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Un simbolo degli
Arditi del Popolo
Gli Arditi del Popolo furono un'organizzazione di stampo antifascista
nata nell'estate
del 1921 da
una scissione della sezione romana degli Arditi
d'Italia per iniziativa di un gruppo di iscritti guidati dell'anarchico
Argo
Secondari: l'obiettivo della scissione fu quello di opporsi alla violenza
delle Camicie
Nere. Questo movimento si opponeva alle spedizioni punitive fasciste
e cre? vere e proprie milizie
per la protezione dei quartieri
e dei centri oggetto di attacchi armati da parte dalle squadracce
fasciste.
Gli Arditi d'Italia e il fascismo
Un gran numero di Arditi confluirono nel movimento fascista,
anche se l'adesione non fu unanime. Il rapporto con il fascismo non fu
sempre lineare e negli anni successivi si arriv?, nella fasi pi?
convulse e controverse, anche all'espulsione di iscritti al PNF
dalle associazioni degli Arditi d'Italia.
Dopo la prima
guerra mondiale gli Arditi affluirono nell'Associazione
Arditi d'Italia, fondata dal capitano
Mario
Carli, lo stesso che, dopo l'assalto di un gruppo di Arditi assieme
a Marinetti
alla casa del Lavoro di Milano,
scrisse il noto articolo "Arditi non gendarmi" e distrusse il
connubio instaurato nel primo dopoguerra fra Arditi e fascismo.
Gli Arditi parteciparono attivamente all'impresa
fiumana guidati da Gabriele
d'Annunzio, che proclamarono loro comandante. Durante l'impresa di
Fiume furono sperimentate dai Legionari forme di democrazia
libertaria. Vista anche la presenza di frange della sinistra
rivoluzionaria,
la stessa impresa di Fiume fu appoggiata anche da Lenin,
che vedeva in D'Annunzio un possibile capo rivoluzionario. In quella
fase, d'altra parte, D'Annunzio avrebbe, secondo alcune fonti, tenuto in
considerazione le indicazioni di Alceste
De Ambris, sindacalista
rivoluzionario.
Altre fonti, spesso in contrasto con quanto ancora sostenuto dalla storiografia
prevalente, mettono in rilievo come, di fatto, la Libera
Repubblica di Fiume sarebbe stata distrutta dall'Esercito
italiano, coadiuvato da un nucleo di squadristi fascisti (episodio
passato alla storia
come Natale
di Sangue).
Gli Arditi del Popolo nacquero nell'estate del 1921
dalla sezione romana degli Arditi d'Italia. Loro fondatore ?
considerato Argo
Secondari, pluridecorato tenente
delle fiamme
nere (Arditi che provenivano dala fanteria).
Secondari era di tendenze anarchiche,
come l'ardito Gino
Lucetti, responsabile di un attentato contro Benito
Mussolini (cui fu poi intitolato il battaglione
Lucetti che ag? durante la resistenza
sui monti dell'alta Toscana).
Altro personaggio di rilievo nelle formazioni antifasciste degli
Arditi del Popolo nel Ravennate fu Alberto
Acquacalda, massacrato da un gruppo di fascisti.
La consistenza di queste formazioni viene - secondo alcuni studi -
fatta ammontare a circa 20.000 uomini. Altre stime fanno salire a 50.000
uomini la loro consistenza considerando insieme iscritti, simpatizzanti
e partecipanti alle azioni. Tra gli Arditi del Popolo poi divenuti
celebri si ricordano: Riccardo
Lombardi (non iscritto ma partecipante alle azioni), Giuseppe
di Vittorio, Vincenzo
Baldazzi (detto Cencio); numerosi Arditi caddero durante la guerra
di Spagna militando nelle Brigate
internazionali).
L'evento forse di maggior risonanza che coinvolse gli Arditi del
Popolo fu la difesa di Parma
dallo squadrismo fascista nel 1922:
secondo alcune versioni, oltre 20.000 squadristi fascisti, prima al
comando di Roberto
Farinacci e poi di Italo
Balbo, avrebbero attaccato e sarebbero stati respinti e messi in
fuga da appena 350 Arditi del Popolo, comandati dai pluridecorati reduci
della prima
guerra mondiale Antonio
Cieri e Guido
Picelli, (che moriranno poi in Spagna).
Fondamentale per la resistenza e la vittoria fu l'appoggio di massa dato
dalla popolazione e il supporto di retrovia fornito soprattutto dalle
donne parmensi (ne parl? lo stesso Balbo con malcelato elogio), che
comunque in molti casi parteciparono anche ai combattimenti.
Una certa continuit? pu? essere ravvisata fra Arditi del Popolo e Resistenza
anche se gli scopi erano ben diversi: gli Arditi, anche se in modo
politicamente confuso, erano per la formazione di una Repubblica
con basi progressiste estreme, almeno rispetto a quelle su cui poi si
fonder? la Repubblica
italiana (vedi Carta
del Carnaro). L'ira dei fascisti si scaten? soprattutto contro i
capi degli Arditi del Popolo, che furono incarcerati o massacrati dagli
squadristi, spesso con la connivenza degli organi di polizia
dello Stato.
Secondo talune tesi della storiografia contemporanea, gli Arditi
avrebbero potuto battere il fascismo se non fossero stati abbandonati
dai partiti
democratici
e dal neonato partito
comunista (ad eccezione di Antonio
Gramsci, la cui fazione era per? allora minoritaria), che
contravvenne alle indicazioni dell'Internazionale
comunista che aveva esplicitamente invitato ad appoggiare gli
Arditi.
Anche il mondo dell'espressione artistica, bench? in modo piuttosto
episodico, si occup? degli Arditi del Popolo; tra le opere pi? note
ispirate alle loro gesta va ricordato Maciste, il valoroso fabbro
antifascista di "Cronache
di poveri amanti", film
tratto dal libro di Vasco
Pratolini; Maciste ? un ex Ardito del Popolo che viene assassinato
dagli squadristi. Gli Arditi del Popolo, come pure il battaglione
Lucetti, hanno ispirato anche alcune canzoni popolari.
Alcune formazioni partigiane nella Resistenza assunsero il nome di
Arditi del Popolo: tra le pi? note e sulle quali si hanno maggiori e pi?
documentate notizie, quella nella quale fu attivo Antonello
Trombadori, poi esponente del PCI.
Tom
Bhean,storico del fascismo,asserisce:
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??Difficile dire se una maggiore unit? tra gli Arditi del
Popolo e la sinistra avrebbe potuto fermare il fascismo. Ma
questo non avvenne soprattutto per il settarismo del Pcd?I e
per le divisioni del Psi.??
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Inoltre il Bhean fa un eplicito parallelo e richiamo storico fra la
situazione di allora ed i movimenti attuali anti globalizzazione
sostenendo la tesi dell'importanza della partecipazione a tali movimenti
anche da parte dei militanti che ne criticano la mancanza di obbiettivi
strutturati strategicamnete,in quanto attualmente sono il solo metodo
per la costruzione di un'alternativa allo sviluppo capitalistico come si
sta prefigurando.
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