1R) Modifica dei servizi di protezione nei confronti dei magistrati esposti a
rischio, in particolare nel Distretto di Reggio Calabria.
(Fasc. 1/2001 Relatore Avv. DI
CAGNO)
La commissione
premesso
-
che con deliberazione del 25 ottobre 2001 il Consiglio Superiore della
Magistratura, nellambito delle proprie competenze di verifica della funzionalità e
dellefficienza degli uffici giudiziari nel contrasto del crimine organizzato, ha
invitato il sig. Ministro della Giustizia a rappresentare nelle competenti sedi
istituzionali le problematiche relative alla prospettata riduzione dei livelli di
protezione assicurati ai magistrati esposti a rischio, nella consapevolezza che limparzialità,
lindipendenza e la serenità degli stessi nellesercizio delle proprie funzioni
sono intimamente correlate alle surrichiamate esigenze di efficienza degli uffici
giudiziari nel contrasto della criminalità;
-
che la deliberazione di cui sopra era stata determinata in particolare dalla
situazione rappresentata al Consiglio con riferimento prima al distretto di Reggio
Calabria, e successivamente al distretto di Palermo;
-
che nel corso delle audizioni dei capi degli uffici giudiziari dei distretti
di cui sopra, veniva avanzata lipotesi che il ridimensionamento dei livelli di
protezione dei magistrati potesse essere correlato a inesatte interpretazioni delle nuove
direttive impartite sulla materia dal Ministero dellInterno;
-
che, pertanto, dopo lapprovazione della deliberazione consiliare del
25 ottobre 2001, la Decima Commissione ha richiesto, tramite il Comitato di Presidenza, lacquisizione
della circolare del Ministero dellInterno in materia di misure di protezione in
favore dei magistrati, e ha disposto un monitoraggio presso gli uffici giudiziari allo
scopo di verificare se il citato ridimensionamento dei livelli di protezione, lamentato
dai capi degli uffici giudiziari di Reggio Calabria e Palermo, si fosse verificato anche
in altri uffici;
osserva quanto segue.
Con circolare datata 15-9-2001, il Ministero dellInterno
ha disposto una revisione e rimodulazione
delle misure di protezione individuali e di vigilanza degli obiettivi, in unottica
di razionalizzazione e di ottimizzazione delle risorse umane e materiali disponibili,
ponendo ai destinatari lobiettivo del recupero di una quota di risorse, già
destinate ai servizi di protezione, non inferiore al 30%.
La circolare invita a rivedere i dispositivi di protezione
alla luce dellaccertamento delleffettività e attualità del rischio cui si
ritengono esposti i destinatari delle misure; invita, inoltre, a valutare la scorta come
sostitutiva e non aggiuntiva rispetto alla tutela, a riconsiderare lutilizzo dei
servizi di tutela, e a privilegiare limpiego di personale in uniforme e di mezzi con
i colori di istituto nelle attività di protezione.
Lacquisizione della circolare del Ministero dellInterno
consente di evidenziare la fondatezza dellallarme lanciato dai capi degli uffici
giudiziari di Reggio Calabria e Palermo.
Nel corso delle audizioni degli stessi, infatti,
era stato lamentato che:
-
molti magistrati, soprattutto giudicanti, si sono visti revocare la tutela
sul presupposto della non effettività o attualità dellesposizione a rischio,
restando così privi di qualsivoglia forma di protezione;
-
altri magistrati, che godono della scorta, si sono visti revocare la tutela,
con conseguente riduzione dei livelli di protezione;
-
leffettuazione dei servizi di protezione da parte di personale in
divisa e con mezzi recanti i colori di istituto, evidenzia la presenza della personalità
protetta, con conseguente innalzamento dei livelli di rischio;
-
la limitatissima disponibilità di auto blindate con colori di istituto,
rende aleatoria lefficacia dei servizi di scorta ed espone a gravi rischi il
personale delle forze dellordine.
Le considerazioni dei capi degli uffici
giudiziari di Reggio Calabria e Palermo non possono non essere condivise dalla
commissione, soprattutto dopo aver accertato che le misure di cui sopra sono state
adottate dai Comitati provinciali per lordine e la sicurezza in base a precise
direttive del Ministero dellInterno. Di conseguenza, non può che ribadirsi lauspicio,
già contenuto nella deliberazione del 25 ottobre 2001 di una revisione delle
determinazioni in tema di protezione dei magistrati.
In particolare, detta revisione appare opportuna
sotto un duplice profilo:
a)
ladozione di misure di protezione solo in favore di magistrati esposti
a rischio effettivo ed attuale. Come ha correttamente spiegato uno degli
auditi, occorrerebbe considerare esposti a pericolo di tutti coloro i quali si
occupano di un certo tipo di reati, a partire dagli investigatori, fino al presidente e ai
giudici che si occupano dei processi ed emettono le condanne. Del resto, la
criminalità organizzata non usa minacciare preventivamente il magistrato che intende
colpire. Per questo, sarebbe necessario che le misure di protezione venissero concesse non
solo ai magistrati concretamente minacciati, ma a tutti coloro che, in ragione dellattività
svolta attualmente o in un lasso di tempo appena precedente, si trovano oggettivamente
esposti a rischio;
b)
lutilizzo di personale in divisa e di mezzi recanti i colori di
istituto; previsione, questa, che, lungi dal rivelarsi più efficace per la persona
protetta, la espone a maggiori rischi evidenziandone la presenza.
Quanto alla riduzione del numero dei magistrati protetti, il
monitoraggio effettuato, i cui esiti sono analiticamente riportati nel prospetto allegato
alla presente proposta, consente di affermare che la riduzione dei livelli di protezione
dei magistrati ha riguardato quasi tutti i distretti di Corte dAppello, anche se,
singolarmente, sembra essere stata maggiore proprio nei distretti maggiormente interessati
dalla presenza della criminalità organizzata.
Queste, comunque, le variazioni complessivamente intervenute
nei vari distretti dopo lemanazione della citata circolare del Ministero dellInterno:
·
Bologna: revoca 1 tutela -
istituzione 1 nuova tutela
·
Cagliari: revoca 1 tutela
·
Catanzaro: revoca 1 tutela
·
Lecce: revoca 1 tutela -
trasformazione 1 scorta in tutela
·
Messina: revoca 8 tutele e 3
scorte
·
Milano: revoca 12 tutele e 2
scorte - istituzione di 2 nuove tutele
·
Perugia: revoca 1 tutela
·
Potenza: revoca 1 tutela
·
Reggio Calabria: revoca 13 tutele
·
Palermo: revoca 9 doppie tutele e
5 scorte istituzione 18 nuove tutele
·
Napoli: revoca 16 tutele e
sostituzione con servizi di tutela mirata per i trasferimenti di lavoro fuori
del capoluogo
·
Torino: revoca 4 tutele e 2 scorte
istituzione 2 nuove tutele
Si precisa che i dati suesposti non tengono
conto dei servizi di vigilanza fissa o dinamica al domicilio di magistrati,
che in alcuni casi hanno sostituito le precedenti misure di protezione, in quanto non
tutti gli uffici hanno indicato dette misure. I dati dei servizi di vigilanza a domicilio,
comunque, sono analiticamente riportati nelle tabelle allegate.
Si precisa, altresì, che per quanto riguarda il distretto di
Palermo erano stati in un primo tempo proposti dal locale COSP drastici tagli ai servizi
di protezione (revoca di 17 tutele, 10 doppie tutele e 12 scorte), provvedimenti
opportunamente rientrati dopo lattivazione dei capi degli uffici giudiziari presso
il Prefetto di Palermo, il quale ha dimostrato grande sensibilità alle esigenze di
protezione dei magistrati maggiormente esposti nel
contrasto delle organizzazioni mafiose.
Il monitoraggio effettuato consente di evidenziare la
notevole riduzione (malgrado alcune misure di nuova istituzione) dei livelli di protezione
dei magistrati, che interessano in modo particolare i giudicanti, evidentemente
considerati non sufficientemente esposti a rischi concreti e attuali.
Detta notevole riduzione, peraltro, appare di
particolare intensità anche nel raffronto con i dati sui livelli di protezione assicurati
ad altre categorie di cittadini, pubblicati di recente sulla stampa quotidiana in data
28.1.2002.
Anche alla luce di questi ultimi dati, pertanto, la
commissione
auspica
che i competenti organismi rivedano le determinazioni assunte
in materia di riduzione qualitativa e quantitativa dei livelli di protezione assicurati ai
magistrati, onde restituire serenità in particolare a quei magistrati giudicanti e
requirenti impegnati in processi o indagini su pericolose organizzazioni criminali, che si
sono visti ridurre o addirittura eliminare le
misure di protezione di cui godevano, e
propone
al Consiglio
di invitare il sig. Ministro della Giustizia a
rappresentare nelle competenti sedi istituzionali tutto quanto sopra evidenziato.