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Pubblico con il consenso del sindacalista interessato questo documento a dimostrazione delle condizioni nelle quali anche noi magistrati lavoriamo a Napoli.

Ho eliminato unicamente la parte centrale che ha un contenuto legato a problematiche sindacal.

Aggiungo solo che il  documento mi è giunto grazie alla cortesia di un Avvocato.

Pochi giorni prima della morte del collega De Falco, a me ben noto per avere io partecipato a talune udienze del Tribunale di Sorveglianza in rappresentanza dell’Ufficio di Procura Generale, era deceduto in circostanze non dissimili il Collega Enrico Marino che fu trovato ormai agonizzante da un Avvocato. Anche in quel caso i soccorsi arrivarono con grosso ritardo.

o.d.g.

F.P.S. – C.I.S.L. GIUSTIZIA

TRIBUNALE DI NAPOLI

SEZIONE AZIENDALE SINDACALE

 “ CASTELCAPUANO “

Si muore....

negli uffici giudiziari di Napoli, si muore. Senza alcuna distinzione, giovani o anziani, uomini o donne, si muore. Non vi è discriminazione alcuna, personale amministrativo o cittadino qualunque, avvocati o magistrati, negli uffici giudiziari di Napoli si muore. Questo connaturale evento, nella sua devastante tragicità, è indissolubilmente legato alla stessa vita e, pertanto, non dovrebbe minimamente turbare le nostre coscienze il fatto che prima o poi si manifesti. Ciò che ci angoscia è che questo fatale evento tende a realizzarsi sempre più sul posto di lavoro, lontano dai nostri cari, dai nostri affetti.

Ancora una volta, a distanza di pochi giorni da altri due analoghi casi, questo funesto evento si è manifestato di nuovo colpendo uno stimatissimo magistrato, il dott. Vincenzo De Falco, di anni 66, in servizio presso il Tribunale di Sorveglianza di Napoli, nel mezzo di una riunione della commissione per la sicurezza degli uffici del circondario ex dlg 626 e, tragico paradosso, mentre si discuteva della lentezza dei soccorsi registrata nei casi menzionati e l’impossibilità verificata di prestare tempestiva assistenza a coloro che, colti da improvviso malore, potrebbero avere eventuale beneficio dall’utilizzo di un defibrillatore che, pur in possesso dell’amministrazione, è di un’assoluta inutilità in quanto non vi è personale in grado di saperlo utilizzare.

Nel rivolgere un pensiero affettuoso alla memoria di questo magistrato, di sentite condoglianze alla sua famiglia, non possiamo esimerci dal fare alcune considerazioni tese a comprendere i motivi dell’acuirsi di tali eventi e le eventuali correlazioni col posto di lavoro.    

                                                           (omissis)

Nel rinviarvi a quell’incontro, sicuro della unanime partecipazione, voglio concludere questo breve scritto rivolgendo un sincero ringraziamento all’amico Francesco D’Antonio per l’immensa umanità dimostrata nel tentativo disperato di tenere in vita il compianto De falco. Sento ancora le sue disperate esortazioni rivolte al De Falco piombato nella desolante incoscienza dello stato pre morte; l’affannarsi in un defatigante tentativo durato oltre venti minuti attuato con energico massaggio cardiaco e praticato con la respirazione bocca a bocca; una volontà eccezionale dimostrata con un coraggio immenso per nulla doma nell’impari lotta con la morte e, purtroppo,  svilita dal tragico epilogo. Vorrei dire di più e rappresentare meglio il gesto dell’Amico D’Antonio, ma non ci riesco se non rivolgendogli un sincero e sentito : grazie     

Napoli, 5/2/2004                                                        IL SEGRETARIO