l museo di Paleontologia di Maglie, istituito con decreto interministeriale nel 1964, è frutto dell'appassionato lavoro di volontari e di specialisti tra i quali ricordiamo Alberto Blanc, Antonio Lazzari, Giuliano Cremonesi, Claudio De Giuli e Decio de Lorentiis che lo ha fondato e diretto fino alla sua morte.

Il museo di Maglie è la naturale evoluzione di una serie di scoperte, scavi studi che in questa provincia hanno una tradizione che affonda le sue radici nel filone positivistico dell'inizio secolo e che hanno determinato la necessità di raccogliere in un unico contenitore le testimonianze paleontologiche e paletnologiche che provenivano dal territorio salentino e che oggi costituiscono una rappresentativa collezione della fauna e dell'industria litica d'epoca pleistocenica di Terra d'Otranto. Soprattutto sul piano paleontologico il museo deve la sua fama all'importanza ed all'integrità dei reperti osteologici che richiamano studiosi italiani e stranieri provenienti da università con le quali il museo collabora.

Hydria a figure rosse da Arpi

Nelle sale sono esposti i resti faunistici e le industrie litiche provenienti dalle grotte che, per la loro integrità stratigrafica, sono strumento per la conoscenza delle vicende del popolamento animale del Salento nel Pleistocene. Conoscenza cui offrono uno straordinario contributo le faune provenienti dalle cave di pietra leccese (una calcarenite fine del Miocene). Nei banchi di pietra si aprono cavità carsiche ad andamento verticale, imbutiformi, ed aperte in superficie che hanno funzionato da trappole per la fauna vivente o in cui le acque meteoriche vi hanno trasportato i resti. Le faune provenienti dalle jentarole (le già citate cavità) sono quindi esenti da ogni intervento umano, le ossa sono perciò intere, non di rado in connessione anatomica e la composizione delle faune è più equilibrata non essendo risultato della selezione dovuta a un'attività di caccia. Il museo di Maglie offre quindi un quadro completo della fauna locale dall'interglaciale Riss-Würm fino alla fine dell'ultima glaciazione e all'avvento del clima attuale. Il visitatore potrà quindi osservare i resti fossili di animali che testimoniano i mutamenti avvenuti nel corso dei millenni.