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 MAGISTRATURA INDIPENDENTE 

Assemblea Generale, Fiuggi 24 - 26 gennaio 2003 

Ordine del Giorno 

L’assetto della giurisdizione rappresenta uno dei cardini di uno Stato democratico poiché attraverso questa si realizzano le garanzie fondamentali di libertà del cittadino che, secondo l’integrale disegno costituzionale, è portatore di valori che le istituzioni dello Stato debbono garantire. 

In questo contesto si inserisce e si legittima la previsione contenuta nell’articolo 104 della Costituzione secondo cui la magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere. Questo principio si colloca in due diverse proiezioni, collegate l’una all’altra: da una parte l’autonomia dell’ordine giudiziario da ogni altro potere dello Stato, dall’altro l’autonomia e l’indipendenza del potere politico, espressione della sovranità popolare, dall’ordine giudiziario, intendendosi questa proiezione dell’articolo 104 della Costituzione come corollario del secondo comma dell’articolo 101 che, statuendo essere i giudici soggetti soltanto alla legge, impone agli stessi l’assoluto e inderogabile dovere di adeguare il proprio operato, nell’esercizio della giurisdizione, ai dettami imposti dalla legge.

In   questo quadro si legittima e giustifica l’articolazione delle garanzie costituzionali della magistratura e, segnatamente, la creazione del CSM quale organo di autogoverno dell’ordine giudiziario, garante dell’autonomia e indipendenza di tale ordine, ma a un tempo presidio rispetto ad eventuali tentativi, da parte dell’ordine giudiziario medesimo, di travalicare i confini suoi propri per invadere il terreno tipico di esercizio della sovranità popolare; non a caso il Costituente ha attribuito al Presidente della Repubblica, supremo garante delle istituzioni, il ruolo di presidente del CSM. 

Pertanto è necessario che il carattere di organo di garanzia del CSM sia difeso e valorizzato, perché presidio idoneo a risolvere in radice, incanalandole sui corretti binari istituzionali, situazioni di contrasto che altrimenti possono degenerare in delegittimanti conflitti.

 Non sempre è adeguata a questi fondamentali principi l’azione della classe politica, propensa a restringere gli spazi di autonomia della magistratura e il suo livello di efficienza, spesso con singolari sinergie tra tutti gli schieramenti politici, in altri settori mai riscontrate. E’ vivo il ricordo delle numerose leggi approvate nello scorcio finale della passata legislatura, con ampie maggioranze trasversali, che hanno tra l’altro ancor più contribuito a dilatare i già lunghi tempi del processo penale, aggravando per altri profili il regime di responsabilità incombenti sui magistrati. Ed una preoccupante analogia di situazioni traspare anche nell’attività dell’attuale legislatura, a giudicare dal tenore di leggi già approvate e di vari disegni di legge pendenti in Parlamento, specie in materia di ordinamento giudiziario, contenenti soluzioni del tutto inadeguate. 

 

Allo stesso modo non può tacersi che, nel solco di preoccupante compressione dei livelli necessari di indipendenza e di efficacia dell’attività giudiziaria, si inserisce per ultima la proposta di istituire una commissione parlamentare, principalmente finalizzata a sindacare indebitamente le modalità di esercizio dell’azione penale.

 

 

In tale situazione Magistratura Indipendente ritiene che, come ogni magistrato deve improntare il proprio comportamento al riserbo, all’affermazione per sentenza dei diritti e alla conduzione legalitaria delle indagini, così è dovere dell’associazionismo giudiziario, senza alcuna forma di collateralismo politico,  criticare, con correttezza ma con fermezza, ogni soluzione che presenti controindicazioni ed inadeguatezze, contribuendo invece, in una logica propositiva, a ricercare le soluzioni migliori per risolvere gli indiscutibili e gravissimi problemi che affliggono l’amministrazione della giustizia e mortificano l’attività del magistrato.  Compito critico che deve essere svolto con estrema chiarezza e serenità, in coerenza con i caratteri propri dell’attività giudiziaria, in modo da essere compreso ed apprezzato senza riserve dall’intera opinione pubblica, senza prestare il fianco a strumentalizzazioni, a fraintendimenti determinati da eccessi polemici e alle altre accuse, che spesso hanno accompagnato negli ultimi mesi l’azione associativa della magistratura, incrinandone l’efficacia.

 

E’ volontà di Magistratura Indipendente perseguire in tal modo la migliore tutela dei principi e dei valori fondamentali per il corretto esercizio della giurisdizione.