Comune di Firenze - FirenzeEstate 2004

Machiavellica 2004
teatro e musica per Niccolò Machiavelli

in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino

Nel meraviglioso Giardino di Boboli davanti al palcoscenico naturale della grotta del Buontalenti una settimana di spettacoli teatrali e musicali per celebrare Niccolò Machivaelli, filosofo, pensatore e scrittore.

A seguito del buon esito delle rappresentazioni di Mandragola nel cortile del Museo Nazionale del Bargello nel Luglio del 2003, viene spontaneo proseguire nell’intento di avvicinare i fiorentini ai propri autori drammatici nei luoghi suggestivi (e spesso purtroppo sconosciuti alla maggior parte dei cittadini) dei quali Firenze offre ampia scelta. Questo tipo di iniziativa, insieme alla ricerca di qualità, ha come obiettivo la valorizzazione della nostra città che ancora oggi vive sull’arte e sulla tradizione culturale che l’hanno resa unica nel mondo.
Consente inoltre di celebrare un autore come Machiavelli che ha lasciato un segno indelebile nel panorama culturale italiano ed a buon diritto è considerato uno dei padri della lingua italiana

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La Grotta del Buontalenti

La Grotta

Progettata da Bernardo Buontalenti, espressione del gusto manierista di ricreare la natura in modo artificiale ospita la famosa Venere del Giambologna
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News
• Lo spettacolo inaugurale

 

Bernardo Buontalenti
Architetto, scultore, pittore, miniatore e ingegnere militare, fu uno dei protagonisti dell'architettura toscana del XVI secolo. Nato nel 1536, fu nominato soprintendente alle fabbriche civili e militari del Granducato, curò la realizzazione delle fortificazioni di Firenze, Prato, Livorno, Pistoia, Grosseto, Siena e dell'isola d'Elba, così come inventò macchine da guerra, strumenti meccanici, automi e apparati per feste. Tra le sue opere più celebri, la villa e il giardino di Pratolino, la prosecuzione dei lavori alla fabbrica degli Uffizi, la grotta grande nel giardino di Boboli, la fortezza di Belvedere, le ville di Artimino e Cerreto Guidi, i lavori a Poggio a Caiano, il porto di Livorno. Fu anche protagonista della mondanità dell'epoca, e dette un contributo fondamentale alla storia del gelato. Morì nel 1608.

 
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