L'Istituto "Gregorio Mendel" di Genetica Medica e Gemellologia, è una delle opere più importanti del Prof. Gedda.

Nasce dal desiderio di onorare la memoria del monaco agostiniano da cui prende il nome. Gregorio Mendel dedicò la sua vita allo studio dell'ereditarietà dei caratteri e alla formulazione delle leggi che regolano la loro trasmissione.

I lavori per la costruzione dell'edificio, progettato dall'Architetto Ildo Avetta, vennero iniziati nel 1952 ed ebbero termine il 6 settembre 1953, giorno dell'inaugurazione.


Disegno dell'Istituto Mendel


Il Prof. Gedda dinanzi l'Istituto

L'opera si sviluppa su cinque piani i cui locali, nel tempo, hanno cambiato più volte destinazione. Sono stati sempre presenti i laboratori di genetica e citogenetica, gli ambulatori per le visite specialistiche ai gemelli, le aule per le lezioni e le conferenze, la biblioteca, l'emeroteca, il museo, la cappella e gli uffici del personale.

L'edifico è dotato di pregevoli opere d'arte: l'arca di Noè in ceramica, all'esterno sul lato dell'ingresso principale, è dello scultore Leoncillo; l'affresco sopra la cattedra dell'Aula Magna rappresentante la creazione biologica del mondo, è del pittore Pagliardini; i mosaici di Romolo e Remo, nell'atrio d'accesso su Piazza Galeno, sono del pittore Hajnal; il busto di Gregorio Mendel è dello scultore Venturini; infine, nella cappella situata al secondo piano, le vetrate e il quadro ad olio del Gesù Agonizzante sono dei pittori Rossi e Brunori.