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La stampa e tutti i mezzi di comunicazione, non
solo italiana, hanno ampiamente dato risalto alla morte di Luigi
Gedda, avvenuta il 26 settembre all'età di novantotto anni. Di Gedda
è stato scritto tutto il possibile: la verità e il contrario. La
stampa laica l'ha ricordato come l'ideatore della diga anticomunista
del 18 aprile 1948. Gedda presidente fin dal 1934 della gioventù
di Azione cattolica, fondò i comitati civici che furono decisivi
nella vittoria della Democrazia Cristiana in un momento fondamentale
per la storia dell'Italia e non solo. Fu il vero artefice della
sconfitta del Fronte Popolare, come due anni fa il 18 aprile del
I 998 è stato ricordato da storici e giornalisti. Era grande studioso
di genetica ed è considerato il fondatore della gemellologia.
Pochi anni dopo aver scongiurato il pericolo
della sovietizzazione dell'italia si ritirò nei suoi studi nell'istituto
Mendel, contribuendo con scoperte, esperimenti e pubblicazioni al
progresso di questa scienza.
Gedda veniva spesso a Montepulciano, quando era
presidente della Giac Lidio Bozzini e anche durante la mia presidenza.
Ebbi il piacere e l'onore di conoscere e frequentare un uomo grande
e umile, un oratore che trascinava i giovani senza retorica ma con
gli argomenti della fede, una fede profonda che ha praticato tutta
la sua vita.A Montepulciano dovrebbero ricordano in molti, cioè
gli anziani come me, nelle sue visite alle varie associazioni pari
occhiali e nei suoi colloqui personali. Amava molto la nostra città,
lui nato a Venezia ma di formazione torinese. E quando a Roma ci
fu la famosa adunata dei Baschi verdi in piazza San Pietro noi poliziani
fummo numerosissimi. Si concedeva anche pause di contemplazione
dei nostri monumenti, ma soprattutto lunghe e silenziose preghiere
nelle varie chiese. Ho conosciuto nella mia lunga vita molti cattolici
militanti, ma nessuno ricco di pietà come lui. E senza esibizione.
Vorrei ricordano con quelli che non ci sono più e che lo ammiravano:
dal vescovo monsignor Giorgi a don Paolo Grazzini. Non dimenticherò
anche certe passeggiate con lui, recitando il rosario e discutendo
di problemi universali. Fu sempre al di sopra della politica e dei
politici, del successo e della ricchezza. Forse esemplari come lui
oggi non esistono o non sono sopravvissuti.
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