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" Hair flip ",  2003 Progetto informatico di Josephin Cassisa
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" Hair flip ",  2003 Progetto informatico di Josephin Cassisa


di Simona Giovani

Il tuo percorso artistico ti ha portato ad elaborare uno stile personale che ti rappresenta, allo stesso tempo non hai mai smesso di sperimentare tecniche, materiali e linguaggi nuovi. Cosa ne pensi dell’uso del digitale e delle tecnologie informatiche in campo artistico?
…provocano uno “slittamento sensoriale” di incredibile vastità…

Il corpo è per te fonte continua di indagine estetica e filosofica. Oggi, come in passato, hai utilizzato parti del tuo corpo serigrafato. Nell’opera che presenti alla Festa dell’Unità il corpo, in questo caso quello dell’osservatore, è un elemento dinamico in continuo movimento che interagisce con l’opera, possiamo in un certo senso sostenere che la crea.
flip over.

La riflessione precedente mi suggerisce una domanda: nelle tue opere il corpo può essere l’espressione esplicita o implicita di un’idea, un pensiero, sicuramente lo è di una femminilità dirompente ma discreta. Cosa significa per te sedurre attraverso l’arte?
Il mutamento avviene così rapido e improvviso da rendere difficile ogni sua esatta definizione.

Le tue opere non sono mai fine a se stesse, spesso vengono realizzate in modo da adattarsi allo spazio che le ospita. Perché lo spazio fisico ed espositivo è così determinante? Come può lo spazio circostante influenzare l’opera e la sua interpretazione?
Universo esteso? Visione immersiva.

Nelle tue opere il colore è poco presente, ami le trasparenze e preferisci il bianco. Cosa ti ha portato ad utilizzare come sfondo della tua opera il colore rosso?
Il rosso è il colore che può muoversi più rapidamente trattenendo legato a sé lo sguardo
.

3 agosto 2003

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Sabrina Bastai nasce nel 1965 a Modena.
Vive e lavora tra Modena e Sestola (MO).