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Fizzoti E., Logoterapia per tutti. Guida teorico-pratica per chi cerca il senso della vita, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2002, pp. 266.   

Quest'ultima opera pubblicata da Eugenio Fizzotti sulla logoterapia, si configura come un omaggio verso il maestro ed amico Viktor E. Frankl "...omaggio a colui che è stato mio maestro a livello senz'altro scientifico ma soprattutto umano, con il quale ho trascorso momenti indimenticabili di ricerca, di confronto, di attenta e talvolta articolata dialettica, e dal quale ho ricevuto una sana dottrina, ma ancor più la testimonianza affettuosa e accorata di una vita seriamente impegnata, capace di slanci straordinari di generosità, ricca di spunti geniali e di trovate umoristiche, pronta a calarsi nella semplicità del quotidiano senza far minimamente pesare la portata della sua scienza e della fama che lo circondava" (pag.5).
     Il volume, in collegamento con quello pubblicato dallo stesso Fizzotti nell'ormai lontano 1974, vuole rappresentare la base per un primo incontro con la visione antropologica e con la pratica clinica della logoterapia che, riconoscendo e rispettando la libertà e la responsabilità, addita alla persona degli itinerari da percorrere con fiducia, forte della testimonianza di chi l'ha elaborata e confortata dall'impegno di quanti, nel mondo intero, cercano di affiancarla per aiutarla a"dire di sì alla vita, nonostante tutto" (pag.8).

Frankl V.E., Logoterapia. Medicina dell'anima, a cura di E. Fizzotti, Gribaudi, Milano 2001, pp. 316.

Apparso per la prima volta nel 1987 con il titolo Logotherapie und Existenzanalyse. Texte aus fünf Jahrzehnten, e in seconda edizione nel 1994 con una variante nel sottotitolo (Texte aus sechs Jahrzenhten), dovuta all'inserimento di un nuovo contributo, il volume offre uno spaccato quanto mai articolato dell'evoluzione del pensiero frankliano dal 1938 al 1993. Partendo, infatti, da alcuni "scritti giovanili", dedicati alla problematica spirituale della psicoterapia, all'autoriflessione psichiatrica, al contributo della filosofia per la fondazione di un'analisi esistenziale, l'opera si sofferma progressivamente su tematiche più specifiche, affrontate da Frankl a partire dal dopoguerra, quali la psicologia e psichiatria del campo di concentramento, la psicologizzazione o l'umanizzazione della medicina, l'incontro fra psicologia individuale adleriana e logoterapia, elementi di patologia dello spirito dell'epoca.
Di particolare interesse è l'appendice, che riporta il discorso tenuto da Frankl il 10 marzo 1988 davanti a 35.000 ascoltatori sulla piazza del Municipio di Vienna nel quadro di una manifestazione per ricordare il 50° anniversario dell'ingresso di Hitler, e nel quale ribadì la sua ferma condanna a ogni tentativo di ripristinare il concetto di "colpa collettiva retroattiva" o di ricadere nella cosiddetta "responsabilità penale estesa alla famiglia".

 

Frankl V.E., Psicoterapia y existencialismo. Escritos selectos sobre logoterapia, Herder, Barcelona 2001, pp. 263.

Nel 1967 Viktor E. Frankl pubblicò il volume Psychotherapy and Existentialism, nel quale raccoglieva 13 suoi contributi originali in inglese, apparsi in varie riviste, e due studi di suoi allievi: il primo di James C. Crumbaugh e Leonard T. Maholick sull'approccio psicometrico al concetto di nevrosi noogena, e il secondo di Hans O. Gerz sul trattamento del paziente fobico e ossessivo-cumpulsivo con l'impiego dell'intenzione paradossa. A distanza di oltre un trentennio il testo appare ora in traduzione spagnola, consentendo agli studiosi di logoterapia di tale lingua di avere un'ulteriore informazione sugli ambiti nei quali Frankl ha sviluppato le sua ricerca teorico-pratica. Accanto, infatti, agli studi sui fondamenti filosofici della logoterapia, sul superamento dell'autoattualizzazione e dell'autoespressione, sui valori e sull'ontologia dimensionale, l'opera contiene contributi di carattere applicativo sulle nevrosi collettive dei nostri giorni, sulla tecnica dell'intenzione paradossa, sui risvolti terapeutici in contesto religioso e artistico.

 

Giovetti P., Viktor Frankl. Vita e opere del fondatore della logoterapia, Edizioni Mediterranee, Roma 2001, pp. 134.

Scritto con passione non comune, il volume ricostruisce in forma affascinante e divulgativa, e fondandosi su un'accurata documentazione, le vicende umane e scientifiche di Frankl e riporta le interviste a qualificati conoscitori della logoterapia sia italiani che stranieri. In questo modo ai lettori viene consegnato "un testo chiaro e semplice che restituisca l'immagine di un uomo che ha attraversato tutto il XX secolo (è vissuto dal 1905 al 1997), ha avuto una vita piena, tragica (sopravvisse all'Olocausto nel quale persero la vita tutti i suoi cari), e al tempo stesso esaltante ed esemplare, e ha creato un movimento di pensiero e una scuola terapeutica di cui l'uomo di oggi, alla disperata ricerca del significato dell'esistenza, ha un bisogno crescente" (p. 7).

 

Klingberg H., When Life Calls Out to Us. The Love and Lifework of Viktor and Elly Frankl, Doubleday, New York 2001, pp. 368.

Progettata come omaggio ai 52 anni vissuti insieme da Viktor ed Elly Frankl, la biografia di Haddon Klingberg è frutto di una straordinaria documentazione, raccolta attraverso minuziose ricerche nell'archivio di casa Frankl, intervistando decine e decine di persone che avevano conosciuto bene sia Frankl che la moglie, visitando i luoghi nei quali avevano vissuto le più belle ed esaltanti esperienze, entrando in relazione con gli esperti di logoterapia di tutto il mondo. L'obiettivo prefissato, a mano a mano che Klingberg procedeva nella stesura, si è allargato abbracciando, e non poteva essere diversamente, anche gli anni giovanili di entrambi i protagonisti di questa storia che per certi versi ha dell'inverosimile. Il lettore ha così la possibilità quasi di ascoltare la voce diretta di Viktor ed Elly Frankl, di sentir raccontare da loro come si sono conosciuti, come hanno affrontato le difficoltà del dopoguerra, come hanno saputo far fronte alle crescente popolarità che li circondava, come hanno difeso strenuamente la loro riservatezza, come hanno saputo conservare la semplicità e la capacità di ridere e di divertirsi, di arrabbiarsi e di rappacificarsi, di dialogare e di progettare.

 

Riemeyer J., Die Logotherapie Viktor Frankls. Einführung in eine sinnzentrierte Psychotherapie, Profil, München-Wien 2001, pp. 224.

Di taglio prettamente contenutistico il volume cerca di porre in evidenza, e lo fa in maniera esemplare ed efficace, l'orizzonte antropologico nel quale si è impiantata e sviluppata la logoterapia, con riferimenti espliciti soprattutto a Karl Jaspers e a Max Scheler. Perché, infatti, si comprenda nella sua vera realtà quale posto la logoterapia occupa all'interno del sistema della psicoterapia è necessario ripercorrerne le premesse teoriche, quali l'ontologia dimensionale, l'autotrascendenza, la forza di resistenza dello spirito, il "sovrasenso" e la triplice categoria dei valori (homo faber, homo amans, homo patiens), per riuscire a cogliere la valenza interpretativa del disagio psicologico identificato come "nevrosi noogena" e la portata terapeutiche delle tecniche specifiche elaborate da Frankl.

 

Bruzzone D., Autotrascendenza e formazione. Esperienza esistenziale, prospettive pedagogiche e sollecitazioni educative nel pensiero di Viktor E. Frankl, Vita e pensiero, Milano 2001, pp. 454.

Il volume colma un vuoto già da tempo individuato nell'ambito della letteratura frankliana. Infatti per quanto si cerchi, a livello non solo italiano ma addirittura internazionale, non esiste uno studio che approfondisca la valenza educativa del messaggio logoterapeutico con rigore fortemente scientifico, scorrevole stile letterario e ampio quadro teorico di riferimento. I tentativi effettuati da Karl Dienelt di proporre i contenuti frankliani in chiave pedagogica, pur se apprezzabili da moltissimi punti di vista, non spaziano nel campo culturale contemporaneo come invece fa abilmente e con una documentazione encomiabile Daniele Bruzzone. Altri studi si limitano da parte loro ad una presentazione generale e talvolta scontata dell'impianto logoterapeutico, senza additare quegli orizzonti nuovi in esso contenuti e che richiedono di essere perseguiti con deciso impegno. Basti pensare alla "riaffermazione della dimensione spirituale come principio di ogni processo educativo", alla "riscoperta della polarità tra essere e dover-essere", alla "rivalutazione dell'eticità della persona come categoria trascendentale dell'educazione", alla "definizione del processo educativo come formazione alla reaponsabilità".
Il volume di Daniele Bruzzone addita e analizza magistralmente queste straordinarie aperture e grazie ad esse la logoterapia di Frankl uscirà una volta per tutte dalle secche di una visione pregiudiziale che la vorrebbe rinchiusa in un sistema teorico, generico da un lato e specifico dall'altro, privo di qualsiasi possibilità di applicazione in campi che non siano quelli squisitamente tecnici dell'intervento psicoterapeutico e psichiatrico. E i cammini indicati consentiranno indubbiamente a tutti coloro che hanno a cuore la storia unica e irripetibile della singola persona umana di procedere con maggiore speditezza nel compito educativo e formativo, forti di un sostegno teorico e pratico dall'indiscussa robusta valenza antropologica e di una conferma esperienziale che, sottolineando il ruolo della libertà e della responsabilità, fa respirare a pieni polmoni e guardare al futuro con occhi colmi di speranza.

 

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