Educazione di Lorenzo

Il Magnifico fin da fanciullo ricevette un'educazione umanistica. All'età di cinque anni, il suo primo precettore fu Gentile Becchi, divenuto in seguito Vescovo di Arezzo. Una missiva di Lucrezia Tornabuoni al marito Pietro il Gottoso, testimonia come Lorenzo all'età di nove anni si applicasse ad imparare versi preparati dal suo tutore. Dodicenne, il Becchi comunicò a Pietro il Gottoso:

<<Lorenzo è molto avanti con Ovidio ed ha già letto quattro libri di Giustino; però non chiedetegli se gli piacciono gli studi. In tutte le altre questioni lui è obbediente ed ora che siete lontano la paura di trasgredire lo rende più diligente.>>

Nel 1456 Argiropulo ricevette la nomina di Lettore di Greco all'università di Firenze, dando un nuovo impeto agli studi ellenistici; Lorenzo entrò a far parte del gruppo di studenti che si radunava intorno a lui. Inoltre il Magnifico ebbe la possibilità di frequentare due uomini eminenti come Cristoforo Landino il Latinista e Marsilio Ficino il Platonico. I due Maestri, eccelsi nei loro campi, non disprezzavano la lingua volgare, tanto da incoraggiare Lorenzo all'inclinazione per la poesia volgare. Seguendo il pensiero degli umanistici, che consideravano gli studi classici come un qualcosa di trascendente che mirava allo sviluppo della personalità dell'uomo, l'educazione di Lorenzo non fu limitata solo alle lingue antiche: la sua giornata iniziava con l'ascolto della messa in presenza del tutore, spesse volte per desiderio della madre il fanciullo veniva portato agli incontri della Confraternita di San Paolo. Bisogna anche evidenziare che Lorenzo ricevette in quegli anni un educazione artistica: siamo nella Firenze della metà del Quindicesimo secolo,

il puer ha la possibilità di ammirare tutte quelle opere architettoniche che si stavano edificando come: la cattedrale , che iniziata da Arnolfo di Cambio nel 1296, fu in quegli anni ultimata dalla cupola del Brunelleschi; o dalla realizzazione del lavoro di Giotto sul campanile o del lavoro del Pisano sulla prima serie di porte del Battistero, continuando con la realizzazione del Ghiberti delle Porte del Paradiso, delle Statue di Donatello che adornavano Palazzo Vecchio, degli affreschi di Masaccio nella Chiesa di Santa Maria del Carmine, con l'osservazione da parte di Lorenzo dell'operare di Benozzo Gozzoli nella cappella della dimora Medicea. Negli anni seguenti gli fu insegnato a cantare con l'accompagnamento della lira; l'organista della cattedrale di Firenze, Squarcialupi, fu colpito dalla sua bravura. Inoltre Lorenzo praticò sin dall'età di otto anni la caccia con il falcone, era molto legato a questo sport, che era prettamente tipico di un sentimento cortese-cavalleresco che risiedeva nel cuore di Lorenzo. Partecipò anche a diversi tornei e durante il giorno di Carnevale partecipava alla Grande Partita, una sorta di incontro di rugby moderno.  

 

 

 

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