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IL C.D.C. RIUNITO IN ROMA IL 16 MARZO 2002

 

OSSERVA

 

Il disegno di legge delega governativo sulla riforma dell’ordinamento giudiziario contiene uno spostamento del vertice organizzativo e culturale della magistratura dall’organo di autogoverno alla Corte di cassazione,  secondo un modello già in atto negli anni ’50, che era stato superato perché rivelatosi poco efficiente sul piano organizzativo e non idoneo a garantire un costante ricambio culturale della Corte suprema.

 

A conferma ulteriore di tale tendenza, può richiamarsi la riduzione del numero dei componenti del C.S.M., da cui emerge la volontà di diminuire la capacità di funzionamento del Consiglio e, conseguentemente, la sua funzione di tutela dell’autonomia ed indipendenza della magistratura.

 

    Deve constatarsi che, dietro una preannunziata volontà di dialogo espressa dal Governo e dal Ministro della giustizia, nei fatti è stata dimostrata una chiusura ed indifferenza verso le proposte più volte espresse dalla magistratura associata e addirittura il venire meno a promesse ed assicurazioni pubblicamente fornite dal Ministro e dallo stesso Presidente del Consiglio.

    Nei fatti il disegno di legge delega,come le altre proposte in materia di giustizia avanzate dal Governo, non è stato preceduto da alcuna preventiva e significativa considerazione delle opinioni e delle proposte della Magistratura associata.

 

    Anche confronti già aperti da tempo in sede istituzionale, quale quello sulla riforma del trattamento economico dei magistrati e sulla perequazione retributiva interna ed esterna della magistratura, si sono rivelati improduttivi; anzi, l’introduzione di una indennità di funzione per i magistrati di legittimità (estesa a Consiglio di Stato e Corte dei Conti) – rispondente a esigenze comunque tutelabili con diverse modalità – costituisce premessa per una rottura dell’unità retributiva della magistratura, che è essa stessa condizione di reale indipendenza e rinnega gli impegni già presi di perequazione.

 

CONFERMA

 

la propria fiducia nella linea associativa espressa nel Congresso di Salerno, delegando la Giunta a dare attuazione alla stessa, elaborando e presentando proposte alternative coerenti con l’assetto costituzionale della magistratura su tutti i temi trattati dai disegni di legge presentati dal Governo in materia

 

DELIBERA

 

-          l’indizione di assemblee informative, con sospensione temporanea delle udienze ove necessaria,  in tutti i Tribunali italiani;

-          l’indizione di assemblee distrettuali di discussione della legge delega sull’ordinamento giudiziario a cui invitare esponenti della cultura giuridica, dell’università, dell’avvocatura ed i rappresentanti politici locali;

-          la convocazione di un’assemblea nazionale per sabato 20 aprile 2002 presso la Corte di Cassazione in esito alla quale valutare l’opportunità della proclamazione dello sciopero.

APPROVATO ALL’UNANIMITA’