ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI La Costituzione attribuisce al Ministro della Giustizia l'azione disciplinare nei confronti dei magistrati e le attività di ispezione e di inchiesta a tutela della correttezza dell'esercizio della giurisdizione. Queste iniziative debbono essere esercitate con assoluta imparzialità, al riparo da ogni possibile strumentalizzazione politica e nel rispetto più rigoroso dell'indipendenza della magistratura. L'Anm ha più volte dovuto rilevare che il Ministro della Giustizia è intervenuto sulla stampa pubblicizzando ispezioni e indagini disciplinari, senza neppure attendere la conclusione degli accertamenti preliminari. Da ultimo hanno destato gravissima preoccupazione le ispezioni e le inchieste sul Tribunale di Sorveglianza di Roma e sulla Procura della Repubblica di Milano. Provvedimenti del Tribunale di Sorveglianza di Roma, emessi in applicazione della legislazione vigente sui collaboratori di giustizia, sono stati oggetto di inchiesta che, per le modalità con cui è stata presentata all'opinione pubblica, appare oggettivamente un sindacato sul merito della decisione giurisdizionale, più che un doveroso controllo sulla regolarità della attività giudiziaria.. L'ispezione e la successiva inchiesta del Ministro presso la Procura della Repubblica di Milano sono state disposte ed attuate con tempi, modalità ed oggetto tali da costituire una interferenza sui dibattimenti in corso dinanzi al Tribunale di Milano e un attacco al sereno svolgimento delle funzioni dei giudici e dei pubblici ministeri impegnati in questi delicati procedimenti. In tal modo l'iniziativa del Ministro ha contribuito alla campagna di delegittimazione in atto contro la magistratura. L'Anm ancora una volta, di fronte a queste inaccettabili iniziative del Ministro della Giustizia, ribadisce con forza che la tutela rigorosa dell'indipendente esercizio della giurisdizione, che è garanzia di legalità per i cittadini, deve essere l'impegno comune di tutte le istituzioni. Roma, 11 giugno 2003 La Giunta Esecutiva Centrale |