MAGISTRATURA INDIPENDENTE Il
Presidente - Il Segretario generale LETTERA APERTA AI COLLEGHI Riteniamo doveroso
sottoporre alla valutazione di tutti loperato di Magistratura Indipendente nelle
recentissime vicende dellANM. In
tale prospettiva vi rimettiamo lillustrazione puntuale dellaccaduto, prendendo
le mosse dai dati che hanno a nostro avviso caratterizzato lazione della Giunta
sotto la guida di Antonio Patrono, con la cui presidenza M.I. ha recuperato un ruolo di
primo piano nella politica associativa. Il Gruppo è infatti risultato decisivo e
trainante: -
per la ripresa del confronto della magistratura associata col Ministro, col Governo e con
lintero mondo politico; -
per affermare, nella conduzione di tale confronto, un modello di comporta-mento composto
nei modi, istituzionalmente ineccepibile, ma nel contempo di assoluta fermezza nella
difesa dei principi costituzionali che presidiano lindipendenza della giurisdizione; -
nel determinare unazione dellANM potenzialmente idonea a conseguire il massimo
risultato di miglioramento e rettifica dellazione riformatrice, inducendo il
Ministro a significativi cambiamenti del suo progetto (su Scuola, accesso in cassazione,
ruolo dei membri laici nei Consigli giudiziari, avanzamenti in carriera con abolizione
delle qualifiche, tipizzazione degli illeciti disciplinari, ecc.); -
nel rivitalizzare allo stesso tempo e senza concessione alcuna ad inaccettabili
logiche di scambio le rivendicazioni economiche della magistratura ordinaria, anche
nella prospettiva della perequazione verso le altre magistrature. Nel
CDC del 25 maggio 2002 Magistratura Indipendente ha proposto di: a)
denunciare linadeguatezza dellattività del Governo e della maggioranza
parlamentare in materia di giustizia, dimostrata dalla presentazione di disegni di legge
mai ispirati alla necessaria logica della razionalizzazione dei tempi dei processi (ed
anzi in controtendenza rispetto ad essa), ed aggravata dalla costante delegittimazione
delloperato concreto della magistratura; b)
chiedere esplicitamente al Governo di predisporre un piano operativo complessivo di
interventi veramente idonei a rendere più efficiente lamministrazione della
giustizia; c)
prendere atto, nel contempo, del confronto in corso con il Governo sul tema del disegno di
legge in materia di ordinamento giudiziario, che già aveva prodotto risultati su vari
punti di rilievo; d)
mantenere lo stato di agitazione ma sospendere lo sciopero già previsto per il 6 giugno e
proseguire su tutti i versanti i confronti avviati, nella convinzione che questa fosse la
strada migliore per evitare irrigidimenti, anche alla luce delle parole in tal senso
espresse dal Presidente della Repubblica. Ci
conforta oggi il suo ulteriore appello in tal senso. E
stato, invece, approvato un diverso documento presentato dagli altri gruppi, che rinvia la
data dello sciopero al 20 giugno, chiedendo nel frattempo lo stralcio dal d.d.l. sullordinamento
giudiziario di tutta una serie di norme alcune delle quali il Ministro aveva
ripetutamente dichiarato qualificanti il suo provvedimento (e, quindi, per lui
irrinunciabili) che comprendevano anche quelle sulle quali già il confronto aveva
condotto a risultati. Magistratura
Indipendente, che pur ha condiviso varie critiche manifestate dagli altri gruppi, ha
ritenuto che il documento anzidetto non lasciasse in realtà alcun margine di utile
confronto ed equivalesse in sostanza ad una ineluttabile conferma dello sciopero, sia pure
in data diversa da quella originaria. I
rappresentanti di Magistratura Indipendente hanno, pertanto, votato contro il documento
presentato dagli altri gruppi, che è stato approvato a maggioranza. Allesito
della votazione il presidente Patrono, che si era astenuto in sede di votazione, ha
rassegnato le sue dimissioni irrevocabili dallincarico, da un lato dichiarando di
non ritenersi la persona adatta per realizzare la strategia delineata dal Comitato
Direttivo Centrale, avendo già tentato senza successo di ottenere dal Governo le
modifiche al disegno di legge indicate nel documento approvato, dallaltro esprimendo
perplessità circa lopportunità di confermare sostanzialmente lo sciopero in
presenza di un confronto ancora aperto e da proseguire su ogni altro punto di interesse,
che avrebbe con ciò corso il rischio concreto di essere vanificato da irrigidimenti. Magistratura
Indipendente è quindi uscita dalla Giunta. Per
una compiuta valutazione, va tenuto presente che in sede di CDC lazione del Gruppo
è stata concertata allunanimità da Antonio Patrono e dagli altri componenti
presenti, e condivisa da noi due quali Presidente e Segretario generale. In
tale linea, le dimissioni di Antonio Patrono sono avvenute su sua decisione condivisa
senza eccezioni dal Gruppo. Con grande senso di responsabilità, Patrono si è astenuto in
sede di votazione sui documenti contrapposti, al fine di non condizionare il CDC, ma
avendo egli già precedentemente deciso di rassegnare le dimissioni ove non fosse stata
accolta quella che a lui come a tutti gli aderenti a Magistratura Indipendente
presenti pareva lunica strada percorribile: quella del mantenimento dello
stato di agitazione, senza revoca dello sciopero ma con rimessione della decisione sullopportunità
e sui tempi della sua effettuazione allesito di un CDC che valutasse nelle
settimane prossime la concreta evoluzione della trattativa con il Ministro. E
a questo punto doveroso rimarcare che la rottura dellunità associativa, cioè di un
valore per il quale M.I. ha reiteratamente sacrificato in passato proprie significative
convinzioni, è conseguita allassoluta chiusura degli altri gruppi rispetto ad una
proposta che ritenevamo e che continuiamo a valutare come la più equilibrata e
potenzialmente proficua nellinteresse della magistratura ed ancor prima dei
cittadini, sui quali in via prioritaria si riflette qualsiasi intervento che possa
alterare i connotati essenziali della giurisdizione. Anche
nella nuova collocazione del Gruppo al di fuori della Giunta direttiva della ANM il nostro
impegno rimane immutato e volto alla medesima prospettiva. Intendiamo, anzi, lattuale
posizione come fonte di ulteriore responsabilità, che ci impone un atteggiamento di
massima correttezza e di pari dovere di costruttiva ricerca di soluzioni dinteresse
generale. Roma, 29 maggio 2002 Il Segretario generale Il Presidente
Fausto
Zuccarelli
Antonello
Mura
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