ASSOCIAZIONE
NAZIONALE MAGISTRATI
SEZIONE
DISTRETTUALE DI NAPOLI
Approvato nel corso
dell'assemblea sezionale del 13 maggio 2002, con sole sei astensioni
I
Magistrati del distretto di Napoli riuniti in assemblea esprimono grande disagio e forte
preoccupazione per lo stato della giurisdizione, il cui sereno esercizio appare, anche e
soprattutto agli occhi dei cittadini, turbato da ripetute interferenze esterne ed interne.
In particolare, destano sconcerto le gravissime e reiterate accuse alla giurisdizione ed
al suo pieno e sereno esercizio, anche da parte di rappresentanti politici e di governo,
che non hanno mancato di attribuire arbitrariamente significato politico ad indagini e
procedimenti che dovevano seguire il loro ordinario iter giurisdizionale. In tale contesto
va ribadito, altresì, l'invito a tutti i magistrati del distretto ad attenersi a
comportamenti coerenti con l'essere ed apparire imparziali, qualunque sia il ruolo e la
funzione svolta.
Hanno
destato specificamente sconcerto le dichiarazioni con le quali il Procuratore ha espresso
perplessità sull'indagine relativa ai fatti del marzo 2001 condotte dal suo ufficio, in
sede impropria, con modalità inappropriate, solo due giorni prima della udienza del
Tribunale del Riesame.
Le
circostanze riferite in quella sede dal Procuratore della Repubblica, secondo quanto dallo
stesso peraltro ripetutamente affermato, avevano già costituito oggetto di segnalazione
al C.S.M. per le valutazioni di competenza di tale organo, che risulta l'unico preposto a
valutarle e che ne è stato da tempo investito.
L'aver
pertanto riportato in una sede impropria i medesimi fatti, ampliandoli ulteriormente con
affermazioni di censura nei confronti dei sostituti del proprio ufficio, dei magistrati
dell'ufficio Gip, degli organi giudicanti del distretto e finanche degli estensori delle
sentenze della Corte di Cassazione; l'aver fornito dati tali da consentire interpretazioni
non aderenti alla realtà; l'aver gettato discredito su tutti i magistrati del distretto,
sostanzialmente indicati come ostacolo al pieno e corretto esercizio della giurisdizione,
hanno determinato una grave lesione dell'immagine dell'attività giudiziaria del distretto
e dei magistrati tutti, comportando di fatto, come conseguenza anche l'inizio di una
ispezione.
Nella
consapevolezza che il rispetto delle prerogative del C.S.M. costituisce l'unico modo
costituzionalmente possibile di risoluzione dei conflitti all'interno della Magistratura,
l'assemblea invita tale organo ad una sollecita quanto libera valutazione dei fatti
sovraesposti in uno ad un esame complessivo della situazione di contrapposizione
patologica venutasi a determinare all'interno della Procura della Repubblica di Napoli,
che non consente più il libero e sereno esercizio delle funzioni istituzionali proprie
dell'ufficio; pertanto l'assemblea richiede l'assunzione di una decisione chiara e non
meramente dilatoria da parte del CSM attualmente in carica.
L'assemblea
dell'A.N.M. ribadisce l'esigenza di ripristinare al più presto un clima di serenità
all'interno degli uffici giudiziari, che costituisce il presupposto indefettibile per il
ritorno ad una situazione di efficienza e di prestigio della funzione giurisdizionale, e
ciò non solo a tutela dei singoli magistrati accusati, ma per il rispetto delle garanzie
dei cittadini, i quali devono poter confidare in magistrati sereni, autorevoli e non
condizionati, fatto salvo il libero dispiegarsi della dialettica processuale all'interno
delle norme di legge.
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