Grazia Deledda è nata a Nuoro il27-09-1871.

Compì pochi  studi a Nuoro, quelli che erano consentiti in quel periodo anche per coloro che stavano bene economicamente.

La sua permanenza in Sardegna rendeva la sua vita travagliata poichè dalla penisola giungevano voci della vita e dell'ambiente letterario italiano soprattutto sullo scrittore D'Annunzio.

Nel leggere le opere di scrittori contemporanei fa crescere in lei la voglia di cambiare e di cominciare a produrre qualcosa di suo.

Nelle sue prime opere Deledda non da il massimo di se stessa forse perché ancora molto giovane (sedicenne).

Tra il 1888 e il 1890 pubblica due libri ( "Sulla

Montagna" e "E cose infantili").Più che dei veri e propri

racconti erano dei bozzetti dall'intreccio semplice che però trasmettono il sentimento che nelle sue opere è la caratteristica dominante.

Fino al 1894 collaborò al periodico "L'ultima moda" stilando opere sotto forma di favole e poesie.

Tra le poesie più importanti troviamo:

  • "Rivista per le signorine"  (1895)

  • "Natura ed arte"  (1898)

  • "Vita nuova"  (1900).

Tutti i letterati isolani sollecitarono Grazia Deledda chiedendole di curare una raccolta di tradizioni popolari Sarde.

Nel 1899 pubblicò il primo prestigioso capolavoro "Nuova

antologia" che riscontro notevole successo. Nello stesso  anno convola a nozze  ed insieme al suo sposo si trasferisce a Roma. Accortasi delle sue possibilità letterarie cerca e trova dalle sue aspirazioni l'affermazione artistica.

Pare che la scrittrice nella sua vita sentimentale abbia vissuto attimi importanti poiché Andrea Pirodda (folclorista gallurese) ne era follemente innamorato ma lei rifiutò le sue timide proposte per raggiungere il suo scopo.

Nelle sue opere in caratteri principali sono:

  • costumi e tradizioni

  • storia e paesaggio

  • il sentimento

  • la passione

  • la fierezza

  • il coraggio.

Nella sua permanenza a Roma si dedico alla narrativa, nonostante cercasse di appartarsi dal Mondo che la circondava  fu conosciuta coperta ed ammirata dai suoi colleghi.

Tra il 1900 e il 1936 pubblica le sue opere più significative ed importanti che segneranno la sua vita dal punto di vista letterario. La sua opera più importante pubblicata nel 1913,a puntate, fu il romanzo "Canne al vento" (parte del suo romanzo fu scritto durante il soggiorno nell'importante centro storico-culturale di Galtellì).

IL 1926 le fu assegnato il massimo riconoscimento del premio nobel per la letteratura. Questo conferma la sua classe e il suo stile nello scrivere visto che fu il secondo italiano, dopo Carducci, a ricevere un così tanto aspirato premio.

Il 15 agosto 1936 dopo un anno di dolorosa malattia perì a Roma.

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