Luciano Sopelsa

Luciano Sopelsa

note biografiche

Arlecchino

     

 

 

     
      1921 Luciano Sopelsa nasce a Venezia il 25 settembre    
1935 Entra al Liceo Artistico di Venezia    

 

Presentazione

Presentazione

1940 Si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Venezia sotto la guida del Maestro Bruno Saetti    
1943/45 Diventa aiuto del Maestro Bruno Saetti.    
   

 

Alcune opere

Alcune opere

 

 

 

 

L’esperienza col Maestro segna profondamente Sopelsa, nel modo di operare, di sentire i colori, di restare in sospensione tra atmosfere d’incantamento emotivo e realtà trasognata eppure vera, e nella curiosità tecnica, nella fedeltà al ‘mestiere’ di artista, indissolubilmente legato alla coltivazione, esercizio, potenziamento e raffinamento dei sensi, dell’occhio, della mano, alla ricerca di sinestesie capaci di nutrire l’intelligenza e il pensiero originale e creativo, e di inventare sintesi figurali e cromatiche di efficace espressività e comunicazione.    

 

La parola ai critici

La parola ai critici

 

 

 

   

 

     
       
  Da questo periodo si dedica a realizzazioni di affreschi e mosaici d’arte sacra per numerose chiese nel Veneto e in Emilia fra cui ricordiamo:    

Gruppo - particolare

1945 L’affresco “La Madonna della Pace” a Teglio Veneto (Venezia)    
1945 Gli affreschi della Chiesa parrocchiale di Colzè in provincia di Vicenza. I lavori durano due anni.    
1947 Il mosaico “San Giovanni Battista” a Portogruaro (Venezia)    
1954 Il mosaico “Battesimo di Gesù” ed il bassorilievo in terracotta della Via Crucis nella Chiesa della natività a Padova    
1955 Gli affreschi “Gesù ed i fanciulli” e “le nozze di Cana” per la chiesa di Sarego (Vicenza)    

 

1956 Per la Chiesa di Frassenè (Belluno) una “Via Crucis” in ceramica    

Attesa

1965 L’affresco raffigurante “L’Adultera” e bassorilievi in terracotta della “Via Crucis” nella Chiesa di San Carlo a Padova    
1973 Altorilievo a Sassomarconi (Bologna) raffigurante “La storia di San Martino”    
1974 Concorre e vince concorsi per opere di forte espressività e dimensione su edifici pubblici di cui ricordiamo:    
  I mosaici per le prigioni di Padova che hanno richiesto un impegno di circa due anni    
1975 Gli affreschi delle scuole elementari di Mantova    

 

         

 

Partecipa inoltre a diverse mostre allestite a: Padova – Vicenza – Asiago – Bologna – Jesolo – Cornuda – Roma – Ancona – Rimini – Pesaro – Bassano.    

 

         

 

 Luciano Sopelsa si è dedicato a lungo all’affresco e al mosaico, inizialmente seguendo il Maestro Saetti e poi ottenendo committenze proprie che gli hanno consentito di realizzare numerose opere . Il magistero saettiano è chiaro, nettissimo agli inizi, ma non costituisce il solo riferimento poetico e tecnico, poiché già negli anni Sessanta si avverte una maturata personalità autonoma, costantemente alla ricerca di una forma armoniosa, narrativa, popolarmente colloquiale e alla Gentilini piuttosto che simbolica e con risonanze concettuali com’era quella saettiana:   Arlecchino stanco    

 

nudi femminili, maternità, arlecchini, Viae Crucis, crocifissioni sono i temi più frequentati e resi in impasto cromatico ora più caldo e denso di inquietitudine erotica, ora più terso, luminescente e volto a una più serena contemplazione. 

Ad Asiago Luciano Sopelsa ha scoperto il marmo rosso e la voglia di scolpire.

Non è una coincidenza casuale che quel rosso corrisponda in qualche modo ai rossi saettiani, caldi e profondi. E in questa materia, solitamente ardua per gli scultori, proprio perché troppo impegnativa pittoricamente, Sopelsa ha riscoperto la ‘musicalità’ dei volumi, degli andamenti plastici, dei gesti, delle atmosfere, dello scivolare della luce sulle superfici polite di solide, matriarcali figure femminili.

   

 

 

 

     

 

         
             
                         
                             
                                 

 

Created by Ermanno