità sta in mezzo, devi contare che la virata serve a mantenere il più possibile la velocità di crociera; la spinta dal bordo è passiva quindi una volta data non contribuisce al movimento,quindi al di là del discorso onde/attrito la convenienza sta nel riprendere il più presto possibile la nuotata ad una velocità uguale o superiore a quella con cui si è entrati in virata. 

Ultima domanda: se ti accorgi che arrivi "corto" al punto di virata è più conveniente fare una bracciata corta , proseguire solo in galleggiamento (con gambata) o fregarsene e virare prima del tuo punto solito ?

Non ho capito molto bene la situazione ma provo a risponderti ugualmente. Ovviamente virando prima del tuo solito punto di virata, perdi in efficacia nella spinta dal bordo, il fatto di fare una bracciata oppure continuare di solo gambe dipende da quanto disti dal punto di virata. in soldoni l'entrata in virata non deve presentare discontinuità nella nuotata ma costituire la naturale evoluzione della stessa, quindi occorre valutare caso per caso quale sia la cosa migliore da fare.

Sull’allenamento in generale…

Alberto ha una giovane amica agonista e si domanda:

Secondo te per arrivare ai suoi livelli quanto dovrei allenarmi giorni/ore settimana?

E' impossibile da dire. Ci sono troppi elementi da valutare, occorre vedere come nuoti tecnicamente, come sei strutturato fisicamente, quali sono le tue inclinazioni (sei veloce o resistente?), quali sono le tue doti fisiche (mobilità articolare e via dicendo) e valutare quanto ti rendono gli allenamenti che fai, teoricamente non è impossibile che tu possa farcela, praticamente... boh?

Alberto mi dice che la sua tecnica di nuotata è a livello di corso di nuoto, mi da altezza e peso (172 cm per 57 kg), e mi dice che:

…a naso direi più resistente che veloce (come ti dicevo ho migliorato di pochissimo la velocità ma le vasche consecutive che riesco a fare sono passate da 100 a 500m)

Allora, sulla tecnica puoi progredire moltissimo, anche se avendo imparato il delfino con gli altri stili non dovresti cavartela malaccio; per quel che riguarda altezza e peso mi sembra che tu abbia un ottimo peso forma; le indicazioni che dai sull'allenamento non sono probanti, la cosa che mi dici è del tutto normale e prevedibile, però sono una buona base per supporre quanto ti rendono gli allenamenti, e direi che per ora danno decisamente frutti. Da questi elementi direi che potresti farcela, ma per stabilire i tempi devi fare dei test di valutazione Fai un 50 alla massima velocità e per esempio un 400 alla massima velocità nella stessa settimana, in diverse sedute, centrando l'allenamento sulle due prove. Dopo un ciclo di lavoro di un mese e mezzo, due fai nuovamente le prove e vedi quali sono i miglioramenti; rifacendo periodicamente i test valuti l'efficacia dell'allenamento e quanto ti avvicini ai tuoi obbiettivi.

Cosa vuol dire “centrando l’ allenamento sulle due prove ?  Quel giorno non devo fare altro o fare una tabella particolare ? mi spieghi ?

Centrando l’allenamento = Lavoro centrale, fai una tabella che preveda riscaldamento, tecnica, test, defaticamento.

Per diverse sedute intendi se vado in piscina in una settimana 3 volte , ognuna delle tre volte provo una volta i 50, una volta i 400 e poi faccio la media ?

Si era parlato di 2 sedute la settimana, dedichi una settiamana alla verifica del tuo lavoro facendo un giorno un test e uno l’altro, comunque se quella settimana riesci ad andare tre volte in mezzo ai due test fai resistenza, non impegnativa, cioè non scegliere quel giorno per aumentare metri, lunghezza della singola ripetuta(p.e. prima volta che fai i 200), ecc.

Periodicamente cioè sempre ogni due mesi ?

Sempre che tu non senta il bisogno per svariati motivi di farli prima, i test servono a verificare il lavoro svolto, ti puoi programmare un ciclo più intenso di durata un mese e vedere l’effetto che con i tuoi test. Quello che volevo dire è che non ha senso farli una settimana sì e una no, serve un po’ di lavoro per poterne vedere i frutti. Quando valuti i test, conta che lo stress extra piscina può influire sui risultati, l’ideali è farli sempre nelle stesse condizioni di riposo, dieta, ecc. Un test nuotato a Santo Stefano, potrebbe dare risultati non corretti! :-)

Nell’ allenamento di nuoto, si hanno dei risultati graduali o a scatti; ovvero- ragionando in secondi – avrò un miglioramento tipo di 1" ogni mese e mezzo/due mesi o magari niente per 4 mesi e poi 2-3" di colpo ?

Bella domanda, vediamo: all'inizio i miglioramenti sono abbastanza cospicui e costanti, poi dopo un po' hanno un calo se non un leggero peggioramento, per poi migliorare ancora... è la curva della supercompensazione ma il discorso è lungo... Comunque dopo che hai accumulato una certa storia di allenamenti per cui devi specificare meglio gli stimoli allenanti cominci a non migliorare la prestazione media nel periodo di allenamento e qualcosa sulla prestazione in condizioni di forma ottimali

Nel mio caso , quanto potrò migliorare solo con l’ allenamento e quanto invece posso avere carenze tecniche/di stile che non mi permettono ulteriori miglioramenti ? Cioè come posso sapere quando sono arrivato al "capolinea" oltre il quale posso avere dei miglioramenti cronometrici solo con correzione della tecnica (che presumibilmente se tu non mi vedi nuotare non riesci a correggermi ?)

Teoricamente poiché parti da zero hai la possibilità di nuotare per qualche anno prima di raggiungere i tuoi limiti, anche se di fatto è sempre possibile trovare nuovi stimoli allenanti, il problema è che per affrontare certi allenamenti la tecnica è necessaria, e non può viaggiare separatamente dall'allenamento delle capacità condizionali: Popov quando è esploso (stagione 1991) nuotava 4/5 km sui 20 di ogni giorno di tecnica...

Secondo te una persona (normale e non agonista) alla mia età e con un allenamento normale , quanto dovrebbe fare sui 50 e 100 SL , 50 e 100 RA e 50 DLF per essere nella media ? (te lo chiedo perché in primavera il nostro circolo ricreativo organizzerà probabilmente le gare di nuoto e se fossi decentemente allenato mi piacerebbe partecipare…)

Non si possono fare valutazioni di tempi separate da come nuoti tecnicamente, e non c'è una media anche perché ci sono quelli più o meno portati per determinate attività eccetera, se vuoi farti un'idea puoi visitare il sito http://www.nuotomaster.it/ e nella sezione master ci sono i risultati. Tu guarda in mezzo alle classifiche e potrai farti un'idea, io non ho frequentazioni dell'ambiente e quindi non saprei proprio. E' una buona idea partecipare al di là dell'allenamento che hai... è un buon test per valutare le tue capacità.

Ho dato un' occhiata ai risultati nuoto master sul sito: sulle uniche due gare alla mia portata (50SL e 50 RA) il tempo medio è di 30" (contro i miei 39 attuali) e di 49" (contro i miei 57" attuali): sono in alto mare, che dici ?

Dico che lo spirito dei master è divertirsi, guarda il fondo delle classifiche, all'inizio quello sarà il tuo obiettivo, poi punterai sempre più su fino a dove non si sa... magari all’inizio, dato che ci sono altri che arrivano dal nuoto puro, sei decisamente svantaggiato, ma col passare del tempo avrai miglioramenti più cospicui poiché l'allenamento per te è più redditizio che non per chi ha nuotato 20 anni.

Hai ragione !! Non ancora sullo SL , ma già sulla RA sono migliore dell’ ultimo in classifica !! Certo non molto lontano dal fondo…

E’ un inizio, hai una bella strada da percorrere, è una sfida eccitante che ti può stimolare quando devi fare fatica in allenamento. Vedrai che parte di quelle classifiche le scalerai!

…sempre sulla virata a stile…

Ultimamente ho un problema nella virata: vado troppo fondo dopo la spinta e riemergo quasi con l’ affanno del respiro: cosa sto sbagliando? Come posso rimediare ?

Dovrei vederti, ma probabilmente il tuo è un problema nella fase di rotazione, essendo questa molto lenta il peso delle gambe ti porta ad affondare e quando ti spingi sei già molto immerso. potrebbe essere anche un problema di assetto nella spinta: quando ti spingi dal bordo devi alzare le mani e incominciare subito a battere le gambe puntando a riemergere quasi immediatamente dopodiché con la pratica allungherai la fase subacquea...

Dopo la virata a stile è conveniente fare la gambata a delfino in fase subacquea prima di riprendere o è meglio riattaccare subito con gambe stile ?

Dipende dall'efficacia della gambata a delfino, se ti permette di acquistare subito velocità, o meglio di mantenere la velocità acquisita dopo la spinta è indicato, se invece il fare la gambata ti dà dei problemi per cui perdi velocità è conveniente partire subito con le gambe a stile. Anche qui è una questione di tecnica!

Sulla nuotata a stile…

Nella fase subacquea della bracciata a stile (trazione) la mano la tieni solo con le dita unite (ma a mano aperta) o con le dita a cucchiaio ?

Un leggero cucchiaio, non troppo marcato per non creare troppi vortici ma neanche tesa poiché si perde un po' di "presa". 

Mi sono accorto che nella mia nuotata a SL 80% dell’ avanzamento è dato dalle braccia , mentre quando faccio solo gambe non vado più avanti: è perché batto troppo lentamente o è il muscolo che va allenato di più per battere con più forza ? Se faccio più di 100m gambe stile mi si irrigidisce tutto il polpaccio: qual è il motivo ? Come rimediare ?

Non solo nella tua nuotata... nello stile libero, ma anche negli altri stili (rana esclusa) le gambe hanno per lo più funzione di stabilizzazione, anche propulsione ma questa è più a carico delle braccia. Probabilmente per le nuotate di sole gambe, il problema è di allenamento, ma potrebbe essere che la gamba non è nella condizione ottimale di battuta. Mi spiego meglio: la battuta di gambe coinvolge più gruppi muscolari che devono lavorare in sinergia. Tu hai gambe molto forti (vai in bici e corri) e allenate ad altri movimenti che poco hanno a che fare con quello della battuta in acqua, potrebbe essere un fattore limitante.

Beh... a queste due cose non posso rinunciare (è il mio muoversi durante il giorno...): mi consigli di insistere quindi sulle gambe in piscina??

Non sulla potenza ma sulla coordinazione del movimento devi renderlo fluido e privo di tensioni muscolari derivanti da una coordinazione terrestre, in poche parole devi rendere più acquatico il movimento che probabilmente risente delle tue attività fuori dell'acqua.

Quindi non battere forte ma cercare di battere più sciolto anche se più lentamente ?

Esatto! Il fatto è che devi migliorare la tua percezione del movimento, in molti casi il dolore o l’affaticamento muscolare sono sintomatici di una tensione muscolare errata nel movimento che può derivare dal fatto che magari quando fai automaticamente quel movimento mentre corri sei abituato a muovere la gamba tendendo in quel modo quei muscoli. Devi imparare a fare quel movimento in acqua tendendo solo i muscoli che vanno usati quel movimento. In qualsiasi gesto atletico si deve evitare llo spreco di energia, si deve fare il movimento più vantaggioso possibile…

Tu che sei esperto mi puoi dire dei dettagli stilistici (trucchetti) per poter migliorare la velocità a SL? (cioè quelle cose che non ti dicono ai corsi ma che ogni atleta agonista sa ?)

Qui siamo troppo vaghi, la velocità media, quella di punta, quella di esecuzione dei movimenti, sii più specifico o ti devo parlare mezz'ora!

Detto in parole povere vorrei sapere: se io ti dicessi: domani devo fare una gara: che consigli mi dai "al volo" per riuscire a rendere al meglio possibile considerato quello che sono e che faccio attualmente ?

Ai miei bambini inesperti dico: gambe velocissime, braccia anche, ma senza mulinarle, ricorda di nuotare bene e di respirare meno che puoi per non perdere assetto. Tieni la testa leggermente sollevata in avanti così le gambe spingono di più... Ma sono cose non automatiche che si allenano nelle sedute di velocità... Di solito ripeterle in gara è difficilissimo almeno all’inizio!

Quindi devo pensarci quando farò il lavoro centrale di velocità in modo che poi vengano automatiche ?

Giusto, sei tu che sei un genio o sono io che spiego troppo bene? ;-)

A me hanno sempre insegnato che le gambe vanno battute sott’ acqua facendo poco o niente schiuma. Nelle gare invece fanno tanti di quelli schizzi (sia di gambe che di braccia) che fa paura ! Com’è giusto e più produttivo?

Non so a quali gare ti riferisci, ma in quelle di alto livello le gambe si battono sott’acqua facendo schiuma e non schizzi, la schiuma è il segnale che sposti acqua e quindi avanzi, gli schizzi dicono che batti i piedi fuori dall’acqua e perdi dell’energia nel fare un movimento che non ti assicura una spinta continua. Poi , per avere più velocità , è meglio tenere le gambe più immerse o un po’ più esterne sul livello dell’ acqua ? Non so se ti sia capitato di sentire il commento tecnico di una gara di nuoto, magari al commentatore televisivo è scappato un “lo vedo alto sull’acqua”. Per ottenere questo effetto che permette un miglior scivolamento, oltre ad una naturale acquaticità, nelle distanze brevi si affonda di più la gambata, per avere meno attrito all’altezza delle spalle che sono praticamente fuori dell’acqua ed una maggior spinta di gambe. La posizione diviene più orizzontale con le gambe meno immerse quando la battuta di gambe è meno frequente, quindi con l’allungarsi della distanza da percorrere e l’abbassarsi della velocità di crociera.

E' meglio batterle con un angolo minore (quindi battuta corta e veloce) o maggiore (battuta con tragitto più lungo ma con meno battute al minuto)?

La verità sta nel mezzo e nelle tue capacità, devi trovare la miglior battuta per te, a naso potrei consigliarti più per la seconda visto che le tue gambe devono essere abbastanza resistenti e quindi si dovrebbero stancare facilmente se battute con troppa frequenza. Tieni comunque conto che le coordinazioni adottate dai nuotatori di livello sono: 6 gambate per ciclo di bracciata nella velocità pura, 4 gambate per ciclo nel mezzofondo, 2 gambate per ciclo nel fondo. Sono dati di massima ma ti fanno capire che maggiore è la velocità da tenere più veloce devi muovere le gambe… ma non troppo!

cosa vuol dire muovere le braccia senza mulinarle ??

Hai mai visto una girandola di quelle che mulinano velocemente quando soffia il vento? Vuol dire che comunque bisogna cercare di nuotare bene, eseguendo totalmente le spinte ed entrando lunghi con le braccia, nuotare bene spesso paga di più che nuotare “veloce” dove per veloce si intende una nuotata fuori controllo.

Pensi che sia utile respirare ogni 3 br (dx-sx) o cercare di tirare ogni quattro (e sempre a dx) ?

Io sono per la respirazione ogni tre perché amo la simmetria, e non sforzi troppo un lato del collo, è anche vero che ognuno di noi ha un lato del corpo più sviluppato con cui applica più forza e poiché la respirazione fa perdere l’assetto ottimale di nuotata respirare solo da un lato che è quello più debole del corpo, può essere una soluzione.

Tieni la testa avanti in che senso ? Guardare avanti sotto il pelo dell’ acqua invece che il fondo della piscina ?

Esatto, vedi risposta sull’angolo delle gambe.

… ho alcuni problemi a delfino…

Mi sembra di nuotare in apnea e mi viene il fiatone dopo poco ; è un fatto di mancanza di allenamento o può darsi che sbagli qualcosa ? è meglio respirare ogni 1 bracciata o ogni due come faccio di solito ?

La coordinazione corretta è quella che usi tu, ma in un primo momento forse ti conviene respirare ogni bracciata. Questo perché il delfino richiede un grosso impegno muscolare ed allo stesso tempo tecnicamente difficile. Quindi (appena te li spedirò) la soluzione è di affinare la tecnica in modo da rendere più economici i movimenti e più facile nuotarlo.

Il giorno dopo aver nuotato a delfino mi fa male (solo da un lato) la parte esterna della schiena che va circa da sotto le spalle alle anche: è normale o sbaglio qualcosa ? E’ un dolore muscolare o osseo (sollecitazione sbagliata ?)

Molto probabilmente è un dolore muscolare dovuto ad una errata sollecitazione. Probabilmente è una eccessiva contrazione dovuta ad una asimmetria del movimento di recupero/respirazione che impegna maggiormente solo un lato.

La battuta di gambe va fatta con 2 colpi quasi consecutivi (ma molto leggeri perché veloci) alla fine della trazione e prima dell’ inizio del recupero o due colpi più distanziati ma più potenti ? Dove cadono esattamente i due colpi di gambe nel ciclo ?

Per garantire la continuità della propulsione i due colpi di gambe sono: uno alla fine della trazione inizio recupero (di sostentamento dell'azione) ed uno alla fine del recupero (di propulsione)

Dato che non riesco ancora a fare una vasca intera da 50 a delfino, è meglio provare a "tirare" e farla piuttosto a singhiozzo (del tipo 25m , pausa , 15m , pausa , 10m) oppure tipo mezza vasca (i primi 25/30 ce la faccio sempre) – finire la vasca a rana – altra mezza vasca delfino – finire la vasca a stile, ecc. ??

La seconda che hai detto. Ovviamente man mano che ci provi tenti di allungare il tragitto a delfino!

Nella nuotata generale a delfino, una persona mi ha detto che bisogna fare la fase normale (bracciata + gambata) e poi alla fine del recupero delle braccia (quando entri) fare come un piccolo tuffo che ti faccia fare un’ immersione a forma di U e quando riemergi rifai la bracciata… ti risulta ?

Se non ho capito male si tratta della normale ondulazione che dovrebbe facilitare i movimenti. Il tuffo deve essere molto piccolo, nel senso che non devi immergerti moltoma pensa che serve a sollevare le anche poiché sei in un momento in cui hai dato la gambata (e quindi i piedi sono alla massima profondità, Fig. 1) ed hai concluso la bracciata con le mani che sono anche loro alla massima profondità, dopo di che abbassi le anche per facilitare la spinta e pieghi leggermente le ginocchia per dare il colpo di gambe di stabilizzazione(Fig.2). Ti torna?

Nuotata a rana…

Nel recupero delle gambe rana tieni le ginocchia strette o recuperi a ginocchia larghe ?

Strette, senza dubbio!

Bere durante l’allenamento?

se vanno bene succhi di frutta o è meglio acqua normale

Non c'è un optimum, quello che ti senti, nel succo ci sono degli zuccheri, l'acqua è acqua :-)

quanto indicativamente devo portarmi via (bottiglia da 250 ml , 350 , mezzo litro ?) per 60-70 minuti di allenamento

Portatene quanta riesci a berne, più bevi meglio è.

se bere a intervalli regolari più volte (in caso ogni quanto), solo a metà o quando ti viene sete

Io bevo alla fine di ogni blocco di lavoro, ma in generale anche qui è abbastanza individuale, i miei compagni bevono molto io un sorso e poi lo finisco alla fine

se il fatto di bere non è rischioso che provochi vomito facendo sforzi e stili movimentati

Effettivamente un poco di rischio di sentirsi un po' bloccati le prime volte c'è, ma non è nulla di pericoloso, e basta cercare dose e tempi giusti per te.

Sui miglioramenti in allenamento e la gara…

Per concludere notizia fresca fresca: sono tornato adesso dalla piscina (temo che sarà l' ultima volta...) e ho provato i 50SL con il mio solito "cronometraggio fai da te": ho segnato 39.30. Fai conto che però ho sbagliato secco il tuffo: corto, scoordinato e troppo fondo (altre scuse non ne ho perché in tutta la piscina c' erano solo 3 persone...). Posso dire che non mi sentivo proprio in forma , avevo freddo e 1000m  già fatti: quindi penso che per questi motivi posso considerarlo un 38.50 , che dici ?

Ma , 8 decimi sono tantini, però non dovrebbe discostarsi tanto, qualcosina in più, piuttosto che in meno...

Prima del test , quante vasche devo fare secondo te per essere caldo ma non stancarmi ?

Mille metri, nel tuo caso, sono un ottimo riscaldamento.

Inoltre pensavo un' altra cosa: quando sei in gara e vedi gli avversari di fianco che ti stanno superando penso che riesci a tirare fuori una forza e una spinta che gareggiando contro te stesso non tiri fuori... cosa dici, è così ?

Non sempre è così, dipende da quanto "senti" l'agonismo, di norma lo è se non vieni surclassato... lì potresti demoralizzarti, ma quello che è importante è la motivazione che hai a scendere in acqua, qual'è il tuo obiettivo, di solito il confronto stimola.

Quindi penso che - allo stato attuale - posso considerare in fase di gara il mio 50SL a 38" netti ... o sono troppo ottimista ?

Effettivamente è possibile, direi fra i 38" e i 38"5...

 

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