9 Aprile 2003

Mille notti a Baghdad

 di Umberto Eco

(inviato da Samuel)

Uno dei libri più affascinanti sul Giappone è "Il crisantemo e la spada" di Ruth Benedict. Il libro era apparso nel 1946, e dunque a guerra finita, ma rielaborava una ricerca che alla Benedict era stata commissionata nel 1944, ancora in pieno conflitto, e dal servizio informazioni militari del governo americano. La ragione è evidente: come dice l'autrice stessa nell'introduzione alla versione a stampa, si trattava di portare a termine una guerra, e poi (se tutto fosse andato bene) di gestire una lunga occupazione avendo di fronte una civiltà di cui gli americani sapevano pochissimo. Essi avvertivano solo di avere di fronte una nazione militarmente preparata e tecnologicamente ben equipaggiata ma che non apparteneva alla tradizione culturale occidentale. Chi erano i giapponesi e come bisognava comportarsi con loro, facendo attenzione di comprendere "come si sarebbero comportati i giapponesi e non come ci saremmo comportati noi al loro posto"? Senza potere andare in Giappone, leggendo opere antropologiche precedenti, avvicinando la letteratura e il film giapponese, e soprattutto avvalendosi della collaborazione dei giapponesi-americani, Ruth Benedict è riuscita a comporre un affresco affascinante. Può darsi non le abbia indovinate tutte, non so, ma certo ha contribuito a far comprendere "sine ira et studio" come pensavano e si comportavano i giapponesi di allora.

Una leggenda dice che quando si stava decidendo dove lanciare la prima bomba atomica i comandi militari avessero pensato a Kyoto - segno in tal caso che non avevano letto Ruth Benedict perché sarebbe stato come lanciare una bomba atomica sul Vaticano per occupare Roma. Però, a dire il vero, la bomba non è stata lanciata su Kyoto, e pertanto alcuni degli alti comandi questo libro lo avevano letto. Non dico che lanciare la bomba su Hiroshima e Nagasaki sia stato un modo brillante per piacere ai giapponesi, ma certamente i rapporti post-bellici sono stati impostati in modo intelligente, come la storia ha provato. Capisco che l''America tra Roosevelt e Truman fosse diversa da quella di Bush, ma mi domando se la pressione sull'Iraq sia stata preceduta da studi di antropologia culturale altrettanto accurati e comprensivi. So benissimo che basta andare in una biblioteca di Harvard o leggere certi saggi eccellenti che stanno uscendo oggi su varie riviste americane per sapere che non mancano negli Stati Uniti profondi conoscitori del mondo islamico, ma il problema è quanto Bush e i suoi abbiano letto i loro scritti. Per esempio, di fronte alle reazioni irritate e scandalizzate da parte della Casa Bianca ogni volta che Saddam cambia gioco (prima dice che non ha i missili, poi che li ha distrutti, poi che li distruggerà, poi che ne aveva solo due o tre, eccetera), mi chiedo se gli alti comandi abbiano mai letto "Le mille e una notte", che con Baghdad e i suoi califfi hanno molto a che vedere. Mi pare abbastanza evidente che la tecnica di Saddam è quella di Sheerazade, che conta ogni notte una storia diversa al suo signore e così tira avanti per due anni e nove mesi senza farsi tagliare la testa. Di fronte a una tecnica dilatoria che ha così profonde radici culturali le vie d'uscita sono due. La prima è di non stare al gioco, impedire a Sheerazade di raccontare le sue storie, e tagliarle subito la testa. Mentre scrivo non so ancora se questa è davvero la tecnica finalmente scelta da Bush. Ma anche in questo caso c'è da domandarsi se interrompere di colpo il racconto non dia luogo ad altre forme di dilazione, trascinando la storia in altro modo e per altre mille notti. La seconda soluzione sarebbe opporre alla tecnica dilatoria di Sheerazade una tecnica simmetricamente opposta. E potrebbe darsi (metti che Condoleezza Rice abbia letto le storie del tempo dei califfi) che proprio così si sia deciso di procedere, opponendo a ogni storia di Saddam-Sheerazade un'altra storia, fatta di una escalation di minacce, per vedere a chi crollano i nervi per primo. Temo che una carenza di studi antropologici sia anche alla base dell'insofferenza con cui Bush reagisce alla prudenza di molti paesi europei, senza tener conto che essi, con il mondo islamico, hanno avuto forme di convivenza pacifica e scontro armato nel corso di circa 1.500 anni, e quindi ne hanno una conoscenza approfondita. Francia, Germania, Russia potrebbero essere le Ruth Benedict del momento, che sanno del mondo arabo più cose di chi, colpito dolorosamente dal terrorismo fondamentalista, ne vede solo un aspetto. Non mi si dica che quando si è in guerra non si possono stare a sentire gli antropologi culturali. Roma si è confrontata coi Germani, ma poi ha avuto bisogno di un Tacito che l'aiutasse a capirli. Che gli scontri di civiltà si affrontino non solo fabbricando cannoni ma anche finanziando la ricerca scientifica, chi è arrivato ad assicurarsi i migliori cervelli della fisica, mentre Hitler cercava di mandarli nei campi di sterminio, dovrebbe saperlo benissimo.


Sheerazade nella Rete

'Il Crisantemo e la spada' di Ruth Benedict si può
acquistare qui
<http://www.ita-bol.com/bol/main.jsp;jsessionid=959d%3A3e6ddfb8%3Ac78ee48b6923559c?action=bolscheda&ean=978882200105>
mentre qui
<http://www.alibris.com/search/search.cfm?wauth=Ruth%20benedict>
si trova tutta la sua bibliografia in lingua
originale. Sul sito di Studi antropologici c'è una
accurata biografia
<http://www.studioantropologico.it/public/ruthbenedict.htm>
in italiano dell'autrice, mentre qui
<http://www.aaanet.org/resinet.htm> si trova una delle
guide pi complete alle risorse antropologiche in
Internet. Informazioni sulla storia e sulla cultura
del Giappone si trovano nel sito dell'Ambasciata
<http://www.ambasciatajp.it/>. Per i primi tre
capitoli del 'Fiore delle Mille e una notte' qui
<http://www.arab.it/favole/milleeunanotte.htm>, una
raccolta dei quotidiani arabi qui
<http://www.aljazira.it/masadir.htm> mentre per una
storia dell'Iraq, dalla Mesopotamia ai giorni nostri,
qui <http://www.geocities.com/iraqinfo/>.
Tutti i libri di Umberto Eco si possono comprare on
line
<http://www.internetbookshop.it/ser/serpge.asp?shop=277&Type=ExactAuthor&Search=Eco+Umberto>