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dipinto 1

 

 

Lucilio Fiocchi - pittore d'impronta neoimpressionista

 

 

 

BIOGRAFIA E NOTA CRITICA

 

 

Lucilio Fiocchi nasce a Pavia nel 1931. Affascinato dal disegno sin dall’infanzia, si dedica giovanissimo alla pittura. A diciassette anni, pratico della tecnica a olio, manifesta uno stile di gusto impressionista, frutto di una pennellata irruente e di una foga giovanile. Dipinge spesso a spatola. Nel frattempo studia i classici, i moderni, ma resta incantato dallo spirito dell’Ottocento, dalla Scapigliatura, dai Macchiaioli. In quest’epoca la sua produzione abbraccia varie tematiche: dalla bellezza selvaggia dei cavalli al sarcasmo dei pagliacci, dai bozzetti paesaggisti alle ampie vedute della campagna lombarda.

    Nel corso degli anni la sua pittura si evolve. Il crudo impressionismo giovanile sublima in una tecnica più raffinata, che nelle opere più recenti si può dire vicina alla lezione verista di un Courbet piuttosto che alle impressioni di luce di un Monet. Il disegno, dal canto suo, si fa più marcato, più sicuro e deciso. Il colore più plastico, più realista, al punto di assimilare ogni valore semantico del dipinto e di rendersi determinante per la sua intonazione emotiva. Contemplazione, solitudine, nostalgia, meditazione, tutto è espresso più nel colore che nel soggetto. Fiocchi, che per certi versi è ancora impressionista, sfrutta le variazioni cromatiche luminose, le filtra attraverso la sua sensibilità coloristica e ne riporta l’efficacia sulla tela.

    Nel 1965 è tra i fondatori della Libera Associazione Pittori Pavesi (L.A.Pi.Pa.), sodalizio tuttora in attività. Cura l’allestimento di mostre collettive e personali e collabora a iniziative artistico-culturali. Con la sua personalità di artista bohèmien conquista il pubblico e la critica.

    Il volto medioevale di Pavia, città del suo cuore, gli è spunto per una vasta produzione tesa alla rivalutazione del quartiere più antico, per lui in stretta analogia con l’ambiente artistico. Case fatiscenti, vicoli scalcinati, edifici storici, vecchie cose da cui il suo animo di artista trae la poesia della solitudine e della contemplazione. Ma i suoi colori sembrano galvanizzarsi di fronte all’opera della natura. I paesaggi fluviali di Fiocchi sono plasmati in tinte cariche di dolcezza, aderenti tanto alla realtà esteriore dell’immagine quanto ai suoi valori intrinseci e simbolici. I cieli carichi di nuvolaglia, per altro tipici delle campagne lombarde, riflettono il suo spirito malinconico, quello stesso spirito che affiora dalle minute descrizioni dei vicoli o, più raramente, nei ritratti.

    Fiocchi è un poeta dei colori, un moderno che veste alla moda ottocentesca e che incarna ancora l’amore per la natura e per l’ambiente che lo circonda. È un artista che manipola la materia pittorica al punto da trarne le componenti più liriche.