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ADEGUAMENTO STIPENDI

(comunicato della giunta esecutiva centrale)

 L'art. 2 della L. 19/2/1981 n. 27 prevede che gli stipendi del personale di
magistratura siano adeguati di diritto, ogni triennio, nella misura
percentuale pari alla media degli incrementi realizzati, nel triennio
precedente, dalle altre categorie dei pubblici dipendenti per le voci
retributive calcolate dall'ISTAT , ai fini della elaborazione degli indici
delle retribuzioni contrattuali con esclusione dell'indennità integrativa
speciale.

Con l'art. 24 della L. 23/12/1998 n. 448 si è previsto che gli stipendi e l'
indennità integrativa speciale del personale non contrattualizzato sono
adeguati di diritto ogni anno sulla base degli incrementi medi, calcolati
dall'Istat, conseguiti nell'anno precedente dalle categorie di pubblici
dipendenti contrattualizzati. Il suddetto criterio di calcolo dell'
adeguamento viene esteso anche al personale di magistratura ai fini del
calcolo dell'adeguamento triennale, con l'ulteriore precisazione che esso
deve tenere conto degli incrementi medi pro capite del trattamento economico
complessivo, comprensivo di quello accessorio e variabile, delle altre
categorie del pubblico impiego.

Il 18.2.2003 si è riunito il Comitato Intermagistrature per l'esame dei
primi dati, non ufficiali, sull'andamento delle retribuzioni nel triennio
2000-2002 da porre a base della determinazione del conguaglio e della
successiva fissazione dei nuovi stipendi con decorrenza 1 gennaio 2003.

A tal fine occorre precisare che, nella determinazione dell'adeguamento per
gli anni 1997 -20 00 non si è tenuto conto delle componenti accessorie e
variabili che erano state inserite nel trattamento retributivo di alcune
categorie del pubblico impiego. Nella relazione dell'Istat si diceva difatti
che il calcolo era stato effettuato sulla base dei minimi contrattuali,
senza fare riferimento alla parte variabile della retribuzione, riferimento,
invece, imposto dalla norma. In ogni caso ci fu allora riconosciuto l'1,20%
in più rispetto al calcolo dell'Istat.

Relativamente all'appuntamento di quest'anno, premesso che gli acconti già
riconosciuti per gli anni 2000 e 2001 ammontano a 3,216 per anno, facendo
riferimento ai dati Istat pubblicati dal "Sole 24" relativi agli incrementi
retribuiti intervenuti nelle categorie di riferimento si ha un valore per il
trienno pari al 9,2%. Rimarrebbe da attribuire, quindi, soltanto il 2,77%.

Tale calcolo appare evidentemente parziale in base alla previsione
legislativa sopra citata, in quanto nella determinazione della percentuale
di aumento non si tiene conto degli aumenti intervenuti nelle componenti
accessorie e variabili.

Si è rilevato, invece, che altri dati raccolti, sempre dall'Istat e da altre
fonti istituzionali, si riferiscono all'andamento delle retribuzioni di
fatto, nelle quali rientrano non solo le voci retributive fisse, ma anche
parte delle indennità accessorie e variabili ad esclusione delle voci
collegate ai risultati.

Il rilevamento di tali dati, se pur non completamente esaustivo, potrebbe
consentire di riaprire la questione rimasta sospesa in sede di
determinazione del precedente provvedimento di conguaglio del giugno 2000.

Il Comitato ritiene di intraprendere una doppia azione. Nel breve periodo
verrà perseguito l'obiettivo di ottenere la fissazione di un parametro di
riferimento che tenga conto delle indennità accessorie e variabili
corrisposte nel triennio 2000-2002 alle varie categorie del pubblico
impiego. Parallelamente, prendendo atto della conclusione negativa della
questione relativa alla rideterminazione complessiva delle retribuzioni
delle magistrature dibattuta negli ultimi due anni, studiare tutte le
iniziative che consentano di riaprire con il Governo la trattativa per la
definizione della procedura di determinazione del parametro relativo al
precedente triennio 1997 - 2000 ( periodo di maggiore incremento delle
retribuzioni "contrattualizzate").

Il Comitato ha deliberato di svolgere ulteriori approfondimenti presso l'
Istat prima di chiedere un incontro con il Governo cui prospettare le
proprie richieste.

Roma, 19 febbraio 2003

La Giunta Esecutiva Centrale