ROSA DEI VENTI
ovvero
Fior di Scorregge
Arie celebri attraverso i secoli
(Riduzione e adattamento in versi dal "De petis illustribus" e dal "De peto italico")

Sin da quando il mondo aveva 
ancor vivi Adamo ed Eva, 
era in voga in tutti quanti 
un riparo li davanti. 
Ma nessun pensò, che strano, 
di coprirsi il deretano.

E così dall'orifizio, 
per bisogno oppur per sfizio, 
calda arietta prima oppressa 
variamente fu trasmessa 
con sussurro un po' confuso 
o con colpo d'archibuso.

In antico i vari suoni 
non urtavano i calzoni: 
né gli strappi repentini, 
capricciosi o pizzichini, 
né le loffe più discrete
conturbavano la quiete.

La melodica emissione 
per anal stimolazione 
e anche il peto tracotante 
dal fragore dilaniante 
ebbe grande rinomanza 
e innegabile fragranza.

Tanto grato fu l'odore 
di quel vento propulsore 
che l'usanza fu apprezzata 
e dai posteri adottata 
con piacere sovrumano 
sia del retto che dell'ano.

Fin da quando sodomiti, 
d'ogni musica periti, 
per eccesso di misura 
s'otturavan l'apertura, 
la scorreggia di gran gloria 
s'e coperta nella storia.

Con sconquasso intestinale 
e tremore universale, 
dall'Olimpo i sacri Numi 
deviavan tanti fiumi 
e asciugavano i pantani 
col soffion dei deretani.

Un bel peto giornaliero 
intonava il vate Omero. 
Scorreggiava il re di Troia 
finche un dì tirò le cuoia 
e pungenti come spille 
le faceva il prode Achille.

Di scorregge astute Ulisse 
tutti quanti in guerra afflisse. 
Si sa pur che dal cavallo 
fuorusciva vento giallo 
e Penelope da sola 
ingialliva le lenzuola.

Agamennone all'attacco 
le faceva a squarciasacco. 
Sibilanti e a vasto raggio 
eran quelle d'ogni ostaggio. 
E Cassandra profetessa 
scorreggiava come ossessa.

Ci ha Platone riferito 
che di Socrate erudito, 
poi che bevve la spremuta 
d'amarissima cicuta, 
trafiggente come scheggia 
parve l'ultima scorreggia.

I coltissimi Ateniesi, 
se da coliche eran presi, 
dilatavan lo sfintere 
emettendo dal sedere 
filosofiche ventate 
molto acute e ponderate.

Gli Spartani, da Licurgo 
impararono lo spurgo 
dei piu fetidi elementi 
che producono fermenti: 
e di drastiche zaffate 
saturavan le adunate.

Ma fondata che fu Roma, 
ogni greco cadde in coma 
poiché in lega con gli Etruschi, 
i Romani, a peti bruschi 
e col gas delle fanfare, 
cominciarono a imperare.

Tutti i popoli, asfissiati, 
furon presto soggiogati 
e il Senato, tra gli allori, 
diede l'ordine ai Pretori 
di dettare ovunque legge 
coll'ausilio di scorregge.

Venne poi innalzato un tempio 
a chi diede il primo esempio: 
proprio Romolo in persona 
s'era messa la corona 
sopprimendo il fratellino 
con il gas dell'intestino.

Ogni nobile patrizio 
scorreggiava con giudizio: 
il fragor di Coriolano 
si sentiva da lontano 
e con schiaffo sulla trippa 
scorreggiava pure Agrippa.

Si suol dir che Cincinnato 
scorreggiasse in mezzo al prato, 
e che Manlio in Campidoglio 
le lisciasse come l'olio 
accorrendo alle non poche 
spernacchiate delle oche.

Muzio Scevola a Porsenna 
fece un peto come strenna 
mentre peti da bisonte 
fece Coclite sul ponte 
e arditissimi petini 
fece Clelia tra i Chiusini.

Rivolgendosi agli Dei 
scorreggiavano i plebei. 
Ma alle feste d`lmeneo 
il triumviro Pompeo 
e più ancora il gran Lucullo 
scorreggiavan per trastullo.

Ciceron, per ore intere, 
chiacchierava col sedere 
ma sul far della mattina 
scorreggiava Catilina 
dedicando all'Arpinate 
insolenti serenate.

Scorreggiava come un tuono 
fin Cleopatra dal suo trono 
mentre Cesare, suo drudo, 
le faceva sempre nudo 
ed Antonio, grande e grosso, 
scorreggiava a piu non posso.

Pure Augusto Imperatore 
scorreggiava a tutte l'ore 
con la corte sua perfetta 
scorreggiante in etichetta, 
mentre solo in casi gravi 
scorreggiavano gli schiavi.

Si racconta che Tiberio 
scorreggiasse serio serio, 
 che Caligola il tiranno 
scorreggiasse tutto l'anno, 
che Traiano in quel di Dacia 
scorreggiasse con audacia.

Scorreggiava l'Urbe intera 
dal mattino fino a sera. 
Scorreggiava in grande stile 
anche il sesso femminile 
e Cornelia ai suoi gioielli 
ne faceva dei fardelli.

Scorreggiava senza posa 
Messalina silenziosa, 
imitata da Agrippina 
che facevale in sordina. 
E coi peti le Vestali ci 
spegnevano i fanali.

Le barbariche calate, 
da scorregge accompagnate, 
provocaron nei Romani, 
prorompenti un di dagli ani, 
tale e tanta ristrettezza 
che il fragor si mutò in brezza.

Di scorregge, Goti e Franchi 
non sembravano mai stanchi. 
Pur sconfitti, i Longobardi 
scorreggiavano testardi 
mentre gli Arabi ad oltranza 
si sfiatavano la panza.

A Ravenna i Bizantini, 
grandi esperti levantini 
di scorregge e di cavilli, 
inventarono i fusilli; 
scorreggiando invece a Reggio 
inventarono il solfeggio.

Venne tosto l'Evo Medio 
e, per rompere un po' di tedio, 
scorreggiavano i Signori 
in risposta ai valvassori 
e sganciava Bonifazio 
ricchi peti senza strazio.

Scorreggiavano a Firenze 
per poetiche esigenze: 
scorreggiava assai felice 
la dolcissima Beatrice 
ed il sommo padre Dante 
le annusava tutte quante.

Come l'acqua, chiare e fresche 
eran quelle petrarchesche, 
meritevoli d'alloro 
e dei lunghi capei d'oro 
d'una Laura sorridente 
che petava nel torrente.

Le scorregge del Boccaccio 
ti lasciavano di ghiaccio: 
tra le suore dei conventi 
scorreggiava ai quattro venti 
e ogni monaca lasciva 
rispondeva assai giuliva.

Belle grasse come il lardo 
le facea Matteo Boiardo. 
Armeggiando ma composto 
le facea soltanto Ariosto, 
sempre in mezzo ai cavalieri, 
ben più arditi trombettieri.

Scorreggiava Machiavelli 
sradicando gli alberelli: 
ma, finito lo spuntino 
presso il Prence Valentino, 
fece solo poche scorie 
che divennero le Istorie.

Lo splendore d'ogni corte 
diede al peto nuova sorte: 
di petare i mecenati 
si sentivano onorati 
tra gli artisti piu famosi 
dagli addomi assai ventosi.

Inneggianti Arianna e Bacco, 
di scorregge, più d'un sacco 
il Magnifico ne fece; 
e vischiose come pece 
le sparava Ludovico 
comprimendo l'ombelico.

Proprio al suon di qucl tamburo, 
come tela usando il muro 
del cenacolo lombardo, 
il grandissimo Leonardo, 
di scorregge sempre in vena, 
affrescò l'Ultima Cena.

Puro gas esilarante 
seppe emettere Bramante, 
il gran re degli architetti, 
per dar lustro a quei banchetti, 
mentre a colpi di pennello 
le faceva Raffaello.

Tra le quinte anche Goldoni 
dava sfogo a gran soffioni. 
Frizzantine, dopo i pasti, 
Ie faceva Alfieri d'Asti: 
ma sprezzanti, ad intervalli, 
Ie scagliava contro i Galli.

Lungo il giorno, poi, Parini 
educava i Signorini, 
con precetti inconsueti, 
a eleganti, caldi peti 
dall'olezzo di letame, 
eccitante per le dame.

Sopra un ramo del suo lago, 
dei romanzi il vero mago, 
detto al secolo Manzoni 
si scrollava i pantaloni 
dopo avere ventilato 
su un amore contrastato.

Tutto ardore veneziano 
parea il peto foscoliano: 
ma pur tese a egregie cose, 
senza il gas delle gasose 
le scorregge del buon Ugo 
eran fumo e niente sugo.

Pessimista, a mo' di dardi, 
Ie mollava Leopardi, 
mentre Silvia, bene o male, 
per rispondere al segnale, 
sia d`inverno che d'estate 
le faceva ricamate.

Solo in casa o sulla soglia, 
e non già di malavoglia, 
aerandosi le terga, 
Ie tirava lievi Verga: 
ma da zotico ribaldo 
scorreggiava Gesualdo.

Con un dito Pirandello 
tratteneva il venticello 
fino a che, tutto ispirato 
e col ventre dilatato, 
liberava gli ingranaggi 
dando fiato ai personaggi.

Succulente come il miele 
le plasmava Gabriele: 
Ermione nel pineto 
si sorbiva pioggia e peto, 
ma i pastori dell'Abruzzo 
emigravan da quel puzzo.

Onorava i gagliardetti 
con scorregge Marinetti 
mentre in ombra il buon Gozzano 
le faceva piano piano 
e, allargandosi la gonna, 
scorreggiava anche sua nonna.

Non soltanto i letterati 
fecer peti appassionati. 
All`udito gran letizia 
diede pur chi con perizia, 
tra le note musicali 
fe scorregge magistrali.

Su due piedi fermi e saldi 
scorreggiava anche Vivaldi 
con alcune esitazioni 
nel comporre le Stagioni; 
quando poi l'ebbe composte, 
fece vento senza soste.

Gioacchino pesarese 
col suo ritmo, a piu riprese, 
rapidissimo e vivace, 
scorreggiava senza pace. 
E il barbiere di Siviglia 
gli rendeva la pariglia.

Del maestro di Busseto 
patriottico fu il peto 
che sull'ali del pensiero 
s'opponeva sempre fiero 
con olezzo tricolore 
al petar dell'invasore.

Di scorregge fu provetto 
il gibboso Rigoletto; 
sconreggiava Butterfly 
aspettando i marinai 
e il sospir della Traviata 
fu un gran peto a schioppettata.

Di sconregge vasta gamma 
seppe offrire il melodramma: 
il concerto di quei miasmi 
accendeva gli entusiasmi 
e spegneva i parassiti 
che non erano graditi.

Con i peti già Mascagni 
sopprimeva topi e ragni 
mentre invece Donizetti 
tramortiva solo insetti, 
emulato da Puccini 
che uccideva i moscerini.

Era il peto dell'Aida 
micidiale insetticida; 
fecer strage d'ogni mosca 
le scorregge della Tosca 
e annientate senza trucco 
fur le pulci dal Nabucco.

Pur la Scienza s'è fregiata 
d'onorevole ventata; 
cosi ieri come oggi, 
senza mezzo o con appoggi, 
la ricerca ha sempre avuto 
vento in poppa urlante o muto.

Strofinandosi al magnete 
sconreggiava già Talete. 
Tutti quanti ormai sappiamo 
che Pitagora da Samo 
le faceva con la crema 
dimostrando il teorema.

Nella vasca a Siracusa, 
senza chiedere mai scusa, 
le faceva anche Archimede 
sollevando un solo piede 
e gridando: "Gente, all'erta: 
anche questa è una scoperta!"

Quando il re gli dié in affitto 
le piramidi d'Egitto 
per studiar la geometria, 
preso forse da euforia, 
dal didietro emise Euclide 
una tossica anidride.

Convogliava nei cannelli 
ogni peto Torricelli 
e alla propria beneamata 
quell'arietta riciclata, 
ben compresa col mercurio, 
lui spediva come augurio.

Fu Galvani in riva al mare 
un bel di a paralizzare, 
scaricando vento immane, 
le zampette delle rane 
che in pozzette soleggiate 
scorreggiavano beate.

Un'elettrica raccolta 
di scorregge fece Volta 
e, contatele poi tutte, 
lunghe, corte, belle, brutte, 
le rimise tosto in fila 
per dar carica alla pila.

Queste nobili memorie 
sono peti e non son storie: 
a emulare tal passato 
ci hanno sempre stimolato, 
con sermoni flatulenti, 
gl'illustrissimi docenti.

All'invito dei vegliardi 
obbediscono i goliardi: 
e nessun se n'abbia a male 
né ci dica ch'è triviale 
se noi pure qualche volta 
le facciamo a briglia sciolta.

Voi, Pulzelle più educate 
che le fate soffocate 
e talora un po' farcite, 
non sentitevi inibite.

Non è indegna d'una reggia 
qualsivoglia vil scorreggia 
nè ci pare maleolente 
il trattato qui presente.

Aura lieve od aria spessa, 
liberata se repressa, 
pur di fronte a un concistoro 
puo donar giusto ristoro.

Alla fin d'ogni fatica, 
checchè dunque se ne dica, 
di rispetto mai non manca 
chi in tal modo si rinfranca. 
Perciò e logico e prescritto 
che scorreggi il sottoscritto.


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