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La mancata presenza del C. n. f. all’inaugurazione dell’anno giudiziario

Il Presidente del Consiglio nazionale forense, avv. Remo Danovi,  ha inviato al Procuratore generale della Cassazione Francesco Favara in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2004 la lettera che viene pubblicata in altra parte di questo sito.

Lo stesso avvocato Danovi a nome del C.N.F. ha successivamente comunicato la propria mancata partecipazione all’inaugurazione affermando che «avevamo chiesto con un anno d’anticipo di poter prendere la parola, ci hanno risposto in modo formale, invocando prima la prassi e poi discutibili impedimenti legislativi. Ci è sembrato un modo per eludere un problema sostanziale, ne abbiamo preso atto rispettosamente, traendone le conseguenze».
«A tutti ho detto che per cambiare un deliberato del Consiglio avevo bisogno di un fatto nuovo ma, questo, non è mai arrivato. Evidentemente, non possono bastare generiche assicurazioni del tipo: “affronteremo la questione al più presto”» ed ancora. «Vogliamo parlare in prima persona non abbiamo bisogno di traduzioni del nostro pensiero»,


Sostanzialmente il C.N.F. chiedeva di poter svolgere un intervento in sede di inaugurazione dell’anno in Cassazione e di avere ricevuto riposta dal C.S.M. solo a distanza di mesi. Stando a Diritto e Giustizia del 10 gennaio 2004. Comunque, stando ad un articolo apparso su Diritto e Giustizia on line del 10 gennaio 2004 c’è da attendersi d’ora in avanti un diverso protagonismo del Cnf  sulle questioni al centro del dibattito politico:

«finora, per rispetto del nostro ruolo istituzionale, abbiamo scelto di intervenire poco. Abbiamo fatto male».

Il progetto di riforma dell’Ordinamento giudiziario, ad esempio, contro il quale appare sempre più probabile un nuovo sciopero dei magistrati, secondo Danovi è portatore di opposti estremismi:

«in alcuni passaggi è troppo punitivo verso i magistrati, in altri troppo poco. Sono inaccettabili, invece, i rozzi tentativi di imbrigliare la mente altrui, come il divieto d’interpretazione creativa. Contro una norma del genere i magistrati fanno bene a protestare, anche se la forma dello sciopero finisce per danneggiare i cittadini».

Al di là dell’episodio contingente che ha determinato la mancata partecipazione dell’avv. Danovi in rappresentanza del C.N.F. alla cerimonia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario in Cassazione v’è la sensazione che l’organismo esponenziale della classe forense abbia inteso adeguare la propria posizione a quella delle Camere penali in ciò seguendo una linea di tendenza già fatta propria dall’AIGA con la questione degli incarichi extragiudiziari ed i ci rappresentanti diserteranno anche loro la cerimonia «Non ne condividiamo lo spirito, il contenuto e le finalità   occorre trasformare l’odierno rituale in una giornata della giustizia nel corso della quale aprire i tribunali alle istanze dei cittadini e dare, una volta tanto, a loro la parola sui problemi del sistema giudiziario» ha dichiarato il Presidente avv. Mario Papa.

I segnali che vengono dall’avvocatura, anche da quella meno barricadiera, sembrano negativi. Se così fosse vi sarebbe da essere seriamente preoccupati.