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 IL (PIU’ CHE) DELUDENTE INCONTRO TRA LA G.E.C. ED IL MINISTRO CASTELLI

 

Stamani alle ore 10 la GEC dell’ANM al completo (con la sola eccezione di Martello) ha incontrato presso il Ministero della Giustizia il Ministro sen. Castelli.

Con il Ministro vi erano altresì Nebbioso, Verucci, Tatozzi e Cerrato.

Dopo l’intervento introduttivo del Presidente dell’ANM ha preso la parola il sen. Castelli evidenziando, a titolo di premessa, come vi sia una grande distanza culturale dalla magistratura associata non solo del Ministro medesimo ma anche dell’insieme del Governo. Si tratta peraltro di una distanza superabile solo con gli anni e qualora cessino gli attacchi di taluni magistrati nei confronti dei politici.

Il Ministro altresì critica l’idea di utilizzare l’inaugurazione dell’Anno Giudiziario da parte dell’ANM come strumento di protesta sindacale ed afferma che in questo momento il suo interlocutore principale non è la magistratura associata ma il Parlamento.

Quanto alla riforma dell’ordinamento giudiziario non si tratta di una riforma affrettata perché in cantiere già da due anni e al riguardo il Ministro ribadisce che sui principi non è possibile alcun margine di trattativa mentre sono possibili solo taluni accorgimenti tecnici.

E dunque nel merito:

- doppio concorso iniziale: non vi è stata alcuna obiezione da parte di alcuna forza politica, tutto il Parlamento è d’accordo e questa soluzione non potrà che migliorare la selezione dei magistrati.

- scuola della magistratura: anche qui non è in discussione l’assetto previsto dalla riforma mentre si potrebbe discutere solo dell’aliquota di componenti designati dal CSM;

- concorsi per la progressione in carriera: non vi è alcun margine di trattativa: è il sistema liberista che spinge in tal senso;

- Procura e sua organizzazione: non vi è alcun margine di trattativa poiché sono in gioco i principi di responsabilità e di gerarchia che non sono assolutamente in discussione, al più si potrebbe rivedere il problema della abolizione dei procuratori aggiunti ma solo per le grandi sedi;

- Potere di avocazione del Procuratore Generale: non vi è alcuna margine di trattativa perché risponde ai principi già detti di responsabilità e gerarchia;

- Emendamento Bobbio: in un primo momento il Ministro non risponde ma poi dietro sollecitazione dei componenti di Mi in Giunta chiarisce che il testo verrà solo ripulito ma i principi ivi contenuti non sono in discussione.

Conclusione: il clima iniziale era sufficientemente disteso, dopo due ore e mezzo il clima era tutt’altro che disteso.

Vi è stato alla fine un ripetuto scontro verbale tra il Presidente dell’ANM e il Ministro terminato per l’allontanamento di quest’ultimo dopo i saluti convenevoli (lo stesso all’inizio della riunione aveva peraltro ritenuto di non salutare alcun componente della Giunta).

Questo è il resoconto il più oggettivo possibile dell’incontro.

PS: un’ultima informazione: pare che la riforma sarà approvata al massimo entro il prossimo 21 o 22 gennaio.

 

Antonietta Fiorillo                              Sergio Gallo