COMITATO DIRETTIVO CENTRALE DELLANM DEL 4 OTTOBRE 2003 1.Lordine del giorno Lordine del giorno del CDC prevedeva nove punti ma
sostanzialmente i punti più importanti e sui quali si è sviluppato il dibattito sono
stati quelli relativi agli attacchi alla
magistratura e iniziative conseguenti (capo primo), riforma dellordinamento giudiziario (capo
secondo) e organizzazione del prossimo Congresso
dellAnm per il marzo 2004 (capo settimo). Questi tre punti in realtà erano e sono connessi tra loro come
ha evidenziato nella sua relazione introduttiva il Presidente dellAnm Bruti
Liberati. Il passaggio più importante del suo discorso è stato quello
relativo alla impossibilità di escludere nessuna iniziativa di protesta e dunque appare
indispensabile avviare liter che condurrà allo sciopero. Subito dopo è intervenuto il Segretario dellAnm Carlo
Fucci il quale ricordando come il maxiemendamento sia solo un momento di un progetto più
ampio di un sostanziale attacco alla democrazia residuale ha affermato che occorre
calibrare le risposte per ottenere i risultati più efficaci. Dopo lintervento del vice-Presidente Martello, ha preso la
parola Lucio Aschettino (Md) (che tra laltro presiedeva la riunione) il quale
illustrava la proposta congiunta di Magistratura Democratica, Movimenti Riuniti ed Art.3
per contrastare il progetto di riforma dellordinamento giudiziario di cui non
condividono né il metodo né tantomeno il contenuto. Le proposte sono: -
proclamazione dello stato di agitazione con sciopero finale; -
organizzazione di una giornata sulla giustizia a Roma per
ribadire il ruolo essenziale della magistratura; -
incontri con le forze politiche, la magistratura onoraria e la
magistratura amministrativa; -
dossier sulla riforma della giustizia da inviare alle Autorità
comunitarie; -
auspicio ai magistrati con funzioni non giurisdizionali di
ricordare che sono portatori dei principi di autonomia ed indipendenza della
giurisdizione. 2. Lintervento del
Segretario nazionale di Magistratura Indipendente Antonio Patrono, quale segretario generale di MI e a nome di
tutti i componenti del CDC di MI, interviene ribadendo preliminarmente la necessità dellunità
da riaffermare senza equivoci di sorta. Proprio per la ricerca dellunità
associativa MI ha ritenuto di non presentare un proprio documento così da favorire il
dibattito per trovare le soluzioni migliori. Lo scopo dellazione in questo momento non può che essere
che quella di preservare un magistrato libero ed indipendente di fronte al tentativo di
modificarne il ruolo. Il vero obiettivo dellEsecutivo e dellattuale
maggioranza è condensato nellart. 1 del maxiemendamento. La strategia dellAnm non può che essere quella di
contrastare con strumenti efficaci il disegno di questa maggioranza politica di ottenere
il consenso dellopinione pubblica per modificare lordinamento giudiziario.
Ebbene per fare questo occorre riconquistare la fiducia dellopinione pubblica
annullando la forza del consenso di questo governo. Dunque assemblee, contatti con lopinione pubblica anche e
soprattutto quella disorganizzata. Ciò che bisogna evitare sono le iniziative
estravaganti rispetto al nostro ruolo mentre non esiste alcuna preclusione da parte di MI
allo sciopero. 3. Lintervento di
Maurizio Laudi La logica politica di fondo nellattacco alla magistratura
è quella di ritenere quale unica fonte di legittimità il voto mentre è inammissibile un
potere dello Stato che abbia la sua legittimità in altre fonti come ad esempio le norme
costituzionali. Quanto alla strategia generale questa non può che essere nella
forma di risposte attente e mirate con un percorso progressivo che termini con una
astensione anche di tre giorni. Occorre poi pensare ad iniziative per aprire canali di
comunicazione con lopinione pubblica come ad es. i Tribunali aperti e il
coinvolgimento degli organi istituzionali rappresentativi locali sui problemi della
giustizia. 4. Intervento di Cosimo
Ferri Mostra piena soddisfazione per la riunione odierna del CDC ed in
particolare per la ritrovata unità associativa. Chiede un intervento della Giunta sul problema delle trascrizioni
dei processi penali e della magistratura onoraria. 5. Intervento di Sergio
Gallo Relaziona sulla riunione della redazione de La Magistratura
il cui ruolo dovrà essere rilanciato in modo da affiancare compiutamente le iniziative
della GEC e dellAnm. Il prossimo numero sarà dedicato allanalisi del
maxiemendamento e lancia lidea di presentare pubblicamente la rivista nelle librerie
delle grandi città. Condivide completamente lanalisi del segretario Patrono. 6. Il documento
conclusivo Dopo un animato dibattito viene stilato e approvato allunanimità
un documento nel quale il CDC dà mandato alla GEC -
di rappresentare alle forze politiche e in tutte le sedi
opportune i gravi pericoli per lautonomia e lindipendenza della magistratura e
per la efficienza del servizio derivanti dal progetto di riforma; -
di contribuire alla riflessione e alliniziativa della
cultura giuridica e di tutti gli operatori del diritto sulle conseguenze di una eventuale
approvazione nel testo attuale del disegno di legge delega sullordinamento
giudiziario; -
di organizzare per 5 novembre 2003 una giornata per la giustizia
in tutte le sedi giudiziarie con assemblee aperte a tutte le altre magistrature, agli
avvocati, agli operatori del diritto, al personale amministrativo e alle espressioni della
società civile; -
di realizzare in Roma per il 22 novembre 2003 una assemblea
nazionale aperta, con il contributo della società civile, della cultura giuridica, di
rappresentanti delle magistrature europee. Il CDC è convocato in via permanente per ladozione di
tutte le ulteriori iniziative, ivi compresa la proclamazione dello sciopero. 7. Riflessioni sul
documento conclusivo Il dibattito più vivace è stato quello relativo alla necessità
o meno di proclamare immediatamente lo sciopero. Su questo punto in realtà non solo M.I. ed Unicost dissentivano
ma anche taluni autorevoli esponenti di MD e dei Movimenti Riuniti. In realtà il ragionamento alla fine prevalente è stato quello
per il quale uneventuale immediata proclamazione dello sciopero avrebbe inficiato il
primo punto del dispositivo cioè lattività di rappresentazione della GEC alle
forze politiche delle nostre critiche alla riforma dellordinamento giudiziario. La proclamazione dello sciopero significava voler ritenere del
tutto inutile questo passaggio mentre era e rimane doveroso verificare se vi siano
concrete possibilità di emendare sostanzialmente il testo licenziato in Commissione
giustizia del Senato sia da parte di residue forze politiche di governo sia soprattutto da
parte dellopposizione politico-parlamentare. Daltronde proprio il documento congiunto di MD-Movimenti
riuniti ed Art. 3 sollecitava tra laltro incontri con le forze politiche e con le
altre magistrature. Lo sciopero dunque non può che costituire il momento finale
delle iniziative adottate e cioè stato di agitazione, giornata per la giustizia,
confronto con le forze politiche e può essere deliberato in qualunque momento rimanendo
il CDC convocato in via permanente. 8. Le polemiche
successive Nelle immediate ore successive al CDC ed anche oggi si sono
sviluppate una serie di polemiche sia a livello locale che nazionale con interventi dei
segretari di Unicost ed MD. In sostanza è accaduto che, sulla base anche dei resoconti
giornalistici, e delle e-mail di alcuni magistrati sia MD sia a livello locale Art.3 hanno
fornito una ricostruzione in parte divergente rispetto a ciò che effettivamente è
accaduto nel CDC ritenendo di poter affermare che la mancata immediata proclamazione dello
sciopero sia dovuta alle posizioni di Unicost e di MI cui le altre componenti si sono
dovute adeguare per salvaguardare lunità associativa. In realtà le cose sono andate diversamente come emerge anche da
questo resoconto ed dunque ognuno deve prendersi le sue responsabilità. Il documento finale recepisce gran parte delle richieste del
documento congiunto di MI-Movimenti e Art.3 e tutti hanno approvato il documento finale. Questi sono i fatti, la propaganda è altra cosa. Antonietta Fiorillo
Sergio Gallo |