di
Luca Panaro
I tuoi
lavori sono caratterizzati dalla ricerca di punti d'equilibrio, sempre
in bilico fra opposti elementi che si confrontano e si scontrano. E'
questo il filo conduttore che unisce le tue opere?
Si apparentemente è così ma intorno a questo vivono tante
altre domande, tante altre esperienze e interessi che poi si sintetizzano
intorno a due punti dequilibrio, opposti o simili come nelle opere
BOLLA, MEZZOGIORNO-MEZZANOTTE.
Per quale motivo hai scelto l'installazione come strumento d'espressione
artistica?
Questo metodo mi permette prima di tutto di lavorare con maggior libertà
proprio per il fatto che posso usare svariati materiali e accostarli
tra loro. Soprattutto penso che questo modo di lavorare è più
vicino alla realtà perché si relaziona con lo spazio tridimensionale
e accorcia le distanze tra opera darte e spettatore.
Nel tuo ultimo lavoro - presentato presso la Galleria Marconi di
Cupra Marittima - quale messaggio hai voluto comunicare?
Non cè proprio un messaggio che voglio comunicare ma più
una mia riflessione, una mia idea sulle cose che ci circondano, sulle
esperienze che viviamo, sulla situazione che ci coinvolge, quella politica,
religiosa, sociale. In particolare linstallazione Giardino
Zen è una metafora, una riflessione sulla continua lotta,
sulla competizione, sulla continua sopraffazione, alla fine, tutto questo
rende un'immagine un po grottesca, la ricercata serenità
diventa morte, un giardino di morte. Nel lavoro Mezzogiorno
mezzanotte un orologio è posto a parete, incastonato
in un box di piombo. Solo che le ore scorrono al contrario, quasi a
farsi raccogliere. Uno specchio diffonde limmagine di un orologio
che cammina al contrario, ma intanto, cioè nel tempo in cui il
tempo non illude, prosegue e basta. Solo la sua direzione è convenzionale,
perché il tempo non scorre, il tempo è e basta.
Il tempo è senza tempo.
La simbologia cinese che a volte compare nelle tue opere rappresenta
il forte legame con le tue origini?
La simbologia che a volte compare nelle mie opere, anche se non di frequente,
è comunque, spontanea e naturale, è una influenza delle
due esperienze culturali che mi appartengono ed io non rifiuto né
una né laltra, anzi con loro devo relazionarmi.
Quali sono le sostanziali differenze (se ce ne sono) fra il mondo
dell'arte occidentale, di cui oggi fai parte, ed il mondo dell'arte
orientale, da cui provieni?
Sai oggi si beve caffè in Cina e tè in Occidente, questo
per dire che le distanze sono sempre più relative e le influenze
sempre più costanti; posso dire che larte occidentale si
inclina sull analisi e lespressione , e larte
orientale si inclina sulla sintesi e riflessione .
13 febbraio 2003
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Qikai Zhang è nato a Pechino (Cina) nel 1967.