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MAGISTRATURA INDIPENDENTE

                                                                                              Roma, 10 luglio 2002

A tutti gli aderenti a

Magistratura Indipendente

            All’esito delle elezioni dei componenti togati del C.S.M., pur con tutti i limiti di un commento a caldo, si impongono alcune riflessioni.

            In primo luogo la nota positiva: l’elezione di Franco Lo Voi e Gianni Mammone. La loro professionalità e le loro doti umane li rendono portatori ideali, in seno al C.S.M., dei valori di Magistratura Indipendente per i quali si sono sempre impegnati con spirito di servizio e cui hanno ispirato la loro difficile campagna elettorale. Siamo certi di interpretare il vostro comune sentire nell’esprimere ai due nuovi Consiglieri gli auguri più affettuosi.

            Con calore manifestiamo apprezzamento e gratitudine a Simonetta Sotgiu ed a Sergio Gallo, che con personale sacrificio si sono battuti encomiabilmente, non ottenendo l’elezione ma riportando una somma significativa di consensi.

Purtroppo è altrettanto doveroso affrontare anche le note meno liete.

Nel rivolgere il più vivo ringraziamento a tutte le Colleghe ed i Colleghi che hanno votato per i nostri candidati e per i nostri ideali, non intendiamo minimizzare gli aspetti negativi dell’esito elettorale.

L’inedito sistema di voto ha oggettivamente favorito i candidati sostenuti dai gruppi associativi maggiori e le alleanze elettorali. Già la rappresentatività territoriale dei numerosi candidati espressi da Unicost, da un lato, e dal cartello MD-Movimenti-Ghibellini, dall’altro, spiega in parte la forte aggregazione di consenso. L’abbandono del sistema elettorale proporzionale non poteva non penalizzare un gruppo associativo di minoranza, quale Magistratura Indipendente.

D’altro lato, non può ignorarsi che questa consultazione è stata preceduta da scelte difficili. Per tutte, basta rammentare le più recenti vicende associative: l’accettazione della responsabilità della presidenza dell’A.N.M. da parte di Magistratura Indipendente, con Antonio Patrono; la conseguente azione associativa, che ha ribadito la fermezza sui principi costituzionali che presidiano la giurisdizione, ma ha anche mostrato la reale volontà di confronto con tutte le forze politiche e con il Governo; l’indizione dello sciopero sotto la stessa presidenza Patrono; le successive dimissioni di quest’ultimo per l’ostinato rifiuto degli altri gruppi di attendere le risposte alle richieste avanzate dall’A.N.M. (pur a fronte delle reiterate sollecitazioni del Capo dello Stato e della nostra espressa volontà di confermare nel frattempo lo stato di massima agitazione); la decisione di lasciare, infine, al libero apprezzamento di ciascun aderente a M.I. la valutazione in merito all’adesione o meno allo sciopero.

Queste ed altre scelte travagliate erano certamente presenti all’elettorato. Visto il risultato, è ben possibile che non abbiano riscosso consenso.

E’ nostra precisa volontà sottoporre alle valutazioni del Gruppo, nella sua massima espressione assembleare, questa linea: pronti, come sempre, ad accettarne democraticamente le decisioni.

Nella consapevolezza di avere operato con tutte le nostre risorse per l’interesse comune, che è anzitutto quello della giurisdizione e dell’intera  magistratura (rispetto al quale anche l’interesse di M.I. è funzionale e strumentale), l’auspicio che fin da ora formuliamo è che, nonostante l’esito elettorale, dal dibattito assembleare emerga un indirizzo futuro del Gruppo che non si riduca a logiche elettoralistiche; né mai rinunzi alla bandiera dell’effettiva indipendenza, che postula in primo luogo il rifiuto di un bipolarismo, assolutamente improprio nella rappresentanza della magistratura (e che pure sembra delinearsi nella visione di molti). E’ lo stesso rifiuto – non sfuggirà certo a chi legge – che ci ha indotto a ricercare costantemente una sintesi alta delle c.d. varie anime di Magistratura Indipendente: azione che rivendichiamo con orgoglio e che costituiva l’obiettivo politico del nostro mandato.

L’Assemblea nazionale, convocata in Fiuggi l’11 ottobre prossimo, discuterà queste e tutte le altre opzioni politico-associative sul tappeto; così come valuterà tutti gli altri fattori che hanno influito sul risultato elettorale: una legge che ha premiato chi più poteva contare su una disciplinata struttura organizzativa; le irrazionali iniziative di coloro che hanno ritenuto di candidarsi al di fuori delle scelte collegiali e che hanno condannato all’insuccesso la candidatura di Sergio Gallo; le frammentazioni interne ai distretti del Nord, che hanno precluso la presenza di un candidato che rappresentasse tali aree territoriali.

Riserviamo una più approfondita analisi all’Assemblea Nazionale, certi fin da ora che Magistratura Indipendente saprà trovare nella sintesi dei propri valori culturali ed ideali strumenti nuovi ed efficaci di conquista del consenso.

 

                             Il Presidente                                       Il Segretario Generale

                            Antonio Mura                                        Fausto Zuccarelli