Il CDC del 5
luglio 2003 e la posizione di Magistratura Indipendente. Il
Comitato Direttivo Centrale dellANM è stato convocato e si è svolto il 5 luglio
2003 per discutere e deliberare su un ordine del giorno particolarmente articolato. I
punti più importanti e sui quali si è sviluppato un dibattito e un confronto di
posizioni dialettiche per tutta la giornata sono stati quelli di cui al n.1 (attacchi alla
magistratura), n. 2 (Ispezioni Ministeriali Roma e Milano) e n. 3 (D.d.l. su ordinamento
giudiziario). Dopo
lintervento introduttivo del Presidente dellANM Edmondo Bruti Liberati, il
quale tra laltro proponeva il documento che poi sarebbe stato approvato
allunanimità, interveniva il segretario di M.I. Antonio Patrono il quale,
nellanticipare la nostra adesione al documento proposto dal Presidente
dellANM, sottolineava peraltro come il problema essenziale in questo momento -
risolta la questione economica anche se solo in questa fase temporale e salvo il discorso
più generale della perequazione - riguardava soprattutto il cd. maxiemendamento poichè
erano del tutto infondate le previsioni più ottimistiche pure emergevano allinterno
dellANM per le quali lo stesso non sarebbe stato approvato al Senato entro il mese
di luglio. Patrono
ricordava come già il 4 giugno con un comunicato stampa aveva segnalato come i lavori
procedessero celermente tanto da essere stati già approvati gli articoli più
significativi del maxiemendamento che avrebbero determinato uno stravolgimento
dellassetto dellordine giudiziario. Invitava
dunque i componenti del CDC a confrontarsi soprattutto su questa problematica perchè
quella più incidente sullautonomia e lindipendenza della magistratura. Dopo
lintervento di Patrono il dibattito, specie con Gennaro, si sviluppava proprio sulle
linee tracciate dal segretario nazionale di MI. Prendeva
poi la parola Armando Spataro il quale proponeva un emendamento al documento proposto da
Bruti Liberati, emendamento nel quale richiamandosi ai principi statutari sulla tutela
della magistratura, sollecitava la ANM ad interessare il Parlamento europeo e le altre
istituzioni europee sugli attacchi portati dal Presidente Berlusconi alla magistratura. Lemendamento
poi veniva trasformato in un documento autonomo. A
questo punto riprendeva la parola Patrono, il quale a nome di tutta la componente di M.I.,
ribadiva la propria adesione al documento originario ma comunicava il voto contrario al
documento predisposto dai Movimenti. Per
una maggiore chiarezza espositiva, di seguito riporto i due documenti: Documento
n. 1 approvato allunanimità:
ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI
Comitato Direttivo Centrale 5 luglio 2003 Il
Presidente della Repubblica ed il CSM hanno di recente ancora una volta ribadito il valore
dellindipendenza della magistratura e lesigenza che le decisioni giudiziarie
siano rispettate. LAnm
deve prendere atto con profonda amarezza che ciò nonostante gli attacchi alla
magistratura non solo non sono cessati, ma se possibile, hanno raggiunto livelli più
gravi perchè provenienti dal Presidente del Consiglio e proiettati sullo scenario europeo
e nelle sedi istituzionali dellUnione. Della
magistratura italiana è stata dapprima offerta limmagine di un cancro da curare e
successivamente nella solenne seduta del Parlamento europeo è stato detto che il
Parlamento italiano è dovuto intervenire con leggi particolari come risposta a chi
approfitta del suo ruolo di funzionario pubblico per attaccare dal punto di vista
giudiziario gli oppositori politici. Questo tipo di affermazioni, in Italia
purtroppo ricorrenti, mettono in discussione il valore fondamentale della imparzialità
della magistratura ed hanno suscitato in Europa sconcerto e preoccupazione gravissima per
la violazione del principio della separazione dei poteri. Il
Ministero della Giustizia dispone e pubblicizza sulla stampa ispezioni ed inchieste,
attuate con tempi, modalità ed oggetto tali da costituire una interferenza sui
procedimenti in corso ed un attacco al sereno svolgimento delle funzioni dei giudici e dei
pubblici ministeri. Da ultimo sollecitando di fatto il potere di avocazione della Procura
generale di Milano ha adottato una iniziativa impropria in quanto incide
sullesercizio di una facoltà processuale, che deve essere esercitata in piena
indipendenza e al riparo di ogni intervento o sollecitazione dellesecutivo. LAnm,
nel preciso adempimento dellobbligo statutario di tutelare gli interessi
morali dei magistrati, il prestigio ed il rispetto della funzione giudiziaria (art. 2.3
Statuto Anm) esprime la solidarietà più forte a tutti quei magistrati che, impegnati in
delicati procedimenti sono stati e sono oggetto di intollerabili attacchi per il solo
fatto di rendere giustizia e di applicare la legge. Questi
magistrati mai sono scesi in polemica, consapevoli del loro ruolo istituzionale di rendere
quotidianamente giustizia: la magistratura italiana è al loro fianco. Roma,
5 luglio 2003 Prima
di riportare il secondo documento nel quale si è trasfuso lemendamento dei
Movimenti dobbiamo segnalare come una parte delle argomentazioni del secondo documento
sono state recepite nel primo documento (il riferimento agli obblighi statutari
dellANM e levidenziazione degli attacchi allautonomia e
allindipendenza della magistratura a livello europeo) e come daltronde lo
stesso Presidente Bruti Liberati, prima nella sua relazione introduttiva e successivamente
nella lettura di questo documento riteneva che le sollecitazioni dei Movimenti erano state
ampiamente recepite e daltronde nel corso del dibattito anche altre esponenti del
CDC, specie di MD, segnalavano i pericoli del recepimento integrale di quanto richiesto dai Movimenti, argomentazioni poi riprese
e sviluppate in modo organico da Antonio Patrono per motivare il nostro netto dissenso sul
secondo documento. Documento
n. 2
(approvato a maggioranza e col voto contrario di MI): Il
CDC, di fronte allestendersi degli attacchi alla magistratura nelle sedi comunitarie
ed internazionali, dà mandato alla GEC di individuare le forme opportune attraverso le
quali rappresentare alle istituzioni della Unione Europea lesigenza della
magistratura italiana di ripristinare la verità e di tutelare il proprio onore
assicurando così la piena difesa dellindipendente esercizio delle sue funzioni
svolte; di
portare, conseguentemente, questa problematica allattenzione delle associazioni
europee dei magistrati. Le ragioni del nostro dissenso: Antonio
Patrono, dunque, a nome di tutto il gruppo di MI, riprendeva la parola ed esponeva le
motivazioni del nostro voto contrario. E
evidente che il secondo documento offre nuovamente un argomento al Presidente del
Consiglio contro i magistrati dimenticando che lEuropa non è lItalia e che la
strategia di Berlusconi certamente non può passare in Europa (basti pensare a quanto è
successo sempre al Parlamento europeo proprio nella seduta iniziale del semestre italiano
di Presidenza dellUnione). Si
tratta dunque di un evidente errore strategico perchè così si forniscono argomentazioni
a chi già ripetutamente ha avuto occasione di parlare di una internazionale rossa
dei magistrati tenuto altresì conto che una delle associazioni più forti è
rappresentata proprio dalla MEDEL, alla quale aderiscono guarda caso MD e Movimenti
riuniti. Inoltre
con questo documento in sostanza si vuole evidenziare come vi sia una violazione
dellautonomia e dellindipendenza della magistratura da parte del Governo
Berlusconi anche attraverso lapprovazione del nuovo ordinamento giudiziario,
dimenticando che la riforma rende del tutto simile lordinamento giudiziario italiano
a quello di molti altri Paesi europei e dunque riesce difficile ai magistrati spiegare
perchè si tratti di una anomalia. Infine
è un errore istituzionale perchè lANM non si è mai rivolta, per chiedere appoggi,
al Parlamento italiano e dunque rivolgersi al Parlamento europeo appare a dir poco
singolare così come può apparire una offesa alle istituzioni italiane di garanzia, quali
il Presidente della Repubblica, il CSM e la stessa Corte Costituzionale, rivolgersi ad
organismi stranieri quasi come se in Italia vi sia un problema di democrazia. Alcune
considerazioni Purtroppo
ancora una volta siamo stati facili profeti: leggendo sommariamente una prima rassegna
stampa di domenica 6 luglio emerge come siano immediatamente partiti degli attacchi nei
confronti dell ANM proprio utilizzando le argomentazioni esposte da MI (vedi
soprattutto le dichiarazioni dellon. Gargani alla Stampa). Non
è un caso poi che la stampa in genere abbia ripreso e rilanciato più le striminzite
dichiarazioni del secondo documento rispetto al primo documento ben più ampio e motivato. Appare
dunque evidente come il voler cercare a tutti i costi il più ampio consenso stia portando
alcune componenti associative a danneggiare in modo irreparabile proprio lautonomia
e lindipendenza della magistratura di cui si dichiarano difensori strenui. Se
è consentita una battuta dobbiamo ritenere che di questo passo le ultime mosse non
potranno che essere quella di rivolgerci allONU e di chiedere lintervento dei
caschi blu. Si
riproduce ancora una volta quello che un grande filosofo del 900 definisce come la eterogenesi dei fini: a questo punto è prevedibile
un ricompattamento della maggioranza (che invece mostrava chiari ed evidenti segni di
differenziazione) al fine di accelerare lapprovazione del maxiemendamento
blindandolo nuovamente. Le
possibilità di dialogo che si erano riaperte anche attraverso loculata gestione
dellANM da parte degli attuali vertici rischiano di essere compromesse seriamente. Ma
ciò che lascia maggiormente sconcertati è la posizione della componente associativa di
maggioranza relativa che pure vede elementi di spiccato valore intellettuale ed esprime
posizioni più moderate ed attente alle dinamiche istituzionali: evidentemente dobbiamo
prendere atto che quella componente ormai è solo un cartello elettorale e dunque le sue
scelte sono solo adottate in relazione a tale scopo minando alle radici le ragioni della
sua esistenza. La
questione economica Un
ultimo punto riguarda la questione economica. Il
CDC ha preso atto con soddisfazione che si è conclusa positivamente la fase della
determinazione delladeguamento triennale delle nostre retribuzioni. E
pur tuttavia la componente di MI ha sollecitato nuovamente ad adoperarsi perchè sia
oggetto dellattività della GEC la problematica della perequazione economica con le
altre magistrature. Alluopo
già è stata approntata tutta la documentazione necessaria ed anche i calcoli sono già
stati effettuati come riferitoci da Mario Cicala e dunque appare davvero singolare la
richiesta di alcuni componenti del CDC di richiedere lintervento di esperti non
magistrati ovviamente retribuiti proprio per effettuare quelle analisi che sono già in
nostro possesso. Informeremo
ovviamente sugli sviluppi. Sergio
Gallo |