E' MORTO GEDDA INDIMENTICABILE PRESIDENTE DELL'AZIONE CATTOLICA E DEI COMITATI CIVICI
 
articolo di Mario Guidotti

da "Araldo Poliziano" del 8 ottobre 2000

 
 

La stampa e tutti i mezzi di comunicazione, non solo italiana, hanno ampiamente dato risalto alla morte di Luigi Gedda, avvenuta il 26 settembre all'età di novantotto anni. Di Gedda è stato scritto tutto il possibile: la verità e il contrario. La stampa laica l'ha ricordato come l'ideatore della diga anticomunista del 18 aprile 1948. Gedda presidente fin dal 1934 della gioventù di Azione cattolica, fondò i comitati civici che furono decisivi nella vittoria della Democrazia Cristiana in un momento fondamentale per la storia dell'Italia e non solo. Fu il vero artefice della sconfitta del Fronte Popolare, come due anni fa il 18 aprile del I 998 è stato ricordato da storici e giornalisti. Era grande studioso di genetica ed è considerato il fondatore della gemellologia.

Pochi anni dopo aver scongiurato il pericolo della sovietizzazione dell'italia si ritirò nei suoi studi nell'istituto Mendel, contribuendo con scoperte, esperimenti e pubblicazioni al progresso di questa scienza.

Gedda veniva spesso a Montepulciano, quando era presidente della Giac Lidio Bozzini e anche durante la mia presidenza. Ebbi il piacere e l'onore di conoscere e frequentare un uomo grande e umile, un oratore che trascinava i giovani senza retorica ma con gli argomenti della fede, una fede profonda che ha praticato tutta la sua vita.A Montepulciano dovrebbero ricordano in molti, cioè gli anziani come me, nelle sue visite alle varie associazioni pari occhiali e nei suoi colloqui personali. Amava molto la nostra città, lui nato a Venezia ma di formazione torinese. E quando a Roma ci fu la famosa adunata dei Baschi verdi in piazza San Pietro noi poliziani fummo numerosissimi. Si concedeva anche pause di contemplazione dei nostri monumenti, ma soprattutto lunghe e silenziose preghiere nelle varie chiese. Ho conosciuto nella mia lunga vita molti cattolici militanti, ma nessuno ricco di pietà come lui. E senza esibizione. Vorrei ricordano con quelli che non ci sono più e che lo ammiravano: dal vescovo monsignor Giorgi a don Paolo Grazzini. Non dimenticherò anche certe passeggiate con lui, recitando il rosario e discutendo di problemi universali. Fu sempre al di sopra della politica e dei politici, del successo e della ricchezza. Forse esemplari come lui oggi non esistono o non sono sopravvissuti.