ASSOCIAZIONE
NAZIONALE MAGISTRATI ITALIA ASSETTO DELLA MAGISTRATURA
ITALIANA E PROPOSTE DI RIFORMA
La Costituzione
italiana, entrata in vigore il 1° gennaio 1948, ha dedicato una particolare attenzione al
tema dellautonomia e dellindipendenza dei giudici. A tal fine essa stabilisce
che la magistratura ordinaria costituisce un ordine autonomo ed indipendente
da ogni altro potere (art.104)
ed ha istituito un organo di autogoverno: il Consiglio Superiore della
Magistratura (C.S.M.), al
quale è affidata lintera carriera di tutti i magistrati ordinari (art.105). La Costituzione,
pertanto, ha attribuito al C.S.M. lamministrazione dei magistrati (nomine,
trasferimenti, promozioni, provvedimenti disciplinari) e così lorgano di
autogoverno è il garante dellindipendenza della magistratura.
Indipendenza ed
autonomia sono principi, che la Costituzione riconosce anche al pubblico ministero, in
particolare perché è prevista lobbligatorietà dellazione penale (artt.107 e
112).
A ciò si
aggiunga che giudici e pubblici ministeri appartengono al medesimo ordine giudiziario ed
hanno pari dignità. E, quindi, possibile che il magistrato, nel corso della sua
carriera, possa passare da una funzione allaltra (da giudice a pubblico ministero o
viceversa) sulla base di una valutazione espressa dal C.S.M..
In attuazione
dei citati principi costituzionali è stato approvato nel corso degli anni un complesso
sistema normativo, che ha consentito a tutti i magistrati italiani (giudici e pubblici
ministeri) di svolgere sempre le proprie funzioni senza essere condizionati dai poteri
legislativo ed esecutivo e di poter perseguire tutti gli illeciti penali, da chiunque
commessi.
Il principio
della obbligatorietà dellazione penale ha consentito di perseguire anche persone
con importanti cariche pubbliche, come Mr. Berlusconi (Presidente del Consiglio dei
Ministri) e parlamentari come lonorevole Previti.
Mr. Berlusconi,
forte di una salda maggioranza parlamentare, sostiene di essere vittima di un complotto
giudiziario, organizzato da pubblici ministeri (ed anche da giudici), che agiscono per
favorire le forze politiche di opposizione, e cioè quelle di sinistra.
Ovviamente tale
accusa è del tutto ingiustificata poiché Mr. Berlusconi è
sottoposto a tali processi sulla base di accuse, che dovranno essere
valutate dal giudice competente secondo le regole del giusto processo, che sono state
recentemente inserite nella Costituzione.
La grave accusa
di politicizzazione della magistratura è stata ribadita da Mr. Berlusconi in data
29.4.2003. Infatti il Tribunale di Milano, al termine di un processo durato tre anni, ha
condannato ad undici anni di reclusione lonorevole Previti, riconosciuto colpevole
di corruzione di magistrati. Mr. Berlusconi ha dichiarato alla stampa: la
condanna non fa che confermare una persecuzione politico giudiziaria. Basta con i
magistrati politicizzati.Ed ha aggiunto in
una lettera alla
stampa: In
una democrazia liberale i magistrati politicizzati non possono scegliersi, con una logica
golpista, il governo che preferiscono.
Questi gravissimi
commenti sono sufficienti per comprendere il
clima di forte tensione che esiste fra la politica e la magistratura in Italia. Il potere politico accusa i magistrati di essere la
causa principale del cattivo funzionamento del sistema giudiziario, ma in realtà intende
ridimensionare lautonomia e lindipendenza della magistratura, per come fissate
dalla Costituzione. Ovviamente si intende raggiungere tale risultato senza modificare
formalmente la Costituzione, ma proponendo ed approvando leggi volte a sottrarre la
carriera dei giudici al C.S.M. per assegnarla in qualche modo al Ministro della Giustizia.
Infatti nel 2002
il Governo presentò un disegno di legge, con il quale si intendeva introdurre importanti
modifiche dellordinamento giudiziario, fra cui in particolare: 1) istituire una
scuola della magistratura sottoposta alla Corte di Cassazione, che in tal modo avrebbe
perso il ruolo di vertice giurisdizionale a cui è affidato il compito di unificare il
diritto nazionale attraverso le sue sentenze per farne anche il luogo di meccanismo di
valutazione dei giudici; 2) consentire al
Ministro della Giustizia, e quindi al Governo, di avere un ruolo attivo nella nomina di
una parte dei componenti della Corte di Cassazione. In tal modo il potere del C.S.M. di
provvedere alle nomine ed alla carriera dei magistrati verrebbe fortemente ridotto per
attribuirlo alla politica; 3) introdurre
meccanismi di separazione delle carriere fra giudici e pubblici ministeri in modo da
rendere estremamente difficile la possibilità per il magistrato di passare da una
funzione allaltra.
Di fronte a
questa situazione la magistratura italiana ha risposto con grande compostezza, ma anche
con grande fermezza, cercando di rappresentare a tutti i cittadini che i principi
costituzionali dellautonomia e dellindipendenza dellordine giudiziario
sono valori fondanti di una democrazia compiuta.
LAssociazione
Nazionale Magistrati, a cui aderisce il 95% dei magistrati italiani ( circa 9000 ), ha
svolto unincisiva azione per contrastare i progetti governativi ed il 6.6.2002 ha
anche attuato uno sciopero per contrastare il progetto di riforma.
Purtroppo finora
tutti i tentativi di instaurare un dialogo
costruttivo con le forze di Governo al fine di evitare lapprovazione di leggi lesive
dellautonomia e dellindipendenza della magistratura sono falliti. Anzi
recentemente il Governo ha presentato un nuovo progetto di riforma che risulta ancor più dannoso per i magistrati.
Attualmente si
accede alla magistratura attraverso un concorso pubblico per esami ed il magistrato,
attraverso periodiche verifiche effettuate dal C.S.M., consegue le qualifiche superiori
(appello, cassazione, dirigente superiore) in base allanzianità richiesta dalla
legge.
Il nuovo
progetto del Governo si basa essenzialmente sui seguenti punti: a) laccesso in
magistratura avviene mediante un concorso a posti distinti nella magistratura giudicante
ed in quella requirente; b) il passaggio nelle
funzioni requirenti e giudicanti di secondo grado avviene solo sulla base di un nuovo
concorso; c) le funzioni di
cassazione possono essere svolte solo sulla base di un nuovo concorso; d) le funzioni di
dirigente possono essere attribuite solo sulla base di un nuovo concorso.
Da ciò discende
che se fosse approvato tal progetto la vita del magistrato sarebbe segnata
da continui concorsi e, soprattutto, si creerebbero due magistrature separate: quella dei
giudici e quella dei pubblici ministeri con la conseguenza che questi ultimi
inevitabilmente si allontanerebbero dalla cultura della giurisdizione con ricadute sulla propria indipendenza.
Una magistratura
a struttura piramidale e verticistica, come prevista dal nuovo progetto di riforma,
contrasta con il modello previsto dalla Costituzione. Al principio della pari dignità
delle funzioni (art.107 Costituzione) si sostituisce quello di una magistratura,
strutturata in base a schemi rigidi di carriera, che sono dannosi anche per la sua
efficienza. Infatti i magistrati, anziché impegnarsi per rendere giustizia in tempi
ragionevoli, sarebbero continuamente impegnati a superare concorsi per progredire nella
loro carriera.
Ovviamente la
continua formazione professionale del magistrato è un requisito indispensabile per assicurare ai cittadini un processo giusto ed a
tal fine il C.S.M. profonde un grande impegno su tal versante organizzando ogni anno
moltissimi corsi di aggiornamento. La situazione sarebbe diversa qualora i magistrati
dovessero invece acquisire titoli per fare carriera. Limpegno del magistrato
concentrato non sul carico di lavoro dellufficio ma sulla sentenza da valorizzare
quale titolo e la sua tendenza a coltivare lo studio teorico finirebbero
inevitabilmente per aggravare ulteriormente leccessiva durata dei processi.
La magistratura
italiana non intende sottrarsi al confronto sulle necessarie riforme in tema di
ordinamento giudiziario, ma auspica che tali riforme siano ispirate dai principi dellefficienza
e della pari dignità di tutte le funzioni giurisdizionali.
I giudici e
pubblici ministeri italiani sono convinti che lefficienza della loro funzione
costituisce la migliore difesa dellautonomia e dellindipendenza dei magistrati
e che i progetti di riforma presentati dal Governo tendono in realtà a ridurre lattuazione
di tali principi ed a restringere le funzioni del C.S.M..
I magistrati
italiani, profondamente colpiti nella loro dignità professionale, sperano che tali
progetti di riforma non vengano approvati affinché lItalia continui ad essere uno
dei paesi, in cui lautonomia e lindipendenza della magistratura sono più
tutelate .
LAssociazione
Nazionale Magistrati, grata per lattenzione prestata dallI.A.J. ed in
particolare dal Gruppo Europeo, si riserva di chiedere un intervento dellAssociazione
Internazionale qualora il progetto governativo sarà approvato dal Parlamento.
Il delegato italiano Fausto Zuccarelli |