HEINEKEN JAMIN' FESTIVAL (IMOLA 18 GIUGNO 2004) Tra nuvole e Nazionale di Paolo Gallori e Pierluigi Pisa
La prima giornata dell'Heineken Jammin' Festival 2004 (venerdì) è andata
meglio di quanto si potesse a un certo punto prevedere. La tempesta tropicale abbattutasi sull'area intorno
alle 17 di ieri si risolve in una mezz'ora di acqua torrenziale, poi torna il sereno. E con il tramonto il
pubblico ritrova coraggio e ottimismo, tornando ad affollare l'area dell'Autodromo di Imola adibita allo
spettacolo. Alla fine saranno stati almeno 12mila i giovani scatenatisi nella notte dei deejay. Ma andiamo
con ordine.
Passata la tempesta e il lungo dj set del team Circoloco, la musica fa spazio al calcio. Italia-Svezia
raccoglie il popolo della notte di fronte a un grande schermo in un susseguirsi di emozioni finito, come
ben si sa, in una grande amarezza. Al fischio finale c'è tanta voglia di dimenticare, ma le star
che seguono fanno di tutto per ricordare quanto è successo in Portogallo. Da Robert 3D Del Naja
dei Massive Attack, Timo Maas e Fatboy Slim arrivano messaggi di incoraggiamento alla squadra italiana.
Gesto apprezzabile, che ha però l'effetto di riaprire la fresca ferita di continuo.
I Massive Attack sposano la notte con le loro oscure sonorità. Dal vivo la band, considerata da
sempre la pietra angolare del Bristol Sound, offre uno spettacolo molto suggestivo. Il concerto è
un lungo mantra, una sequenza circolare, quasi modale, in cui all'elettronica fa da contrappunto un uso
sonico, distorto e viscerale della chitarra elettrica e del basso, mentre la batteria rende il sound
più "umano". Ai microfoni è un susseguirsi di voci, timbri e razze. Robert Del Naja
appare e scompare dalla scena, apparizioni e sparizioni tra le accecanti luci del palco. E se Robert si
dilegua, ecco il glorioso toaster Horace Andy, la bionda Dot Allison. Karmacoma, Teardrop e Protection i
momenti di maggior coinvolgimento band-pubblico.
Il Dj set di Fatboy Slim segue quello di Timo Maas, guru della techno tedesca, che scalda gli animi del
pubblico dell'Heineken con bassi potenti, ritmi super veloci legati alla trance e classici del rock remixati
come Enjoy The Silence dei Depeche Mode e Losing My Religion dei R.E.M.. Il passaggio di testimone tra Maas e
Fatboy avviene dietro la stessa consolle: invece di scambiarsi le cuffie e la borsa dei dischi i due si passano
la bandiera italiana, a testimonianza di un forte interesse nei confronti della nostra Nazionale di calcio,
seguita da entrambi i Dj sui televisori dell'area ospitalità del Festival.
Fatboy Slim si presenta addirittura con la maglia azzurra, e alla fine della sua performance, sulle note di
What The Fuck?, si serve dei megaschermi che affiancano il palco per mostrare a tutti un augurio scritto (con
l'aiuto del cameraman italiano) sulla copertina di un disco: "Buona fortuna azzurri". È questa
la conclusione di un live set condotto con il sorriso sulle labbra: Norman Cook, questo il suo vero nome, ha
puntato su una selezione di brani "solari", alcuni addirittura dai ritmi brasiliani, capaci di
risollevare gli animi di chi, tra il pubblico, era ancora con la testa al pareggio con la Svezia.
Non sono mancati ovviamente le hit che da sempre caratterizzano i suoi Dj set: da Right Here Right Now, perla
di rara bellezza proveniente dal suo album You've Come A Long Way Baby, alla versione remix di Seven Nation
Army dei White Stripes, con cui ha aperto la sua esibizione, fino all'ormai storica Born Slippy degli Underworld,
con cui aprì nel 2002 il suo incredibile show di Brighton: migliaia di giovani sulla spiaggia di questa
città inglese, travolti dal sound di Fatboy.
Ieri sera le immagini di Brighton, miste a quelle prese in diretta del Dj inglese e del pubblico di Imola, sono
state riproposte sugli schermi dell'Heineken: il senso di continuità tra le due manifestazioni è
impressionante, e spiega, senza bisogno di troppe parole, come la musica dance si sia ormai ritagliata uno spazio
fondamentale all'interno dei Festival. La storia del Jammin', in fondo, è fatta anche di splendide "notti
elettroniche": da quella dei Chemical Brothers del '99 a quella, più recente (2002), dei Planet Funk.
Dato alla club culture ciò che merita, oggi si torna al rock con una lista bella e oscura. Dopo le
esibizioni pomeridiane di Delta V, The Calling e Starsailor, sul palco dell'Heineken arrivano PJ Harvey, i
ritrovati Pixies, Ben Harper e infine i Cure, prossimi alla pubblicazione del loro nuovo album.