Alef
Alæf
Associazione di logoterapia Torna alla Home Page
Viktor Frankl
Princìpi della logoterapia
Testi di Frankl
Logoterapia in Italia
Logoterapia nel mondo
Associazione e Istituto
Rivista
Bibliografia
Princìpi della logoterapia
Fondamenti | Applicazioni
L'inconscio frankliano | Logoterapia e religione


Viktor Frankl     Il riferimento della logoterapia alla religiosità ci porta a esaminare necessariamente, seppure in breve, il rapporto tra logoterapia e religione.
     "Per la logoterapia la religione resta solo un oggetto, e non invece una posizione in cui ci si attesti" (Frankl 1992, p. 95). La logoterapia considera la religione come un fenomeno umano e non deve andare oltre.

     Nonostante l'apparente compatibilità della logoterapia con la religione, secondo Frankl, essa "non è una psicoterapia protestante, o cattolica, o ebraica. Una psicoterapia religiosa in senso stretto è inconcepibile, a motivo della differenza essenziale esistente tra psicoterapia e religione" (Frankl 1998b, p. 152).
Innanzi tutto, mentre lo scopo della psicoterapia consiste nella guarigione psichica, quello della religione consiste nella salvezza dell'anima umana.

     Frankl riconosce che la religione può avere una qualche efficacia psicoterapeutica, ma precisa che questo non è 'per intentionem', ma 'per effectum'. Egli stesso parla del "contributo inestimabile che la religione può portare alla guarigione psichica. Dopo tutto, la religione fornisce all'uomo un'ancora spirituale, un senso di sicurezza introvabile altrove" (ibidem, p. 153).
D'altra parte, la psicoterapia, anche se non è interessata alla vita religiosa del paziente, in quanto assume un atteggiamento neutrale nei confronti della sua vita religiosa, può contribuire al suo chiarimento, ma non intenzionalmente (Frankl 2000a, pp. 89-91; 1992, pp. 95; 1998b, pp. 152-153; Frankl-Kreuzer 1995, pp. 56-58).

     Da ciò risulta ovvio che la psicoterapia e la religione non si trovano sullo stesso piano, né hanno lo stesso livello di valore. "L'uomo religioso, infatti - scrive Frankl - si introduce in una dimensione più alta, cioè più comprensiva, più ampia di quella della sola psicoterapia" (Frankl 1992, p. 96). Però, secondo Frankl, il passaggio in tale dimensione superiore avviene nella fede, non nella conoscenza.
Perciò la psicoterapia deve muoversi al di qua della fede nella rivelazione e trovare la risposta alla domanda di senso, prescindendo da una Weltanschauung teistica o atea. "Se essa intende il fenomeno della credenza non come fede in Dio, ma come una fede più comprensiva del significato, è del tutto legittimata a rivolgervi l'interesse" (ibidem, p. 98). In questo contesto, sono significative le affermazioni di Albert Einstein e quella di Paul Tillich, riportate da Frankl: "trovare una risposta alla domanda sul senso della vita vuol dire essere religioso" (cit. in ibidem); "Essere religioso vuol dire porre appassionatamente la domanda sul senso della nostra esistenza" (cit. in ibidem, p. 100).
In quanto tale, la logoterapia legittima il suo interesse non solo alla volontà di significato, ma anche alla volontà in un significato ultimo o sovrasignificato. Frankl afferma: "La fede religiosa, nella sua essenza, è fede in un significato superiore, un atto di fiducia radicale nel sovrasignificato" (ibidem, p. 100).

     Per i riferimenti bibliografici fare riferimento alla pagina Fondamenti di questa sezione.

News
Novità sul sito

Contattaci
Contattaci

Links
Link ad altri siti
  Associazione di Logoterapia e Analisi Esistenziale Frankliana
logoterapiaonline@tiscali.it