da Il Sole – 24 Ore del 29 maggio 2003

 

Anm, correnti non significa politicizzazione dei giudici”

 

 

L’Associazione Nazionale Magistrati ha una nuova giunta unitaria alla quale partecipano tutte le correnti, compresa Magistratura Indipendente. L’occasione è propizia per chiarire all’opinione pubblica cosa sono le correnti della magistratura, qual è il loro ruolo e quali le loro differenze.

Esse sono costituite da magistrati che assumono insieme iniziative di studio o di natura para-sindacale e partecipano alle elezioni dei loro organi rappresentativi, così riproducendo le dinamiche sempre normali all’interno di ampi gruppi di persone che hanno interessi in comune, che devono eleggere dei rappresentanti, e che quindi si aggregano a seconda delle maggiori affinità individuabili tra loro. E’ quindi vano recriminare contro la loro esistenza, perché aggregazioni differenziate all’interno di una categoria di circa 9.000 persone sono assolutamente inevitabili, mentre è opportuno studiarle più da vicino e capirne le differenze e i punti di contatto più interessanti.

Prima le differenze. Vi sono correnti che dichiarano una precisa ispirazione ideale, genericamente definibile “di sinistra”; così, in particolar modo, è Magistratura Democratica, che è certamente la corrente più nota. Non c’è, invece, una corrispondente corrente che dichiari un opposto riferimento ideologico, “di destra”, tanto che quella che viene comunemente definita come la più moderata, Magistratura Indipendente, si vanta di essere composta da magistrati di tutti gli orientamenti e dichiara nel suo programma che è più opportuno che nessuno possa immaginare per chi vota un magistrato il giorno delle elezioni politiche.

I punti di contatto. Tutte le correnti, oggi, si pronunciano per un’interpretazione e applicazione del diritto che risponda solo alla legge e ai principi della Costituzione. Tutte le correnti, oggi, si esprimono per una giustizia imparziale, mai influenzata da interessi politici. Tutte le correnti, quindi, sono pienamente legittimate sotto ogni aspetto e nessuna di esse può essere discriminata, salvo che non si dimostrino concrete deviazioni tra il suo dire e il suo operare. Se è quindi normale preferirne una anziché l’altra, non è invece lecita alcuna preclusione pregiudiziale nei confronti dell’una o dell’altra.

E’ questa la ragione per cui Magistratura Indipendente, la corrente che ritiene preferibile un modello di magistrato alieno da dichiarati riferimenti ideologici, ha ritenuto opportuno collaborare al governo unitario dell’A.N.M.. Ciò per vari motivi, uno dei quali però deve essere evidenziato a chiare lettere da chi, nel far ciò, sa di essere particolarmente credibile proprio perché non accusabile di politicizzazione: noi partecipiamo perché la nostra partecipazione contribuisce a rasserenare i cittadini e può aiutarli ad avere fiducia nei giudici, che  meritano questa fiducia non essendo mai state dimostrate le accuse di faziosità oggi mosse loro.

 

Antonio Patrono

Segretario Generale di

Magistratura Indipendente