Il Gruppo Storico Pietro Micca


La sua storia

A lato di un prestigioso Museo cittadino (inaugurato nel 1961) che ricorda l’assedio del 1706 e il sacrificio del minatore Pietro Micca nei sotterranei della Cittadella, dove il visitatore rimane affascinato nel percorrere la rete di cunicoli di contromina, salvatisi dalle distruzioni ottocentesche della fortezza, è sorto nel 1974 il :

Gruppo Storico “ PIETRO MICCA ” della Città’ di Torino,

con la finalità  di ricostruire storicamente ed in modo dinamico la realtà di alcuni Corpi del Ducato di Savoia, distintisi nella difesa della Città durante l’investimento francese (maggio-settembre 1706).

 E’ una ricostruzione  delle uniformi, delle armi, dell’equipaggiamento degli accessori di antichi Reggimenti, e Battaglioni, nonché dei Corpi della Milizia Urbana di Torino. I vessilli del Gruppo Storico sono stati riprodotti da quelli che sventolarono sui bastioni della città  assediata, già provati dalla polvere delle battaglie di Staffarda  e di Marsaglia nell’ ultimo decennio del XVII secolo. Sono le insegne che si levarono a sfidare la potenza della grande Armée Royale di Luigi XIV in due successive campagne.

 Degni di menzione sono gli esercizi militari svolti con comandi in francese antico (la lingua in uso presso le truppe), il caricamento dei fucili a pietra, la scarica di fucileria, il passo di carica, il lancio della granata esplodente e la salve di artiglieria. Ogni evoluzione o movimento corrisponde rigorosamente a quelli descritti sui manoscritti originali degli antichi regolamenti militari ritrovati nelle due sedi dell’Archivio di Stato di Torino.


Il reggimento la marina "Oggi"



Il Gruppo Storico Pietro Micca della Città di Torino
Nell’estate del 2000, in occasione di un'uscita del Gruppo Storico presso la localita' di  Villefranche sur Mer,  viene presa la decisione di costituire un nuovo plotone rappresentante il Reggimento di fanteria d’ordinanza “La Marina” che,  nel XVIII secolo,  aveva sede proprio presso la famosa località della Costa Azzurra:   quando Villafranca era porto militare ed arsenale marittimo dello Stato sabaudo.Storicamente,  il Reggimento fu costituito e sciolto ben tre volte fra il 1672 ed il 1798,  ed a partire dal 1713 fu utilizzato sia a terra sia su galere e vascelli in qualità di fanteria imbarcata.   Le sue gloriose tradizioni vivono tutt’oggi nell’Esercito Italiano come 7° Reggimento Cuneo,  che del Reggimento La Marina è diretto erede.

La bandiera utilizzata dal Plotone nelle ricostruzioni storiche è quella che fu adottata dal Reggimento La Marina tra gli anni 1713 e 1774.   Essa è stata consegnata ufficialmente al nostro comandante da Emanuele Filiberto di Savoia nel corso di una toccante cerimonia svoltasi proprio al porto di Villefranche sur Mer.   Nell’occasione fu anche varata un'imbarcazione storica:   una "Jole",  cioè una lancia da sbarco truppe.

Le divise e le armi sono la fedele ricostruzione di quelle adottate dal Reggimento nell’anno 1713 quando,  in seguito alla pace di Utrecht (che pose fine alla Guerra di Successione Spagnola) ed all’acquisizione della Sicilia,  il Reggimento Nizza cambiò nome ed uniforme per divenire “La Marina” e prestare servizio sulle navi addette a mantenere i contatti tra la terraferma ed i nuovi domini d’oltremare.

Il Plotone opera essenzialmente assieme all’intero Gruppo Storico,  ma non mancano occasioni in cui partecipa da solo a rievocazioni o a cerimonie importanti.


 il Gruppo Storico “PIETRO MICCA” si compone di :
 

 Un plotone di Musici dotati di tamburi imperiali e pifferi, vestiti con giustacorpo e ghette scarlatti, veste e calzoni blu. Le musiche militari dell'epoca erano eseguite generalmente con l'ausilio di tamburi e flauti; in particolare il tamburo serviva  per marcare il passo e per scandire ritmicamente gli ordini per gli esercizi e i movimenti delle truppe. Il plotone raggruppa (con copricapo e coccarde diverse) i vari musicanti assegnati a ciascun plotone di cui portano i corrispondenti elementi identificativi.  Nelle uscite del Gruppo suonano e sfilano in testa alla colonna, oppure, nelle simulazioni di attacco sono collocati in seconda linea sul fronte tattico di avanzata, scandiscono il passo di carica.


 Due “Gruppi Bandiera”, l’uno con il vessillo dello Ducato Sabaudo, l’altro con quello della Città di Torino; in quelle insegne si sintetizzano lo spirito e le tradizioni che il Gruppo Storico “PIETRO MICCA” esprime e che lo stesso onora puntualmente in occasione di ogni manifestazione esterna. La bandiera Sabauda è in consegna al Reggimento di Guardia, quella di Torino è scortata da alcuni Miliziani, tra cui due ufficiali in giustacorpo rosso, a ricordo degli 8 battaglioni di Milizia Urbana mobilitati durante l’assedio;



Un plotone del Reggimento d’ordinanza di Monferrato, costituito nel 1619, (il più antico dei corpi d’ordinanza) con il vessillo del 1664. L’uniforme ha il giustacorpo in panno grigio, i paramani, la veste ed i calzoni blu scuro, il tricorno bordato di pelle bianca. Nell’equipaggiamento è compresa una capace borsa di cuoio chiaro, la “gibecière” per le munizioni. L’armamento è analogo a quello dei Granatieri, salvo l’ascia e la pistola;



Un plotone del Reggimento d’ordinanza di Piemonte, costituito nel 1636, porta il vessillo ricevuto nel 1664. L’uniforme è composta di un giustacorpo di panno grigio, con veste e calzoni grigi, paramani rossi e ghette. Il tricorno è bordato di pelle bianca. L’equipaggiamento e l’armamento sono analoghi a quelli del Reggimento di Monferrato;



Un plotone del Reggimento "La Marina", costituito nel 1683 dal Duca Vittorio Amedeo II, come Reggimento D'Ordinanza.

 Nel 1690, mentre combatteva in Fiandra sotto le bandiere francesi, fu imprigionato e sciolto da Luigi XIV: Nel 1701 fu costituito il Reggimento Provinciale di "Nizza". Sul finire del 1713 con l'acquisizione della Sicilia in base al Trattato di Utrecht, scambiata poi con la Sardegna nel 1719, ed la necessità di avere una forza da utilizzare per servizio, sia sulle galere e vascelli come fanteria di imbarco, che a terra, il Reggimento Nizza cambia nome e diventa "La Marina" e con tale nome opera fino al 1798. Con le riorganizzazioni del 1814 prenderà poi il nome di Reggimento "Cuneo".



Un plotone del Reggimento Dragoni di Piemonte, costituito nel 1690, con il caratteristico piccolo vessillo a due punte, la “cornetta”. Si distingue per il tricorno bordato d’oro, il giustacorpo color giallo chiaro, i paramani neri, i calzoni e la veste rossi, le lunghe “bottine” di cuoio nero necessarie per il servizio a cavallo. Oltre alla sciabola i Dragoni di Piemonte portano, per l’impiego a terra, un fucile a pietra analogo a quello della fanteria, con relativa baionetta. Montati a cavallo, portavano il fucile appeso verticalmente alla loro “rangona”;


Un plotone Granatieri del Reggimento di Guardia costituito nel 1659 i granatieri erano caratterizzati dal berrettone (bonnet) di lana rossa ornato di pelo di volpe.L'uniforme era, nei colori, analoga a quella dei fucilieri del Reggimento Guardie e quindi blu a risvolti rossi. Diverse invece erano le ghette; rispetto ai fucilieri, i granatieri portavano delle bottine di tessuto più pesante, sempre rosse.L'armamento era costituito da un fucile a pietra focaia corredato di una baionetta a ghiera che permetteva lo sparo dell'arma anche quando inastata. In quelle condizioni però, visto lo sbilanciamento in avanti dell'arma, la precisione del tiro diventava un vero problema.



Una sezione di Cannonieri del Battaglione di Artiglieria, con uniforme blu scura, caratteristica di tutti i corpi d’artiglieria d’Europa, la camicia orlata di colletto rosso. All’epoca dell’assedio di Torino gli artiglieri, organizzati in battaglione, erano un corpo d’èlite, dotato di numerosi pezzi di vario calibro.

Nel battaglione era compresa anche la Compagnia Minatori, esperta nella guerra di mina nella quale era stato arruolato nel 1705 un giovane chiamato PIETRO MICCA, con il nome “di battaglia” “Passapertutt”, che il 29 agosto 1706 offrì la sua vita per la salvezza della Città nel tentativo di bloccare una pericolosa penetrazione francese nelle gallerie della Cittadella.

La Sezione Cannonieri è armata di un pezzo denominato “Falconetto da battaglia” da tre libre di palla, affusto ed avantreno in legno con ruote ferrate, trainato da una o due pariglie di cavalli.  Nelle manifestazioni esegue di norma tiro a salve



Un gruppo di Ausiliarie femminili, dette “vivandiere”, significativa rappresentanza a ricordo del valoroso Corpo Ausiliario di 300 donne che diedero un prezioso contributo alla difesa della Città durante l’assedio del 1706.

L’elemento femminile fu sempre presente nell’assistenza dei feriti, nella cura dei malati, per il seppellimento dei morti e per le infinite esigenze logistiche delle truppe; centinaia di donne offrirono l’apporto delle loro braccia per compiere i più vari lavori di fortificazione davanti al nemico, nei luoghi spesso tormentati dal fuoco dell’artiglieria francese, percorrendo, curve sotto pesanti gerle piene di terra, il bordo dei parapetti e le tortuose gallerie sotterranee di “contromina”.





 I consensi di pubblico riscossi in Italia (tra l’altro nel carosello storico militare in Piazza di Siena a Roma) e nelle principali Nazioni Europee rappresentano la conferma della validità dell’iniziativa storica e tradizionale che ha portato alla costituzione, nel 1974, del nostro Gruppo, in particolare nel 1987, alla conclusione di un grande raduno svoltosi in Vienna, di Gruppi Storici Militari Europei (10 Nazioni rappresentate per un complesso di 42 Gruppi), il nostro ebbe l’onore di classificarsi al primo posto, tra grandi e titolati concorrenti, come migliore e meticolosa ricostruzione Storico-Militare presente.

Recentemente, nel 1998, il Gruppo Storico Pietro Micca è stato ospite del Governo ungherese e ha avuto il privilegio di sfilare inquadrato con truppe regolari della Repubblica d'Ungheria e di porgere l'onore delle armi al Presidente della Repubblica ed al Capo di Stato Maggiore magiari.
(Foto di A.Bonino)



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