A
tutti i Presidenti delle Sezioni e Sottosezioni dellANM
LORO SEDI
La
Giunta Esecutiva Centrale incontrerà il Ministro Castelli per la
terza
volta il prossimo 17 maggio per conoscere la posizione del Governo
a
seguito delle osservazioni critiche da noi svolte negli incontri
precedenti,
in particolare sui punti che abbiamo indicato come
irrinunciabili
perché relativi allassetto costituzionale della
magistratura
e al suo livello di autonomia e indipendenza.
In
occasione degli incontri con il Ministro, abbiamo espresso la nostra
netta
contrarietà a:
-
qualsiasi
indebita interferenza del Ministro della giustizia
nella
gestione delle carriere dei magistrati;
-
qualsiasi
svalutazione del ruolo di autogoverno affidato dalla
Costituzione
al C.S.M.;
-
qualsiasi
intervento sulle modalità di accesso in Cassazione
che
non sia di fatto riconducibile al C.S.M;
-
qualsiasi
forma di ripristino di situazioni di gerarchia
allinterno
della magistratura;
-
ad
una scuola di formazione della magistratura la cui gestione
sia
sottratta ad un ruolo preminente del C.S.M.;
-
ad
una composizione dei Consigli Giudiziari che veda i membri
laici
(specie gli avvocati) in grado di incidere con potere deliberante sulle vicende che
riguardano lo status dei magistrati;
-
ad
un livello eccessivo ed ingiustificato di incompatibilità
in
occasione del passaggio a diverse funzioni.
Nel
corso degli incontri si è discusso anche di altri punti della legge
delega,
ma solo in quanto non si è avuto dal Ministro una dichiarazione di indisponibilità
rispetto ai punti precedenti.
Se
il Ministro ci avesse manifestato in alcun modo tale indisponibilità
avremmo
abbandonato il tavolo del confronto.
Sono
stati avviati anche altri contatti, in particolare con alcuni
partiti
che avevano invitato l'ANM (Forza Italia, DS, UDC). A tutte le
delegazioni
abbiamo illustrato il punto di vista della Associazione sul
disegno
di legge delega e su altre proposte di legge in discussione
presso
le commissioni giustizia di Camera e Senato.
Abbiamo
cercato di sensibilizzare il partito di opposizione sui temi del
confronto
sperando che, in sede parlamentare, svolga un ruolo di reale sostegno allautonomia e
allindipendenza della magistratura.
Ai
partiti di maggioranza abbiamo segnalato la necessità di una
posizione
politica che ci faccia chiaramente intendere che le decisioni
eventualmente
assunte dal Ministro di giustizia a nome del Governo
costituiscano
effettivamente l'indirizzo politico della maggioranza
tutta.
L'ANM
ha intrapreso la strada del confronto su espresso mandato del
C.D.C.
del 20 aprile 2002 senza eccessive illusioni ma senza pregiudizi e con assoluta fermezza,
oltre che con la convinzione che l'unica forza della magistratura è costituita dalla
ragionevolezza delle nostre idee e dal sostegno che ad esse saprà offrire la società
civile.
Per
assicurare e sostenere questa linea abbiamo organizzato a ROMA per il giorno 24 maggio una
MANIFESTAZIONE SULLA GIUSTIZIA aperta al contributo di tutti i cittadini a tutela della
autonomia e della
indipendenza.
L'iniziativa
cercherà di coniugare due differenti momenti:
Il
primo momento avverrà attraverso relazioni svolte da membri della GEC o da altri esperti
sui punti essenziali del confronto, quali la
formazione
dei magistrati, le valutazioni di professionalità, il ruolo
della
Corte di Cassazione, lefficienza del processo penale e civile, la
riforma
del diritto minorile.
Lo
scopo è quello di rappresentare in positivo le proposte e
l'elaborazione
culturale della ANM.
Il
secondo momento sarà riservato alla riflessione complessiva
sullazione
del governo in tema di giustizia e sulle ricadute di tale
azione
sui diritti fondamentali dei cittadini.
Per
questa riflessione coinvolgeremo alcuni rappresentati della società
civile
che, a titolo personale o come esponenti di gruppi ed
associazioni,
hanno sostenuto la nostra battaglia a tutela dell'assetto
costituzionale
dell'ordine giudiziario.
La
GEC invita le sezioni distrettuali della ANM ad organizzare analoghe
manifestazioni.
Invita
i Presidenti delle sezioni alla manifestazione ed al CDC che si
terrà
il giorno successivo (25 maggio), al fine di fornire il più ampio
contributo
sulle decisione che saranno assunte oltre che sui temi del
dibattito
culturale che è necessario proseguire ed approfondire.
Alle
assemblee in sede locale i membri della GEC cercheranno, nei limiti del possibile, di
partecipare per illustrare l'esito del confronto in
corso.
Ancora
una volta siamo sicuri che i Magistrati saranno compatti nel
manifestare
in maniera composta ma ferma le ragioni del proprio
dissenso.
Il
Presidente
Antonio
Patrono
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