Sulla falsa riga dell'Ifigenia in Aulide, c'è chi attribuisce la paternità di quest'opera al vate Gabriele D'Annunzio, il quale l'avrebbe composta negli anni liceali.

Essendo un'opera tramandata per mezzo di innumerevoli trascrizioni successive, mi sono trovato a leggere così tante versioni diverse che ho deciso, grazie anche ai ricordi di vecchi goliardi, di effettuare ricerche allo scopo di ricreare una versione che a mio avviso dovrebbe avvicinarsi molto alla versione originale, o comunque che contenga soltanto quei rimaneggiamenti che, mantenendo intatto il tono e l'unitarietà dell'opera, in qualche modo la arricchiscono, aggiustando adeguatamente, per quanto mi è stato possibile, lo schema metrico e ritmico.

Dopo questa laboriosa ricerca ed immane lavoro, ecco quella che per me potrebbe essere la versione ufficiale di questa opera. Ho inoltre suddiviso l'opera in tre pagine per facilitarne il caricamento. Buona lettura!

Attenzione: linguaggio scurrile e contenuti volgari.