a Basilica dedicata a San Michele Arcangelo è costituita da un complesso di costruzioni di varie epoche intorno alla Grotta testimonianza di 15 secoli di storia.
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In fondo alla piazza, passando accanto al maestoso campanile detto anche Torre Angioina, raggiungiamo l'ingresso del Santuario, costituito da due arcate a sesto acuto sormontate da un frontone triangolare ornato di fregi e arcatelle. |
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Due portali immettono in un vestibolo dal quale ha inizio la scalinata che porta alla mistica Grotta.
La costruzione di questa magnifica opera risale al XIII secolo.
È costituita da 86 gradini e suddivisa in 5 rampe, interrotte da quattro ripiani; le pareti laterali sono illuminate da piccole finestre a strombo. |
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Superato di pochi passi l'altare di S. Francesco, si apre davanti ai nostri occhi uno spettacolo unico nel suo genere: la caverna, dall'irregolare volta rocciosa, che nell'arco dei secoli ha accolto milioni di pellegrini. L'interno di questa grotta testimonia con i suoi diversi elementi la sua storia secolare. |
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Nel novembre del 1969 è stato aperto il museo devozionale che ha sede negli ambienti adiacenti alla grotta.
Scopo del museo è raccogliere e mettere in mostra per i visitatori i diversi oggetti che testimoniano il culto verso San Michele Arcangelo. |
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Sulla parete di sinistra del corridoio sono esposti ex voto in forma di dipinti che testimoniano le grazie e i miracoli ottenuti per intercessione di San Michele. |
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Nell'ultima sala del Museo devozionale viene esposta l'icona più antica di San Michele Arcangelo venerata nel Santuario. Quest'opera di grande valore è realizzata in rame dorato ed è conosciuta come Icona Bizantina del VI-VII secolo. |
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Per i cristiani, l'Arcangelo San Michele è considerato come il più potente difensore del popolo di Dio. Nell'iconografia, sia orientale sia occidentale, San Michele viene rappresentato come un combattente, con la spada o la lancia nella mano, sotto i suoi piedi il dragone - mostro, Satana sconfitto nella battaglia. I credenti da secoli si affidano alla sua protezione. |
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A conclusione del nostro itinerario, possiamo visitare anche alcuni ambienti che risalgono all'epoca longobarda. Questi ambienti, che oggi vengono chiamate le cripte, servivano come entrata alla Grotta e furono definitivamente abbandonati nel XIII secolo. Numerose iscrizioni lungo le pareti, testimoniano il notevole afflusso dei pellegrini fin dall'epoca longobarda. |
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Le navate delle cripte erano occupate dalle scale: quella a destra, ad andamento curvilineo, è conservata integralmente nel suo percorso; mentre la scala di sinistra, ad andamento rettilineo, è andata distrutta durante i lavori. |
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