Salvatore Satta nasce a Nuoro il 9 agosto del 1902, compie gli studi superiori a Cagliari. A Sassari, dal 1920 al '22, frequenta due anni in giurisprudenza. Nel 1924 si laurea a Pisa dopo avervi frequentato i restanti anni di università. Da laureato si trasferisce a Milano dove presta il tirocinio di avvocato. Cade in malattia per un anno intero e da quest'esperienza, nel 1928, nasce "La Veranda". In questi anni inizia la produzione giuridica che culminerà con cinque volumi del "Commentario del Codice di Procedura Civile" e con sei volumi di "Quaderni del Diritto e del Processo Civile" (1969 - 1972). Ebbe numerosissimi incarichi e consegne, poi la libera docenza. Nel 1939 sposa Laura Boschian, nota slavista di origine triestina e nello stesso anno si trasferisce all'università di Genova. Nemico accerrimo di ogni totalitarismo, durante gli anni più caldi del fascismo si nasconde in Friuli, guardandosi bene dai fascisti e dai comunisti filo - jugoslavi. Dall'esperienza del fascismo e nazismo, ma anche dai numerosi cadaveri delle faide jugoslave nasce "De Profundis". Nel 1945 è nominato pro-rettore dell'università di Trieste, dove diventa famoso per il suo discorso inaugurale pronunciato il 25 novembre dello stesso anno. Nel 1947 riprende la sua cattedra a Genova e lì rimarrà per circa dieci anni. Nel 1958 è chiamato ad insegnare a Roma dove nel 1960 lo raggiungono la moglie e i due figli. Nel 1970 scrive il suo capolavoro, "Il Giorno del Giudizio". Nell'agenda che contiene il manoscritto con grafia fitta e minuta annotava: <<Fregene, 25 luglio ore 18:00, la firma e il titolo sicuro e preciso>>. Questo libro non fu mai terminato e le poche righe della seconda parte non risultano neppure nel manoscritto che l'autore aveva riordinato dettandolo alla segretaria. Nel 1974 Questo libro aveva raggiunto l'attuale forma, e pubblicato nel 1977 dopo essere stato tradotto in diciassette lingue. Colpito da un male incurabile, Salvatore Satta si spense a Roma il 19 aprile del 1975. Le sue opere prevalentemente giuridiche furono numerose, meritevoli di essere lette anche quelle narrative.
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